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Funghi: la pioggia da speranze per la raccolta

By Redazione

L’arrivo della pioggia accende gli entusiasmi degli appassionati raccoglitori di funghi dopo che la siccità e il caldo record della prima parte dell’anno hanno fortemente limitato la
diffusione dei gustosi miceli.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il mese di settembre si è stato per temperature e piovosità nella media degli ultimi 200 anni dopo che sia l’inverno che la
primavera avevano fatto segnare i rispettivi primati stagionali per l’elevata temperatura mentre l’estate si era classificata per il caldo nella top ten dei due secoli sulla base delle analisi
preliminari dell’Istituto di Scienze dell’atmosfera del clima del Cnr (Isac-Cnr). Una situazione che ha penalizzato fino ad ora cercatori e buongustai ma che potrebbe migliorare proprio in
prossimità della fine stagione grazie all’arrivo dell’ondata di maltempo.

La nascita dei funghi per essere rigogliosa richiede infatti come condizioni ottimali – precisa la Coldiretti – terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di
temperatura all’interno del bosco. E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – sottolinea la Coldiretti – vanno dal rispetto di norme e vincoli
specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di
incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.

I funghi – continua la Coldiretti – sono prodotti di valore medio sotto il profilo nutrizionale e contengono in prevalenza acqua, ma anche proteine, carboidrati, sostanze minerali e vitamine,
in percentuali variabili a seconda del livello di maturazione, ma essendo poveri di calorie e ricchi di cellulosa non ingrassano chi li mangia. Le vitamine prevalenti sono quelle del gruppo B e
i sali minerali sono rappresentati principalmente da potassio e fosforo. I funghi – conclude la Coldiretti – possono essere consumati freschi, congelati, essiccati o conservati sottovetro, ma
l’attitudine alle diverse preparazioni differisce a seconda delle diverse varietà: ad esempio porcini e trombette non devono essere sbollentati prima di essere congelati mentre il
lattario è perfetto se viene cotto.

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