La Valle nel Parco, legumi e cereali dell’Alta Murgia della Famiglia Cifarelli (Video)

11 Dicembre 2019
La Valle nel Parco, legumi e cereali dell’Alta Murgia… dove l’acqua è una benedizione per la Famiglia Cifarelli, e l’Ecommerce permette loro di vivere dignitosamente. Pietro Cifarelli:-” Benedetta Murgia, Maletta Murgia… non potrei vivere in nessuna altra parte del mondo…”
SPECIALE ALTAMURA
LA VALLE NEL PARCO, AZIENDA AGRICOLA di PIETRO CIFARELLI
Giovanni Mercadante
La denominazione sociale La Valle nel Parco fa intendere da subito l’ubicazione dell’azienda agricola di Pietro Cifarelli. Per intenderci, ci troviamo nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, a valle del rilievo murgiano, territorio per natura aspro, pietroso, siccitoso; il crinale, che sovrasta la masseria, negli anni ’50 del secolo scorso è stato interessato da un fitto rimboschimento. Il costone in parola è un’area chiusa. In estate la temperatura raggiunge picchi elevati di oltre 40°.
La Valle nel Parco, legumi e cereali dell’Alta Murgia della Famiglia Cifarelli – Guarda il video con intervista
a Pietro Cifarelli
Pietro Cifarelli, soprannominato L’uomo della Lenticchia, per la passione e dedizione che ha mostrato sin da quando giovanissimo si è prestato all’agricoltura abbandonando l’attività di Ragioniere, si lascia andare ad un commento che sta tra la fierezza e l’amarezza:
-“Chi fa agricoltura, come l’amo fare io, deve purtroppo sottostare alle dure regole della natura e del mercato. Tanti sacrifici, tanti magoni. Vorrei scappare, ma ci sono nato. Non posso negoziare il mio alter ego.
Acqua non ce n’è. Raccolgo in cisterne l’acqua piovana nel periodo invernale per utilizzarla in estate.

L’azienda spazia a 360° coltivando grano duro, legumi e pomodori. Pietro Cifarelli si è inventato tante cose mettendo in atto una filosofia reddituale da stratega dell’economia e del marketing. Insomma, i suoi prodotti producono anche l’indotto che fa reddito.
Per fare un esempio pratico: raccoglie la paglia e la vende agli allevatori di animali. Coltiva i legumi nei periodi di alternanza col grano duro. Fino a vent’anni fa non si produceva più la lenticchia, perché poco redditizia dovuta all’importazione dall’estero a prezzi molto più competitivi.

Lui ne ha re-introdotto la coltivazione raggiungendo risultati ottimali sia in termini di qualità che di quantità. Per la sua determinazione è oggi punto di riferimento per tanti altri suoi colleghi agricoltori e per i sementifici. Non utilizza artifizi per la maturazione. E’ il sole della Murgia a dare colore e profumo. Infatti – dichiara con una punta di orgoglio – se uno mette il naso in un sacco di grano o di legumi, sente il profumo inebriante dei suoi prodotti.
Quanto alla vendita anche lui è entrato nel sistema dell’E-commerce, che è diventata la manna caduta dal cielo. La comunicazione tra l’acquirente e il suo ufficio è diretta, senza intermediazione. A Km/0. Serve una nicchia di mercato
fidelizzata tra negozianti e ristoratori, oltre a semplici privati.
Tutti i suoi prodotti sono coltivati, lavorati e confezionati in azienda a marchio proprio: La Valle nel Parco di Pietro Cifarelli.

L’attività è a conduzione familiare; con lui operano la moglie e le figlie.
Per dimostrare la bontà dei suoi legumi a volte organizza in azienda delle degustazioni. Altamurano d’hoc, ama visceralmente il suo lavoro e punta ad esaltarne le antiche peculiarità.
Altamura è nota non solo per il suo Pane D.O.P./Denominazione d’origine protetta, ma anche per le “tre L”: Lana, lino e lenticchie.

