Depressione post partum, una protezione degli omega-3
18 Novembre 2012
Il parto, momento bello e terribile.
Se la donna diventata madre realizza la cura del figlio, si espone a disturbi e pericoli: tra i tanti, il suo organismo è più vulnerabile alla depressione post-parto, dannosa per
sé e per il figlio.
Allora, è bene non trascurare i mezzi di protezione, meglio se naturali, come gli omega-3: efficaci e senza effetti collaterali.
E’ la tesi sostenuta da una ricerca
dell’Università di Montreal e del Sainte-Justine Mother and Child Hospital, diretta dal dottor Gabriel Shapiro e pubblicata sul “Canadian Journal of Psychiatry”.
Shapiro e la sua equipe hanno condotto un’indagine revisionale per due motivi: definire le dinamiche della depressione, trovare possibili rimedi.
L’insieme dei dati ha mostrato come l’età fertile renda le donne più sensibili alla depressione: il parto può così agire da detonatore, specialmente nei soggetti
deboli e sensibili.
Tuttavia, spiega Shapiro, si è anche scoperto che il rapporto gravidanza- serotonina (regolatore dello stato d’animo) può essere influenzato positivamente dagli omega-3. Analisi
del sangue ed altri test medici hanno evidenziato come durante gravidanza e parto gli omega-3 passino da madre a figlio. Risultato, l’organismo femminile sperimenta una carenza, che può
durare fino a 6 settimane dal concepimento.
Perciò, gli studiosi canadesi spingono per una strategia a due fasi: prima, analisi per verificare la presenza della depressione. Secondo, l’eventuale aumento delle dosi di omega-3 nella
dieta.
Matteo Clerici
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