FREE REAL TIME DAILY NEWS

Il Tanaro per chi lo vuol conoscere

By Redazione

“L’acqua – come scrisse Pindaro – è il bene supremo, perché è indispensabile a garantire la vita”, gli alchimisti, dal canto loro, erano consapevoli che “le sostanze non
sono attive se non in soluzione”; i fiumi, poi, sono stati per secoli, se non per millenni, il supporto principale allo sviluppo della civiltà, dalla Mesopotamia all’Egitto fino alla
cultura greco-romana, per non parlare dell’India e della Cina, oltre che un veicolo, al pari delle strade, di storie, vite, emozioni, speranze, immagini (persino il “mistico” Blaise Pascal ha
annotato in un suo pensiero: “i fiumi sono strade che camminano”).

Anche nelle nostre campagne il ruolo dei corsi d’acqua è sempre stato primario, dall’ambito delle comunicazioni e dei trasporti a quello del reperimento di cibo, dall’irrigazione alla
molitura, dal lavaggio dei panni (quando le acque erano pulite?) al diporto natatorio o piscatorio. Purtroppo, poi, troppo a lungo, i fiumi sono stati quasi dimenticati, abbandonati a loro
stessi o a certe manipolazioni selvagge, come se si volesse rimuovere un’immagine un po’ ingombrante, antiquata, alla stregua di certi mobili in legno massiccio della civiltà contadina
che negli anni del boom economico venivano facilmente ceduti in cambio di altri, “moderni”, in fòrmica. Questo è avvenuto fino agli eventi alluvionali del 1994 e del 2000, quando
si è compreso traumaticamente quali conseguenze potessero comportare la trascuratezza e il mancato rispetto di questi antichi compagni di viaggio, e si è avvertita di nuovo
l’esigenza di conoscerli meglio.

In tale direzione va il volume “Il Tanaro – guida illustrata ai paesaggi, alla flora e alla fauna” che l’editore Franco Muzzio (da un trentennio particolarmente attento, nelle sue
pubblicazioni, alle tematiche ambientali e paesistiche) ha mandato in libreria lo scorso settembre. Il libro raccoglie i risultati di uno studio, durato un anno, che la Provincia di Alessandria
ha svolto sul proprio tratto di fiume, da Masio ad Alluvioni Cambiò. Si possono trovare trattati gli aspetti geografici e geomorfologici del corso d’acqua, ma anche una disamina accurata
degli animali e delle piante presenti, con schede di approfondimento per gli ordini, le famiglie i generi e le specie di maggior significatività, oltre alla Carta Ittica della Provincia.
Sono, poi, indicati e ben descritti vari, interessanti percorsi naturalistici, tutti di grande pregio. Ma anche l’aspetto storico e quello culturale vi trovano spazio, con pagine sulla Torre di
Masio, la Cittadella di Alessandria, il Castello di Piovera, oltre ad alcuni intensi testi di poeti locali (Giovanni Rapetti, Federico Davide Ragni) e a una “carrellata” quasi pittorica sui
colori e le stagioni del fiume.
Un libro che, portato in tasca e aperto al momento giusto, può essere di grande utilità e di estremo piacere sia al flâneur che vuole passeggiare tranquillamente e
serenamente a contatto con la natura, sia all’appassionato e all’ambientalista che ricercano un approfondimento di quanto già sanno. Come conclude l’introduzione del presidente della
Provincia Paolo Filippi e dell’assessore all’Ambiente Renzo Penna, “Se godere delle bellezze della Natura è un lusso, vorremmo che questo lusso fosse il più possibile
generalizzato, e che la sua fruizione contribuisse a migliorare la qualità della vita di tutti. Benvenuti sulle rive del Tanaro alessandrino!”

Massimo Campora, Renato Cottalasso, Ornella Dura, Marco Grassano: “Il Tanaro – Guida illustrata al paesaggio, alla flora ed alla fauna del fiume”
Franco Muzzio Editore, settembre 2007, pp. 132, ? 12,00.

(La guida è consultabile, ma non scaricabile, sul portale ambiente http://www.ambiente.al.it, cliccando su Pubblicazioni e quindi su
Biodiversità)

VISITA LO SHOP ONLINE DI NEWSFOOD

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: