I media stranieri scettici sul G8: in caso di terremoto, potrebbe diventare un incubo

7 Luglio 2009
Con l’approssimarsi del G8 in Abruzzo, i media straniera passano al setaccio la situazione, analizzando piani di lavoro e possibili problemi, ed i loro giudizio non è sempre positivo.
Il giornale inglese Daily Telegraph studia il vertice da un punto di vista logistico.
Nonostante ammetta come i politici di Roma abbiano preparato una soluzione in caso di terremoto di magnitudo rilevante (il trasferimento delle legazioni da L’ Aquila a Roma), il quotidiano
boccia nettamente tale corso d’azione, definendolo un incubo.
A sostegno della sua tesi, il Telegraph cita le dichiarazioni di un anonimo membro del governo italiano che afferma come: “Ci sono piani alternativi in caso di emergenza, ma per ragioni di
sicurezza non possiamo rivelarne i dettagli. I leader verrebbero trasportati a Roma in elicottero”.
Alla luce di tali informazioni, i giornalisti inglesi ritengono come non lasciare il vertice nella sua sede originaria, in Sardegna, si stia rivelando un “un
mal di testa” per tutti.
Ugualmente critico il Times, che però sceglie un ragionamento diverso. Il prestigioso quotidiano, riprendendo le dichiarazioni di Bob Geldof (il cantante diventato portavoce del
movimento per gli aiuti all’ Africa, e dal Vaticano) ricorda come in tema di aiuti all’ Africa, l’ Italia sia l’ ultima tra le grandi e che tale ritardo possa mettere a rischi l’ intera
iniziativa.
A riguardo, il Times cita anche la lettera di Benedetto XVI ai leader del pianeta, che li esorta a fare di più per “difendere i poveri”.
Matteo Clerici