Evo, Extra Vergine di Oliva: la saggezza millenaria dell’ulivo

24 Giugno 2019
Olio Evo, Extra Vergine di Oliva: la saggezza millenaria dell’ulivo
A Gola Gola Piacenza, giorni fa, mi è capitato in mano un piccolo flyer di 8 pagine, interessante, istruttivo, anche indagatore, con tanti motivi per leggerlo. Titolo “ pianeta salute” fondato da Michele Cènnamo, un mensile di alimentazione, benessere, cultura, medicina, turismo e tempo libero.
Diciamo tutti temi oggi fondamentali per l’individuo, per la collettività, per la salute e per la vita di tutti, forse i pilastri di una economia circolare, come si chiama oggi, ma che già anni fa alcuni economisti chiamavano economia sociale.
PERCHE’ L’OLIO EXTRA VERGINE DI QUALITA’ CI FA RIFLETTERE SULL’ECONOMIA?
Abbiamo scoperto che l’economia e il capitalismo non hanno una crescita infinita, ma che per reggere la globalizzazione occorre che il mondo economico cambi, sia alternante, modifichi strategie e abbia obiettivi in sintonia con lo status dell’economia reale, dei “fondamentali” dell’economia. Abbiamo anche capito che le strade da percorrere, in una fase di stabilità e di non crescita, possono essere solo due in un mondo di aggregazione fra paesi: l’austerity oppure la spesa pubblica. Ma l’individuo, anche l’europeista convinto, vuole certezze, sicurezza, una medicina preventiva, una assistenza sanitaria di alto profilo, un binomio corretto di lavoro e tempo libero, un benessere sociale allargato ma con regole certe e chiare applicate, una giustizia certa, una alimentazione sana.
CURARE LA SALUTE VUOL DIRE PREVENIRE MALANNI CON L’ALIMENTAZIONE
Uno dei diversi articoli di “ Pianeta Salute”, a firma di Camillo Pisano, è molto concreto e corretto sul trinomio alimentazione, salute, economia.
L’Italia è il primo paese al mondo per la produzione di altissima qualità delle olive, quindi dell’Olio extra vergine d’oliva, quello che oramai tutti chiamiamo “evo”: perché consumare olio di oliva di alta qualità? Questa la auto-domanda che un esperto come Camillo si pone, anche attraverso una narrazione personalistica e introspettiva che parte dalla “cultura a tavola” che si apprende da bambini.
E questo mi fa ritornare su un vecchio mio pallino che non ha ancora trovato una risposta: perché facciamo tanti spiattamenti in tv fra adulti, tanti masterchef fra cuochi già bravi, tanti concorsi-scontri-pettegolezzi fra albergatori, pizzaioli, trattori, osti e ristoratori… quando invece bisognerebbe partire dalla scuola, dall’educazione alimentare-civica da bambini. E puntare su una formazione culturale già a 5 anni non all’uso dell’ipad ma della forchetta, della tavola, anche come prevenzione salutistica, anche come cultura della tradizione italiana, una delle patrie della dieta mediterranea così decantata da tutti.
“La scuola”, la scuola dell’obbligo (fino a 13 anni) deve svolgere questo ruolo primario: subito dopo deve insegnare almeno due lingue e un uso “smart” delle tecnologie applicate ai vari dispositivi personali.
CULTURA A TAVOLA ED EDUCAZIONE CIVICA DEVONO PARTIRE DALLA SCUOLA DELL’OBBLIGO
Certo il greco e il latino sono importanti ma il mondo globale viaggia su altri binari: dove vogliamo che i “ giovanissimi italiani” si collochino? Fra gli operatori e i lavoratori marginali, o fra le eccellenze, fra i più richiesti… e parlo non di poche figure esperte eccezionali, no parlo di una diffusa qualità del lavoro e della vita per tanti italiani!!
Ecco quali riflessioni porta a fare anche un semplice articolo sulla qualità dell’origine e a tavola dell’olio EVO, scritto da Camillo Pisano. Poi ci sono anche le sillabe “bio” e “dop” che ci devono far riflettere, come pure l’incompetenza, l’abbandono, le colpe “ben note” ma non ancora dichiarate che stanno alla base del disastro della xilella in Puglia.
GIA’ A 5 ANNI OCCORRE IMPARARE A MANGIARE, L’INGLESE, DOSARE LO SMARTPHONE, RISPETTO DEGLI ALTRI, CERTEZZA DEL DIRITTO E DEI DOVERI
L’Italia, patria dei migliori oli Evo al mondo (vedi i premi presi dai frantoi e dalle aziende olivicole italiane come i Persiani di Atri (TE) , non può perdere questa battaglia, non può dimenticare quanto il binomio benessere-salute a tavola sia anche dettato dal consumo regolare di olio EVO di grande qualità. Sarebbe fondamentale incominciare a insegnarlo alle elementari insieme all’inglese, un po’ di economia domestica, un po’ di educazione civica… ma anche di sicurezza e di certezza del diritto.
Ecco che cosa ci fa dire un buon olio di oliva extra vergine!
Giampietro Comolli
Redazione Newsfood.com
© Riproduzione Riservata
Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici
Mob +393496575297
Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
Curatore Rubrica Assaggi in libertà
Redazione Newsfood.com
Contatti