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Gestione rifiuti in Emilia-Romagna

By Redazione

Bologna, 16 Ottobre 2007 – Aumentare il riciclaggio dei rifiuti, il recupero degli imballaggi, la raccolta differenziata, sono questi gli obiettivi dell’accordo tra Regione
Emilia-Romagna e Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, che è stato firmato oggi a Bologna, dall’assessore regionale all’ambiente Lino Zanichelli e dal direttore generale del Conai
Giancarlo Longhi, nel corso del convegno «Prevenzione e recupero: per una gestione sostenibile dei rifiuti in Emilia-Romagna».

L’accordo prevede in particolare la costituzione di un comitato tecnico misto che avrà il compito di monitorare in Emilia-Romagna la gestione dei rifiuti di imballaggio, per verificarne
le percentuali di avvio al recupero e al riciclaggio; proporre azioni per realizzare forme innovative di recupero di materia ed energia; svolgere adeguate attività di informazione e
sensibilizzazione dei cittadini; sviluppare accordi specifici per la gestione delle varie tipologie di imballaggi.

In Emilia-Romagna si producono 2 milioni 891 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani. Si tratta – ha spiegato Zanichelli – di una produzione in crescita: da 658 chilogrammi a persona nel 2004,
a 663 nel 2005, a 673 nel 2006. Gli imballaggi rappresentano circa il 30% in peso e il 40% in volume del totale dei rifiuti solidi urbani. «Ancora una volta con questo accordo – ha detto
Zanichelli – la Regione mette al centro il recupero e il riciclaggio, per ridurre al minimo il ricorso alla discarica e agli inceneritori». «Nel sistema Conai – ha detto il
direttore generale Longhi – l’Emilia-Romagna è una regione importante perché è un laboratorio di politiche innovative e per la presenza di Utilities radicate sul territorio
quali Hera ed Enia. Da questo accordo ci attendiamo risultati interessanti sia sul fronte della prevenzione del recupero».

La raccolta differenziata in Emilia-Romagna è passata dal 17,3% del 1998 al 36,3% del 2006, con punte del 46-47% a Reggio Emilia, mentre il recupero degli imballaggi già ora
supera la soglia del 60%. Quanto ai rifiuti indifferenziati, Zanichelli ha spiegato che il 31% di essi è destinato all’incenerimento, mentre il 59% è collocato in discarica e l’8%
è destinato alla biostabilizzazione. «Quella quota di rifiuti che non può essere recuperata va smaltita in sicurezza – ha sottolineato Zanichelli. Ci sono direttive europee,
leggi statali e regionali che fissano limiti molto severi per tutelare la salute dei cittadini. Ogni impianto viene autorizzato nel rigoroso rispetto di queste regole. «Quanto a
«Monit – er» il nuovo sistema di sorveglianza ambientale e sanitaria, gestito da Arpa, in fase di avvio, ha spiegato Zanichelli – «esso non è nato certo per
giustificare gli inceneritori , bensì perché gli impianti complessi e le realtà urbane e produttive più significative richiedono conoscenze e informazioni
integrate».
Al convegno hanno partecipato, oltre all’assessore Zanichelli e al direttore del Conai Longhi, anche Andrea Cirelli dell’Autorità regionale per la vigilanza dei Servizi idrici e gestione
rifiuti urbani, Alessandro Bratti, direttore generale di Arpa Emilia Romagna, e Gianfranco Saetti responsabile del Servio rifiuti della Regione.

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