La Commissione rinvia la legislazione sui campi elettromagnetici
3 Novembre 2007
La Commissione europea ha posposto la legislazione sull’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici, che avrebbe limitato l’impiego di dispositivi medici salvavita di imaging.
Il rinvio dal 2008 al 2012 della direttiva comunitaria concernente gli agenti fisici è volto a concedere all’UE un tempo maggiore per effettuare ulteriori ricerche sui potenziali rischi
per la salute associati all’esposizione alle apparecchiature per le immagini a risonanza magnetica (MRI).
I macchinari MRI vengono utilizzati per rilevare i primi segnali di cancro, tumori al cervello e altre patologie gravi, e consentono ai medici di curare 8 milioni di pazienti l’anno.
«La Commissione riconferma il proprio impegno nei confronti della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Tuttavia, non è mai stata intenzione della presente
direttiva impedire l’applicazione nella prassi dell’MRI. La Commissione riconosce ovviamente l’MRI quale tecnologia in grado di offrire evidenti vantaggi ai pazienti, e continua a sostenere
finanziariamente la ricerca in tale campo», ha commentato Vladimír Spidla, commissario europeo per l’Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità.
«Il rinvio del recepimento concederà il tempo necessario a rivedere l’attuale direttiva e a modificarne le disposizioni che sono state additate come problematiche da studi
scientifici recenti. Nel corso di tale revisione, la Commissione raccomanda agli Stati membri di tenere in sospeso il recepimento dell’attuale direttiva», ha aggiunto.
La direttiva è stata adottata nel 2004 e dovrebbe entrare in vigore nell’aprile 2008, tuttavia gli scienziati e i deputati britannici hanno espresso il loro parere contrario affermando
che i rischi potenziali per la salute associati ai macchinari MRI sarebbero esagerati e basati su una valutazione dei rischi che risale a 10 anni fa.
Un anno fa un comitato per la scienza e la tecnologia della Camera dei comuni britannica ha criticato la legge in una relazione in cui si affermava: «è deplorevole che l’impatto
della direttiva sulle procedure di MRI non sia stato stabilito prima di adottare la direttiva.»
«Il presente studio di casi illustra quali siano le potenziali conseguenze quando i responsabili politici omettono di richiedere un’approfondita consulenza scientifica nelle prime fasi
del processo di formulazione della politica e omettono di affidare l’incarico per lo svolgimento delle ricerche necessarie per informare tale processo quando esistono incertezze o lacune in
termini di conoscenza», si legge nella relazione.
Quale parte del Settimo programma quadro (7°PQ), nel 2007 l’UE investirà circa 6 Mio EUR per lo sviluppo di sistemi ibridi di imaging quali MRI/PET e MRI/Ultrasound.