Altamura e il suo Pane D.O.P. – Intervista a Giovanni Mercadante

26 Settembre 2015
Altamura, 25.9.2015
Altamura e il suo Pane D.O.P: Imprenditori che si raccontano nei loro corposi profili aziendali

L’ultima opera del giornalista Giovanni Mercadante, collaboratore di Newsfood.com, accende i riflettori sul pane più famoso d’Italia e i suoi protagonisti.
Ancora una volta il traduttore e giornalista di Altamura, scrittore di lungo corso, ha centrato un tema tanto caro alla sua città coinvolgendo nel contempo l’intera la filiera dell’arte bianca.
Mercadante, è corrispondente dell’area pugliese e lucana, di Newsfood.com, il nostro giornale on-line.
Adesso che l’opera “Altamura e il suo Pane D.O.P” è pubblicata, la nostra Redazione lo ha intervistato telefonicamente.
D: Come nasce questo interesse a realizzare una pubblicazione sul Pane D.O.P. di Altamura?
R: Il progetto è partito circa 4 anni fa, facendo un reportage sulla filiera dalle aziende agricole che coltivano il grano duro sulla Murgia, transitando attraverso gli stockisti, i sementifici, i molini, per approdare infine ai panifici, ai pastifici e alle pasticcerie. Un lungo percorso fatto di interviste e approfondimenti che mi ha consentito poi di pubblicare il reportage su un periodico territoriale.
D: Per approfondire la tematica del pane e altri prodotti da forno, il territorio murgiano vanta una lunga tradizione. Qual è il primo vantaggio?
R: Va detto subito che il territorio di Altamura e paesi limitrofi hanno una vocazione secolare nel campo dell’agricoltura con la coltivazione dei cereali (grano duro e legumi). Alle aziende agricole storiche, che dispongono di centinaia di ettari di terreno su cui operano, si affiancano le decine di molini presenti tra Altamura e Corato. Quindi, il conferimento del grano dalla campagna agli stockisti, ai molini, è a costo zero. Cioè non ci sono elevati costi di trasferimento della materia prima per la trasformazione del grano in semola rimacinata, prodotto finito d’eccellenza per panifici, pastifici e pasticcerie.
D: Abbiamo appreso tra l’altro che nel 2014, partecipando ad un concorso letterario, sei stato premiato. Dove?
R: Infatti, dopo il reportage sul periodico territoriale del 2012, colsi l’occasione di partecipare al concorso letterario “Città di Castello” dell’edizione 2014 con un saggio appunto dedicato al Pane di Altamura. E’ stata la seconda esperienza e gratificazione nella mia vita di scrittore. La Casa editrice LuoghInteriori ne ha promosso la pubblicazione. Prezzo di copertina € 29,-

D: Altamura e il suo Pane D.O.P: Come è articolata l’opera?
R: Il volume si presenta piuttosto corposo, in formato A/4, con oltre 300 pagine, tutte a colori, con una suggestiva copertina cartonata le cui immagini richiamano le spighe, il sacco di grano, una tipica forma di pane di Altamura, le orecchiette, e tizzoni ardenti in un angolo di forno a legna. Una breve introduzione in 4 lingue: italiano, francese, inglese e tedesco, facilita gli stranieri a capire il contenuto del libro. Alla fine presento un lungo elenco di oltre 40 panificatori, molti dei quali esportano il pane ed altri prodotti da forno.
D: Parli anche del disciplinare della D.O.P/Denominazione d’origine protetta?
R: Certamente. E’ stata la premessa in questo progetto per consacrare definitivamente il Pane di Altamura attraverso la pubblicazione delle linee guida della D.O.P. Finora, il Consorzio dei Panificatori ha promosso il prodotto locale attraverso una pubblicistica, seppur capillare, ma non suffragata da una pubblicazione storica. In questo contesto ho dato pieno merito ai padri fondatori della D.O.P. che sino sono battuti come leoni presso le autorità competenti nazionali ed europee, come il Presidente Giuseppe Barile, il geologo prof. Michele Pellegrino, il prof. Ferdinando Mirizzi e il dott. Michele Saponaro. Grazie alle loro dotte relazioni presentate al Ministero delle Attività agricole e alla Commissione di Bruxelles fu rilasciata la relativa certificazione pubblicata sulla Gazzetta Europea n. 1291 del 18 luglio 2003.

D: Quali reazioni ha suscitato negli imprenditori del settore la tua pubblicazione?
R: Le reazioni sono stato molte positive. Ho dato ampio risalto alle aziende private, tracciando profili storici degli imprenditori che hanno sempre operato nell’umiltà Conoscendo personalmente il territorio e numerose aziende, gli imprenditori intervistati si sono sentiti al centro dell’universo e per loro è stato un momento di grande soddisfazione e orgoglio. Per fare degli esempi: basti citare il Gruppo Casillo, il più grosso gruppo industriale molitorio d’Italia con sede a Corato; Barilla con una unità produttiva ad Altamura; il molino Mininni alla 5. generazione; gli stockisti Agri Viesti, Cerealsud; il panificio La Maggiore. Tutta la filiera dell’arte bianca movimenta enormi quantità di denaro al giorno. La presenza di circa 20 istituti bancari nella città di Altamura giustifica l’effervescenza economica del popolo delle formiche, come giustamente ebbe ad appellarlo lo scrittore e poeta conterraneo, nonché meridionalista, Tommaso Fiore. Un altro fiore all’occhiello della città murgiana, è la borsa merci dei cereali che si pratica in piazza Duomo sin dal medioevo nelle prime ore del mattino. Il listino prezzi praticato dall’Associazione Meridionale Cerealisti, presieduta da Nunzio Panaro con circa 60 associati, è in linea con quello delle Camere di Commercio nazionali.

D: Quando prevedi la presentazione e dove?
R: Ho programmato la presentazione del libro nel prestigioso teatro Mercadante domenica 18 ottobre 2015 alle ore 19:00. Sarà una cerimonia solenne alla presenza del sindaco prof. Giacinto Forte, dell’Assessore alla Cultura dott. Saverio Mascolo e delle autorità civili, militari e religiose. La città si approprierà di un altro pezzo di storia molto importante.
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