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Imu: Colombo Clerici chiama, Pisapia risponde

Imu: Colombo Clerici chiama, Pisapia risponde

By Redazione

Milano – Nei giorni scorsi il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici aveva inviato una lettera al
Sindaco di Milano Giuliano Pisapia nella quale si prefigurava una situazione di incostituzionalità nell’applicazione dell’IMU con aliquote uguali sia per gli immobili in uso diretto dei proprietari, sia per gli immobili dati in locazione.

Infatti i primi godono di un più favorevole trattamento fiscale a differenza dei secondi.

Stessa questione si pone anche per gli immobili «posseduti dai soggetti IRES » (societa’ ed enti) per i quali la legge istitutiva dell’Imu (Federalismo fiscale municipale) parimenti
prevedeva aliquote ridotte, proprio perche’, pagando gli stessi l’Ires non potevano godere del beneficio dell’assorbimento nell’Imu (peraltro indeducibile ai fini Ires e Irap) previsto solo per
l’Irpef sui redditi fondiari .

Pisapia ha risposto annunciando che l’Assessorato competente esaminerà la questione.

Questo il testo della lettera di Assoedilizia:

“Signor Sindaco, desidero sottoporre alla Sua attenzione una questione, attinente alla determinazione delle aliquote IMU, che puo’ assumere rilevanza di natura costituzionale.

Riteniamo infatti che il Comune, nel modulare le diverse aliquote dell’IMU debba evitare di fissare una medesima aliquota per gli immobili in locazione e per gli immobili in uso diretto del
proprietario.

L’IMU, infatti, per questi ultimi, a differenza dell’ICI, assorbe l’Irpef e le relative addizionali regionali e comunali, dovute in relazione ai redditi fondiari afferenti i beni non locati; ai
sensi dell’art. 8 del Decreto Legislativo 14 marzo 2011, n. 23. Quindi prevedere la medesima aliquota per gli immobili non locati ( che, ripetiamo, pagano solo l’MU) e per quelli locati (per i
quali il proprietario contribuente paga l’IMU e l’ Irpef nonche’ le relative addizionali ) rischia di introdurre una seria disparita’ di trattamento, oltre ogni ragionevolezza, tra le due
tassazioni.

Tant’e’ che il medesimo decreto legislativo istitutivo del federalismo fiscale municipale e dell’IMU, mentre eleva le aliquote-base rispetto a quelle dell’ICI, proprio ad evitare quell’effetto
distorto, prevede un’aliquota base dimezzata per l’IMU degli immobili locati.

In altri termini la legge istitutiva dell’IMU prevede che il prelievo derivante da questa imposta sia maggiore rispetto a quello dell’Ici, ma parallelamente assorba altre imposte; laddove cio’
non avviene quella legge prevede il dimezzamento delle aliquote.

Questa e’ la logica dell’IMU.

Lo stesso testo originario (circolante prima della seduta del Consiglio dei Ministri che lo modifico’ nell’attuale norma dell’art. 13 del decreto salva-Italia) che evidentemente era frutto di
un lungo e ponderato lavoro preparatorio, prevedeva per gli immobili locati l’aliquota base del 4 per mille e non quella vigente del 7,6 per mille.

Si ritiene pertanto che il Comune di Milano abbia a determinare aliquote differenziate – stabilendo una aliquota per gli immobili locati congruamente ridotta, rispetto a quella degli immobili
non locati, in rapporto all’entita’ del vantaggio di cui questi ultimi beneficiano- onde far venire meno la irragionevole disparita’ di trattamento fiscale, che potrebbe sostanziare una
illegittimita’ costituzionale foriera di vasto contenzioso”.

Redazione Newsfood.com+WebTv

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