Lino Cauzzi… se non firmi non le vedrai più… siamo in tanti…

28 Giugno 2019
… se non firmi non le vedrai più… siamo in tanti...
… se non firmi non le vedrai più… siamo in tanti… se non firmi non le vedrai più… siamo in tanti… se non firmi non le vedrai più… siamo in tanti.
Quelle parole sono incubi ricorrenti che da dieci anni, tormentano le notti di Lino Cauzzi.
Desenzano, 26 giugno 2019
Cosa è successo in quel fatidico 26 giugno 2009 nello studio del notaio?
Lo ha raccontato più volte Lino Cauzzi, un imprenditore che quella sera, nello studio di un notaio* a Poggibonsi, è costretto, sotto minaccia grave, a cedere la gestione dei suoi cinque alberghi. Da quella sera è stato estromesso di fatto da tutte le sua proprietà. Tutti gli atti successivi sono falsi. Fatti illegalmente dai malavitosi con firme false.
*Il notaio Domenico Maria Sannino è stato riconosciuto colpevole, ha confessato la sua colpa verso il Cauzzi e tanti altri imprenditori vittime del Gruppo Catapano e, con la sua testimonianza, ha scagionato completamente il Cauzzi. Il notaio Sannino è stato condannato dal Consiglio dei Notai di Firenze già nel luglio 2011 … (scarica la sentenza dove è riportata anche la sua confessione).
Perchè Cauzzi ha ceduto -contro la sua volontà- la gestione dei suoi cinque alberghi?
… gli è stata mostrata la foto di sua figlia con la nipotina:
“… se non firmi non le vedrai più… siamo in tanti…“.
Cauzzi ha perso tutto ma con grande coraggio e caparbia è riuscito a fare emergere la verità e far condannare i suoi aguzzini, e tanti “fiancheggiatori”, ma non tutti.
Sarebbe una vittoria della Dea Giustizia e una vicenda a lieto fine se non ci fosse un però…
Lino Cauzzi, imprenditore, vittima di estorsione aggravata ma anche vittima delle In-giustizie nei tribunali e di professionisti disonesti
Lino Cauzzi, vittima di estorsione aggravata (lo dicono le varie sentenze) non ha però ancora potuto recuperare i suoi cinque albeghi e nemmeno un euro dei danni subiti e ancora subendi.
Sono passati 10 anni! E la prescrizione dei reati incombe, quindi, come dice il suo nuovo avvocato Renato Pulcini ( Vedi intervista fatta oggi a Desenzano … ), il rischio è quello di ottenere la piena ragione su tutto ma non ottenere nulla di tangibile per decorrenza dei termini!
L’avv. Pulcini, da settembre 2018, è il nuovo, legale di Lino Cauzzi.
Il suo compito è particolarmente arduo perchè i 9 anni di battaglia, portata avanti in modo maldestro dai suoi predecessori e dalle figure professionali interessate, presentano una situazione parecchio intricata perchè tanti sono stati gli errori commessi (alcuni anche con evidente dolo).Obiettivo ideale: ricerca della Verità, condanna dei responsabili, restituzione dei beni alla vittima con il riconoscimento dei danni materiali… (purtroppo gli anni di calvario non possono essere cancellati).
L’Avv. Pulcini, esperto in materia, come un giocatore di scacchi è ben conscio che per dare scacco matto, a volte si deve sacrificare la Regina.
PERCHE’ GIORNALI e TV a DIFFUSIONE NAZIONALE NON SONO INTERESSATI? … CUI PRODEST?
Al Gruppo Catapano sono stati sequestrati contanti e beni di notevole valore; i professionisti condannati, per legge sono o dovrebbero essere tutti assicurati… Perchè tutto è fermo? Perchè i grandi mezzi di comunicazione non sono minimamente interessati a questa vicenda incresciosa che, ormai da 10 anni, ha coinvolto diversi imprenditori, vittime impotenti di una vera e propria associazione a delinquere formata da tanti “professionisti disonesti” * * capeggiata dai fratelli Catapano di Ottaviano (NA)?
I Catapano sono i veri capi oppure sono solo teste di legno di un’organizzazione ben più vasta e potente?
“Professionisti insospettabili, disonesti” * *
Cauzzi, oltre all’estorsione, ha dovuto subire soprattutto le angherie e i giochi sporchi di vari avvocati, commercialisti, curatori fallimentari, dirigenti di banca, ecc , professionisti disonesti e malavitosi che, invece di fare il proprio dovere, hanno usato la Legge come arma impropria per ottenerne un illecito profitto, personale o per l’associazione a delinquere della quale facevano/fanno parte.
