Luigi Ferraro, chef: da Mosca al Shangri La di Delhi

30 Agosto 2016
Ci scrive Luigi ferraro dall’India e ben volentieri cerchiamo di sostenere un amico e un ambasciatore della Italianità nel mondo. Con l’occasione chiediamo a Luigi di raccontarci la sua nuova avventura nelle cucine del Sorrento a delhi.
Gigi Ferraro:-…“Il prossimo 4 settembre a New Delhi riceverò il premio “TOP CHEF INDIA 2016”, durante la premiazione ci saranno dei riconoscimenti extra in merito alle votazioni ottenute online.
Le chiedo gentilmente solo un minuto del suo tempo, dandomi il suo voto che potrà servirmi durante la premiazione e facendomi votare.
Basta cliccare sul link che segue, scrivere il proprio nome e la propria mail
https://www.topchefawards.com/vote-now.html
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N. 6 BEST MODERN EUROPEAN CUISINE (FIVE-STAR HOTEL)
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Luigi Ferraro, Sorrento, Shangri-La by Eros
Intervista a Luigi Ferraro, chef a Delhi.
Luigi, dopo essere stato per qualche anno nel freddo di Mosca, ora sei al caldo, dimmi qualcosa di più sulla tua avventura in India.
La mia avventura in India è iniziata per puro piacere di scoprire proprio l’India! Quando mi hanno proposto di venire qui a Delhi avevo tra le mani un’offerta di lavoro anche per Kuala Lumpur… ma poi la scelta è ricaduta su Delhi per poter viaggiare e scoprire questo Paese così “diverso e mistico”. Quindi abbiamo fatto le valigie e abbiamo lasciato Mosca per una meta un po’ più calda…
Quali sono i piatti italiani più conosciuti e richiesti?
Quello che più mi richiedono i clienti del Sorrento è il classico “spaghetto al pomodoro e basilico”, che sembra facile da fare ma non lo è, e di pessime imitazioni in giro ce ne stanno, non solo qui a Delhi. Forse più di Mosca, Delhi offre una innumerevole quantità di ristoranti, e trovare il vero ristorante italiano non è difficile, ma poi la semplicità e la qualità fanno la differenza.
Cosa pensano gli Indiani della cucina italiana?
Agli indiani piace la cucina italiana, anche se ancora preferiscono quella asiatica che si avvicina di più alla loro cultura culinaria. Ma stanno cambiando anche in questo, anche se a dire il vero a volte, dei clienti abituali, mi fanno delle richieste assurde che sono proprio tipiche della loro cucina.
Mi racconti una tua giornata tipo? … sveglia… poi? … fino a quando?
Esco di casa la mattina alle 10 e vado al lavoro. Arrivo, faccio un check in cucina e vado al meeting giornaliero dei responsabili. Finito qui vado in cucina, faccio il punto della situazione con i miei cuochi e alle 12:30 di solito arrivano già i primi clienti. Abbiamo orari come quelli italiani più o meno, pranzo dalle 12.30 alle 15 e cena dalle 19:30 a mezzanotte. Di solito stacco alle 15 per rientrare a lavoro alle 19, e in questo frangente di tempo se non ho impegni lavorativi torno a casa e ne approfitto soprattutto per giocare con la mia piccola Dafne.
Mi racconti un tuo menu tipo?
Qui in India il mio menù è focalizzato sulla cucina del Sud e sull’uso esclusivo di prodotti italiani di eccellenza. Cerco sempre di creare piatti autentici, con semplicità ma con un tocco di creatività. Nei miei menù non manca mai la pasta fresca o il parmigiano, ma soprattutto non mancano mai alcuni dei miei piatti preferiti, come un semplice spaghetto al pomodoro e basilico, il mio “Baccalabria”, una serie di piatti a base di verdure o un “Risotto funghi e tartufo”.
Quali ingredienti usi (per i piatti italiani), da dove arrivano?
Quasi tutti i prodotti usati nella mia cucina sono freschi, e lavorati freschi come la pasta che è rigorosamente fatta a mano, a parte spaghetti o riso naturalmente. A parte carne, pesce e vegetali, tutto è rigorosamente italiano: olio, pelati, formaggi, salumi e soprattutto il parmigiano. Per fortuna è tutto alquanto facilmente reperibile.
Condimenti? …su olio di oliva italiano è stata fatta qualche anno fa una campagna di promozione/informazione in tutta l’India…
L’olio che usiamo in cucina e che si trova sulla tavola dei clienti del Sorrento è rigorosamente italiano. Come già detto prima, per fortuna qui è abbastanza facile reperire i prodotti italiani, a differenza di Mosca che nell’ultimo periodo era diventato per me un calvario poter cucinare con veri prodotti italiani.
Quali sono i lati positivi/negativi rispetto a Mosca?
Purtroppo i lati negativi, in un primo momento possono essere tanti, se così possiamo chiamarli, ma poi vivendo la città si scopre che sono caratteristiche a parte dell’anima di questa città, come ad esempio vedere mucche per strada girovagare, o per meglio dire bloccare o rallentare il traffico che tra l’altro qui a Delhi è qualcosa di assurdo. Ma le negatività più appariscenti di questa città sono la sporcizia e la povertà. Cosa, quest’ultima che a Mosca invece non si percepiva per niente, mentre di spazzatura proprio non se ne vedeva nella maniera più assoluta, al contrario si vedevano sempre operatori che spazzavano e ripulivano da eventuali residui di carta o sigarette.
A parte questo, qui la gente è sempre allegra e splende quasi sempre il sole, ora siamo quasi alla fine del periodo dei monsoni, ma fa sempre caldo comunque, forse anche troppo, ma questo per lo meno compensa i freddi e gelidi inverni di Mosca.
Giuseppe Danielli
Direttore e Fondatore
Newsfood.com
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