Finanziaria: il voto finale potrebbe slittare
14 Novembre 2007
In Senato la mattinata è passata senza nessun voto (ma non senza tensioni) e si attende la seduta pomeridiana per vedere se Prodi ha ragione a dirsi tranquillo o se la spunterà
Berlusconi, ancora convinto che la caduta del governo sia dietro l’angolo.
L’ago della bilancia oggi è il leader dei Liberaldemocratici, Lamberto Dini, che ripete incessantemente: “Il giudizio è ancora aperto” perché “ci sono importanti
emendamenti da valutare”.
Forse per questo o forse perché la Cdl sembra essere disposta ad usare tutte le armi in suo possesso per arrivare alla tanto attesa spallata, la mattinata, pur in assenza di votazioni,
è stata piuttosto movimentata.
La seduta, infatti, sarebbe dovuta iniziare alle 9.30, ma la verifica elettronica ha segnalato l’assenza del numero legale e la seduta è stata sospesa.
Non appena ripresi i lavori, si è aperto il problema relativo alla nuova formulazione dell’art. 91 sul tetto per gli stipendi dei manager pubblici: quando finalmente l’Udeur ha detto
sì (“Il mio voto è sì, le nostre istanze sono state accolte”, ha affermato in mattinata Mastella dopo che martedì aveva annunciato il voto contrario), la Cdl ha
chiesto lo stralcio del testo rielaborato dalla maggioranza perché, secondo l’opposizione, si trattava di una nuova legge in tutti i sensi.
Per permettere ai senatori di proporre modifiche al testo, Marini ha nuovamente sospeso la seduta e la maggioranza ha presentato 40 modifiche (di cui una del relatore Legnini).
Ma la Cdl non era intenzionata a fermarsi ed ha contestato il testo e le tempistiche, spingendo poi il presidente del Senato a convocare una capigruppo.
Così, la seduta è stata di nuovo sospesa ed i leader dei vari gruppi si sono riuniti per discutere il da farsi: la richiesta di far slittare le votazioni al fine settimana
avanzata dalla Cdl ha trovato la netta opposizione della capogruppo dell’Ulivo, Anna Finocchiaro, che ha affermato: “Ci rimettiamo alla decisione del presidente Marini che proporrà uno
slittamento a domani mattina del voto finale” e se “la Cdl dirà no, si andrà a un voto in aula sul calendario”.
La riunione si è conclusa con la richiesta, da parte di Marini, di una pausa per valutare la situazione.
Mentre è in corso un’altra riunione dei capigruppo, non ci resta che attendere la seduta prevista per le 15, ma, tenendo conto che mancano ancora 15 articoli, è possibile che il
voto finale previsto per le 21 di questa sera slitti a data da destinarsi.