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Il voto in Consiglio Regionale 'affossa' la cava di Caravaggio

By Redazione

Milano – «E’ una grande vittoria del territorio cremasco e cremonese, abbiamo dimostrato che, quando si agisce uniti nell’interesse dei cittadini, i risultati si possono
raggiungere.

Coldiretti Cremona ha condiviso con i sindaci, con l’Amministrazione Provinciale, con le Diocesi di Crema e Cremona e con numerosissimi cittadini questa importante azione, contro un intervento
che avrebbe deturpato e irrimediabilmente compromesso la qualità del nostro ambiente e della nostra vita. Il nostro ringraziamento va, in primo luogo, a quanti hanno sostenuto la nostra
posizione in Consiglio Regionale. Ringrazio, infine, tutti quei Consiglieri regionali che, dimostrando senso di responsabilità e rispetto per il proprio ruolo di rappresentanti del
territorio, hanno infine approvato lo stralcio della cava di Caravaggio dal piano della Provincia di Bergamo». Roberto De Angeli, presidente di Coldiretti Cremona, non nasconde la propria
soddisfazione all’annuncio del voto del Consiglio Regionale, che oggi pomeriggio ha approvato – con 37 voti contro 26 – l’emendamento proposto dall’opposizione che chiedeva di stralciare la
cava di Caravaggio dal piano cave.

Si è così allontanato lo spettro di veder realizzato un intervento che investirebbe una superficie di 850.000 metri quadrati (con un volume di escavazione di tre milioni di
metricubi) e che determinerebbe l’irreversibile distruzione dei fontanili dell’Alto Cremasco, con gravissimo danno per l’ambiente e l’agricoltura.
Una folta delegazione di imprenditori agricoli di Coldiretti Cremona (guidati dal presidente Roberto De Angeli, dal direttore Assuero Zampini, dal presidente della Zona di Crema Oreste Casorati
e dal segretario di Zona Luigi Bonzanini) ieri mattina era al Pirellone, accanto ai rappresentanti istituzionali, per far valere le ragioni di un territorio che non voleva vedersi scippata la
qualità e fertilità del proprio ambiente. «Abbiamo ottenuto un risultato importante, ma non abbasseremo la guardia – afferma Aldo Bellandi, funzionario Coldiretti e
assessore all’ambiente del Comune di Moscazzano -. Se qualcuno rilanciasse la proposta, noi saremo lì, a denunciare le irreversibili ricadute che un simile intervento avrebbe sul sistema
idrico e irriguo del territorio della fascia dei fontanili e delle risorgive cremasche».

«Siamo soddisfatti – sottolinea il direttore Zampini -. Non è passata una scelta irresponsabile, che avrebbe privato d’acqua tremila ettari di terra fertile, compromettendo
l’equilibrio di una zona che, per il nostro territorio, è un vanto. Gli imprenditori agricoli della Coldiretti, sostenendo questa importante azione contro la cava, hanno ulteriormente
confermato di voler e saper essere i custodi del territorio, in sinergia con gli amministratori locali e con tutti coloro che amano e difendono la nostra terra».

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