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Coldiretti: «raccolta differenziata solo per 1 giovane su 4»

By Redazione

30 Settembre 2007 – Solo un giovane su quattro (26 per cento) si impegna sempre nel realizzare la raccolta differenziata dei rifiuti mentre ben il 37 per cento non la fa mai e l’11 per
cento vorrebbe ma non ci riesce. E’ quanto emerge da alcuni dati dall’indagine sulla percezione del problema dell’energia negli stili di vita quotidiani di 4627 giovani delle scuole secondari
promossa dal coordinamento Coldiretti Donne-Impresa. Si tratta certamente – sottolinea la Coldiretti – di un dato sconfortante che non evidenzia peraltro differenze tra maschi e femmine mentre
emerge una maggiore attenzione tra i ragazzi di età maggiore (17-19 anni) rispetto a quelli più giovani (14-16 anni). Dall’analisi – prosegue la Coldiretti – si evidenzia
l’importanza di investire nella formazione delle nuove generazioni ma anche di intervenire per rimuovere le carenze strutturali che vanificano i molti casi di buona volontà giovanile.

La raccolta differenziata in ogni famiglia di poco più di un chilo di avanzi della tavola prodotti al giorno farebbe ridurre i rifiuti urbani di un terzo e – continua la Coldiretti –
renderebbe disponibili sostanze organiche da restituire al suolo per migliorare la fertilità dei terreni agricoli e la crescita delle piante ed evitare i problemi ambientali determinati
dall’abbandono in discarica. In Italia la produzione di rifiuti urbani – riferisce la Coldiretti – è pari a 31,1 milioni di tonnellate per una media di 533 chili per abitante, mentre le
sostanze biodegradabili trattate negli impianti di compostaggio sono state appena 2,67 milioni di tonnellate pari a 37,9 chili a persona. Un dato che – precisa la Coldiretti – seppure è
in crescita del 40,5 per cento rispetto al 2000, dimostra quanto molto ci sia ancora da fare per diffondere la cultura della raccolta differenziata dei rifiuti. La produzione annuale di compost
di qualità in Italia – riferisce la Coldiretti – è di circa 900.000 tonnellate annue da destinare sul mercato dei fertilizzanti.

La produzione e l’utilizzo di compost in agricoltura derivante da rifiuti organici – rileva la Coldiretti – sono importanti per sopperire alla crescente carenza di sostanza organica (il 50% dei
terreni italiani è ormai classificabile come povero di sostanza organica) oltre che per conservare la fertilità dei terreni agrari e preservare gli equilibri ambientali. Le
condizioni per la diffusione del compost in agricoltura – conclude la Coldiretti – sono l’introduzione del sistema di rintracciabilità; l’indicazione in etichetta delle matrici
utilizzate e dello stabilimento di provenienza; maggiori informazioni agronomiche in etichetta (in riferimento alle tipologie di impiego); l’introduzione di un marchio legato al sistema
produttivo; la diffusione del sistema di certificazione di prodotto.

IMPEGNO GIOVANI PER REALIZZARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI

Percentuale

Nessuna risposta

0,4 %

lo faccio qualche volta

25,7 %

lo faccio sempre

26,5%

lo vorrei fare ma non ci riesco

10,5 %

non lo faccio mai

36,9 %

Totale

100 %

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

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