Sono tanti i condannati, e altri in attesa di giudizio… e altri ancora in lista di attesa.NOTA: E’ di poche settimane fa -7 maggio 2019- la sentenza del Tribunale di Padova che conferma la condanna a 8 anni e un mese a Elio Bonaiuti, già parlamentare e avvocato dei Catapano. (Scarica pdf della sentenza)
Proprio in questi giorni il Capo dello Stato, e capo della famiglia Italia, ha “rimproverato” con una leggera tiratina di orecchie, i suoi “figli” che gestiscono, o dovrebbero gestire nel pieno rispetto delle Leggi, la Giustizia in Italia. Pare si sia accorto che qualcuno non operi in modo corretto, che qualcun altro “batta un po’ la canna”, e addirittura -ovviamente sono solo voci di malpensanti- che alcune sentenze non siano proprio cristalline.
Chissà che Mattarella non sia stato ispirato dai tanti scritti e urla del nostro paladino Lino Cauzzi, che nei tribunali di Milano, Padova, Brescia, Cremona, Mantova, Verona… si è difeso da accuse infamanti e ne ha viste e subite di tutti i colori. Lui senza mezzi termini ha sempre detto e scritto:-“Mafia nei tribunali”.
Fare impresa è un’impresa se l’ingiustizia regna anche nei tribunali, e si perde la fiducia verso chi è preposto alla tutela del cittadino
Cauzzi non ha perso solo i suoi beni ma anche la serenità della vita; e il suo credo nella Giustizia sta vacillando. (Non vacillerà mai quello per Benito).
I ricordi di quella sera a Poggibonsi lo perseguitano ancora e non lo lasceranno in pace finchè la Giustizia -quella vera, con la G maiuscola- riuscirà a fare chiarezza completa sull’intera vicenda. Ma non basta aver individuato tutti i colpevoli e molti anche già condannati e mandati dietro le sbarre. La vittima non può vivere senza la restituzione dei suoi beni e il riconoscimento tangibile dei danni subiti.
Ripetiamo, i beni estorti, nonostante tutte le sentenze siano a favore del Cauzzi, non sono stati ancora restituiti al legittimo proprietario, e nemmeno gli sono ancora stati riconosciuti acconti sui danni subiti.
Nota:
da quanto apprendiamo dallo Studio Legale Pulcini di Brescia e dal consulente Claudio Barozzi, pare che la pratica inerente all’art. 629 c.p. (estorsione – art. 20 L. n° 44/99), riconosciutagli dalla Prefetura di Mantova in data 21 luglio 2011, e che lo Stato Italiano dovrebbe pagare al Cauzzi (tre milioni di euro)… non si sappia neppure dove e perchè sia ancora arenata!!! (Scarica pdf dell’istanza).
Le varie sentenze nei diversi processi a carico della associazione a delinquere capeggiata dai fratelli Catapano e dei vari “professionisti malavitosi” hanno appurato la completa estraneità di responsabilità da parte della vittima, Lino Cauzzi. (Copia delle sentenze e degli atti sono a disposizione di quanti volessero prenderne visione).
Il sottoscritto ha già raccontato tanto su questa incresciosa vicenda, con articoli e video interviste, fin dal lontano 6 gennaio 2011, quando per la prima volta ha incontrato Lino Cauzzi. (Vedi la prima video intervista realizzata all’Hotel Mayer di Desenzano).
Nei primi mesi del 2011 è stata ripulito nel web la sua immagine che falsamente era stata creata ad arte e infangata dal Gruppo Catapano, e poi è stata fatta una campagna divulgativa e di conoscenza verso la maggior parte dei mezzi di comunicazione locali e nazionali.
Hanno mostrato interesse solo alcuni giornali e TV locali, RAI tre che ha messo in onda un servizio … e basta!
Possibile che una vicenda incresciosa come questa che ha visto coinvolti vittime e carnefici in tutto il nord-est … non abbia mai interessato nessuno? … quale è il motivo vero?
Gli hanno già portato via 10 anni di vita… Quanto tempo deve ancora aspettare Lino Cauzzi per avere quanto gli è stato estorto e quanto gli spetta? Riceverà un assegno, con tante scuse per il ritardo, quando sarà nell’aldilà?
Lino Cauzzi è fermante intenzionato a far fronte ai debiti accumulati e, su proposta del sottoscritto, con le prime risorse verrà creata anche una borsa di studio ad hoc che sarà a nome di Lino Cauzzi.
In progetto, come più volte già scritto, c’è anche la proposta di legge che prevede il reato di tentato omicidio, e/o di istigazione al suicidio, per coloro che mettono le loro vittime in condizioni di estremo bisogno e/o in pericolo di vita.
La speranza e’ quella di poter ancora credere in figure come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e si possa ancora, e sempre, credere nel “La Giustizia è uguale per tutti”… ma sembra che il vento spiri al contrario e ci sono nuvoloni neri neri.
Giuseppe Danielli
Direttore Newsfood.com
Per contatti, info, contributi a supporto della vicenda Lino Cauzzi:
giuseppe.danielli@gmail.com