In Piemonte, approvato il nuovo piano di programmazione regionale di risposta alle emergenze infettive

20 Luglio 2009
Torino – Il Piemonte si prepara ad affrontare il massiccio arrivo della nuova influenza A/H1N1 previsto per l’autunno. La Giunta ha approvato il nuovo piano di programmazione regionale di
risposta alle emergenze infettive, redatto dai tecnici dell’Assessorato alla tutela della salute e sanità sulla base delle linee guida nazionali e di quelle dell’Organizzazione mondiale
della sanità.
Il documento prevede innanzitutto la costituzione di un’organizzazione stabile e definita dei riferimenti regionali e locali per le emergenze infettive, definendone compiti e ruoli e fissando
la catena di comando nelle varie fasi della pandemia.
A livello regionale, verrà istituito un gruppo tecnico emergenze infettive, di cui saranno chiamati a fare parte, oltre ai dirigenti dell’Assessorato, i rappresentanti rispettivamente
del Coordinamento regionale della prevenzione, del Centro controllo malattie dell’Asl TO1, del Seremi (Servizio di riferimento regionale per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle
malattie infettive), del Dipartimento regionale 118 e del Dipartimento integrato malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia.
A livello di ciascuna Asl, invece, si darà vita a un gruppo locale di emergenze infettive, coordinato dal direttore sanitario dell’azienda.
Quattro i livelli di allarme previsti, fino a quello di emergenza pandemica regionale, nel cui caso sarebbe l’Assessorato a gestire l’organizzazione dei servizi sanitari per i contagiati.
Le misure operative da assumere in ciascun momento (ad esempio quelle di protezione degli operatori, quelle per la riduzione del rischio di trasmissione oppure quelle per la sorveglianza e la
cura dei pazienti) verranno definite dal gruppo tecnico emergenze infettive sulla base dell’evolversi della situazione, seguendo le indicazioni nazionali e internazionali.
«Il ministero – aggiunge l’assessore Eleonora Artesio – sta inoltre predisponendo un piano di vaccinazioni articolato in due fasi. La prima, che dovrebbe svolgersi contemporaneamente alla
vaccinazione contro l’influenza stagionale, sarà mirata a proteggere gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, gli addetti ai pubblici servizi e i malati cronici. La seconda,
finalizzata al controllo della malattia, inizierà con l’immunizzazione dei giovani, che alla luce dei dati epidemiologici appaiono i più esposti al contagio».