Pietro Cifarelli si ritiene fortunato con la sua famiglia: due figlie femmine diplomate (Mara e Floriana) e la moglie Immacolata Rizzi.
Floriana e la mamma collaborano in azienda entrambe con la passione e l’amore per l’agricoltura, tanto che la ragazza, dinamica e operosa, non disdegna di guidare il trattore.
Purtroppo, al Sud c’è un po’ di campanilismo e quindi è difficile aggregare altri produttori per fare squadra.
Quanto alle modalità e tempistica nel raccolto, i suoi prodotti necessitano di cura e attenzione. Le sue esperienze hanno dimostrato che la tempestività è l’arma vincente per evitare disastri economici. Fortunatamente le attrezzature in dotazione nella sua azienda lo rendono indipendente e può calcolare in tempo utile le giornate idonee per il raccolto.
Si ritiene custode del territorio, anche se lo Stato, con le sue leggi e leggine e metodi di controllo severissimi da parte dei rappresentanti delle istituzioni, tende a far chiudere le aziende.
Gli agricoltori chiedono a gran voce maggiore comprensione e non metodi stringenti che rendono difficile la conduzione di un’azienda agricola sotto attacco da ogni parte: fenomeni climatici sempre più violenti con disastri sulle colture; tasse sempre più elevate e sperequazioni d’ogni sorta; finanziamenti di PSR/progetti di sviluppo rurali approvati, ma non erogati per la lentezza burocratica; difficoltà nell’impiego della manodopera straniera con blitz della Guardia di Finanza e della Forestale.
Insomma si vive in un clima difficile, anzi terroristico. Eppure l’agricoltura è la prima fonte di alimentazione della società.
Basta farsi un giro nella mia zona – si sfoga ancora P. Cifarelli –e si vedono tanti cartelli nei poderi di Vendesi o Fittasi. Le tasse stanno ammazzando le aziende agricole. Oggi è facile fare coltura intensiva grazie alle sofisticate attrezzature disponibili, però sono molti i rischi degli improvvisi fenomeni atmosferici. Quest’anno il raccolto dei legumi fortunatamente è stato redditizio.
Su un altro versante Pietro Cifarelli è un testimonial della nota multinazionale Bayer, leader nello sviluppo di agro-farmaci per l’agricoltura. Tuttavia tiene a precisare con un suo motto: “Non sono biologico ma sono sincero”; slogan che usa in tutte le sue partecipazioni a convegni. La redditività della Murgia è scarsissima. I suoi circa 50 ettari sono condotti con la massima diligenza. Produce pomodori per salsa e insalata. Sono prodotti che fanno la differenza. Inoltre, non è un contadino classico. Si sente un ragioniere prestato all’agricoltura che deve far quadrare i conti.
Il senso della vita per Pietro Cifarelli, l’Uomo della Lenticchia? Ecco, la sua mente lo catapulta immediatamente ad un tema fatto a scuola, nel quale scrisse una frase che fece impensierire la sua professoressa d’italiano: Il mio destino è destinato. Un non senso in cui è racchiusa la sua filosofia di vita.
53 anni compiuti giorni fa, conclude con un’altra frase: Vorrei stravolgere l’agricoltura, ma non è possibile; il mio Dna è legato alle tradizioni. I suoi pensieri gli affollano la mente. Fino a 40 anni bisogna creare per una base, per poi iniziare a raccogliere. Gli investimenti fatti finora nelle attrezzature agricole sono stati la base per coltivare ogni tipo di terreno che qui nella sua zona è variabile; a valle un terreno ricco di humus, sotto il costone, pietroso. I cinghiali sono un altro grosso problema.
Più volte i suoi raccolti sono stati distrutti da gruppi famelici di cinghiali. Nonostante le denunce al Parco dell’Alta Murgia, non cambia nulla e siamo sotto assedio notte e giorno da questi animali.
Ci sono anche i lupi che fanno scempio negli ovili, ma da quelli ci si può difendere. I veri lupi sono laureati, hanno giacca e cravatta, si presentano travestiti da agnelli. Questi sono i veri pericoli mortali per chi fa impresa!
AZIENDA AGRICOLA PIETRO CIFARELLI:
L’uomo della lenticchia di Altamura
“LA VALLE NEL PARCO”
di Pietro Cifarelli – T. 080.3105296 – C. 368.3633056
email: pietrocifarelli@libero.it
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Testi di Giovanni Mercadante
Interviste video
di Giuseppe Danielli
Direttore e Fondatore
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Giornalista freelance, studioso di storia e araldica, interprete traduttore di tre lingue, esperto di ricerche di mercato e know-how tecnologico.
Corrispondente da Altamura per Newsfood.com
Altamura, capitale dell’Alta Murgia Barese
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