Il mio sogno: dedicarmi all’allevamento e alla produzione di latte d’asina

12 Aprile 2012
“Voglio cambiare vita”. Lo ripete più volte Paolo Storti, 30 enne di Carrara, mentre ci mostra, con infaticabile orgoglio, da lassù “dove volano le
aquile” racconta scherzando, il piccolo ed affascinante rudere che sta “resuscitando” sulla vetta di Via degli Ossi.
Paolo di mestiere fa il meccanico in una nota officina per le due ruote della zona industriale, è molto stimato ed anche lo stipendio non è male, ma il suo sogno è quello di
dedicarsi, appena tutto sarà pronto, ai suoi asini e alla produzione di latte.
Ha 12 asini amiatini. Hanno tutte un nome: Veronica, Monica e così via. “Pascolano” in libertà nel bosco che copre la sommità della Foce, spartiacque tra Massa e Carrara,
arrampicandosi tra pendii e collinette. Fischia e loro sbucano, come in un gioco di guerra, dalla fitta vegetazione. Lo salutano. “Lì ci farò una stalla – racconta – così
potranno restarci anche in inverno. Ora spero nei contributi del Piano di Sviluppo Regionale“.
Ha le idee chiaro Paolo che ha ereditato la passione per gli asini dal padre per trasformarla in un’impresa agricola innovativa, unica nel suo genere in Toscana. Un’intuizione che unisce spirito
imprenditoriale tradizionale alla vocazione digitale delle nuove generazioni.
“L’obiettivo è quello di produrre latte d’asina – spiega – per vendere anche online sfruttando l’e-commerce. E’ un latte molto particolare, ottimo sostituto del latte
materno, indicato per bambini allergici alle proteine per esempio, ma anche ad anziani. Attualmente in Italia sono un paio le realtà specializzate. Vorrei inserirmi in questo settore anche
se so che sarà un percorso molto difficile e lungo”.
Utilizzato nella cosmesi, anche da Cleopatra, e tanti grandi Re dell’antichità ne sfruttavano le proprietà, nel frattempo il piccolo allevamento di Paolo sforna puledrini:
“La vendita di puledri mi aiuta in questa impresa – racconta Paolo che ha chiamato la sua azienda “Raglio Apuano” – ho acceso un mutuo, ormai 6 anni fa per acquistare il terreno, circa 1
ettaro e mezzo, e il rudere che sto ristrutturando con l’aiuto di mio padre, tutto in economia spendendo i miei sabato e domenica; l’attività di allevamento mi sta aiutando a costruire il
mio sogno. Tirare fuori la giornata non è facile ogni giorno ma a me va bene così: voglio fare questo da grande. Godermi i ritmi della natura da qui”.
L’impatto con il mondo, dagli Ossi, rende l’idea: il bianco del cave modellato dalla mano dell’uomo sulla destra, la foce del fiume Magra sulla sinistra nascosta dai lunghi alberi. E poi
silenzio. Pace. “Qui è uno spettacolo – ammette – tutto è nato per un caso fortuito. Qui 6 anni fa c’era solo vegetazione. Il rudere era completamente coperto come tutto il resto.
È stato molto faticoso ma ora…”. Anche la futura impresa di produzione di latte non sarà uno scherzo ma Paolo ha pazienza e il sostegno di Coldiretti che più
volte “ringrazia”: “Ogni asina produce fino ad un massimo di 2 litri di latte – racconta ancora – per ottenerli bisogna mungere anche fino a 3 volte al giorno. Uno sforzo ripagato dal mercato: un
litro di latte può costare anche fino a 15-16 euro al litro. E’ una produzione preziosa”.
L’intraprendenza di Paolo non è passata inosservata: è stato infatti scelto per far parte del comitato Giovani Impresa di Coldiretti (info su http://www.massacarrara.coldiretti.it) insieme ad altri giovanissimi agricoltori con altrettante storie straordinarie alle spalle. Nel comitato fanno parte
anche Veronica Bondielli, Francesco Iakcin, Fabio Bonotti e Franca Altieri.
Un’azienda, “Il Raglio Apuano”, che Coldiretti ha cullato intravedendone potenzialità e prospettive: “L’elemento caratterizzante insieme all’originalità della tipologia di
attività che intende realizzare, è l’età di Paolo, un giovane che ha deciso di svoltare e di dedicarsi all’allevamento – evidenzia Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale
Coldiretti – I giovani in questa provincia fortunatamente ci sono e hanno capito che l’agricoltura può rappresentare una valida prospettiva per il loro futuro. Messi in condizioni e
garantito il sostegno indispensabile anche a livello economico possiamo creare in agricoltura occupazione e reddito con effetti per tutto il territorio”.
Redazione Newsfood.com+WebTv