Cibo cotto, fondamentale per l’evoluzione dell’uomo

17 Dicembre 2012
Una fetta di prosciutto crudo, assieme alle verdure, magari con un po’ di frutta. Il cibo crudo è buono, ma se l’uomo ha percorso la strada dell’evoluzione, aumentando i neuroni,
è grazie alla cottura tramite fuoco.
A spiegarlo, una ricerca dell’Università Federale di Rio de Janeiro (sezione Istituto di Scienze biomediche), diretta dalle dottoresse Karina Fonseca-Azevedo e Suzana Herculano-Houzel e
pubblicita su “Pnas”.
Come spiegano gli scienziate, il legame tra cottura della carne e sviluppo del cervello non è nuova. Proposta dal professor Richard Wrangham, la teoria ipotizza come la cottura avesse
reso più facile l’assorbimento di nutrienti, favorendo l’aumento di neuroni.
In cerca di conferme, il tram brasiliano ha preso in esame il cervello di 43 specie animali, 30 mammiferi e 13 primati. In base alle analisi, si è concluso come le dimensioni del
cervello, ed il numero di neuroni, è direttamente collegato alle calorie necessarie per sostenerlo.
Allora, per Fonseca-Azevedo e Suzana Herculano-Houzel, ciò spiega la differenza tra gli umani ed i parenti prossimi, come gorilla e scimpanzè. In tali animali, la massa corporea
è maggiore degli uomini ma il cervello è minore. Causa della differenza, il cibo crudo, capace di fornire “carburante”, utile per lo sviluppo. Inoltre, l’impiego del fuoco
nell’alimentazione, ha ridotto il tempo necessario per la ricerca di cibo e favorito il consumo in comune, con vantaggi per le capacità sociali e cognitive.
Matteo Clerici
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