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“Bologna in Oceano”: Sergio Frattaruolo potrà contare su una dieta 100% bio di Alce Nero

“Bologna in Oceano”: Sergio Frattaruolo potrà contare su una dieta 100% bio di Alce Nero

By Redazione

Salperà il 25 settembre da La Rochelle (Francia) e arriverà a Salvador de Bahia (Brasile) dopo 30-40 giorni. E’ Bologna in Oceano, la barca
tutta emiliana che partecipa ad una delle più importanti regate oceaniche in solitaria, la Transat 6.50. Una gara particolare, che coinvolge Alce Nero, sponsor della barca che vuole
portare in alto il nome di Bologna.

Grazie ad Alce Nero, marchio del biologico italiano, lo skipper bolognese Sergio Frattaruolo sta seguendo un regime alimentare speciale, basato su
prodotti biologici combinati nel modo ottimale per rispondere alle esigenze di uno sforzo agonistico eccezionale, e anche durante i 40 giorni di traversata Fruttaruolo sarà accompagnato
dai prodotti bio dello storico marchio (caffè, tè, cioccolata, succhi di frutta, cous-cous, olio extravergine di oliva, miele e frollini, snack a base di cereali).

Bolognese doc, 42 anni, ex professionista delle nuove tecnologie che nel 2009 ha voltato pagina investendo tutte le sue risorse nell’associazione sportiva Urban Ocean Sailing Team, in questa
regata Fruttaruolo mette in gioco tutto se stesso e la sua dieta è stata studiata da Annalaura Magnani, consulente nutrizionale di Alce Nero, che ne ha brevettato la formulazione.

Alcune caratteristiche si possono utilizzare anche per definire i criteri di un’alimentazione sana e gustosa, pensata per chi svolge un’attività sportiva a livello non agonistico.

«Sport e alimentazione – spiega la consulente – concorrono, insieme, a creare uno stato di salute e di benessere psico-fisico, permettendo a ciascuno di noi di vivere la giornata con
energia e vitalità. Il biologico è un fattore determinante poiché gli alimenti privi di conservanti, correttamente prodotti e confezionati, diventano una fonte di nutrienti
puri, immediatamente messi a disposizione dell’organismo, con le loro proprietà nutrizionali integre».

Nella dieta dello sportivo non devono mancare i carboidrati a lento assorbimento, che danno energia per il movimento atletico, e le proteine che
permettono di ripristinare i muscoli dopo lo sforzo, bilanciando il dispendio energetico.

Fondamentale è una suddivisione dell’apporto calorico giornaliero in cinque momenti, con tre pasti principali e due piccoli pasti. La colazione deve essere ricca e completa, e valere per
un 25-30% dell’apporto calorico giornaliero. Dato che l’attività sportiva è preferibilmente da svolgersi nella prima parte della giornata, a metà mattina si prevede uno
spuntino, mentre pranzo e pasto serale conteranno per altri 25-30%, e sono intervallati da una merenda pomeridiana.

Carboidrati a lento assorbimento, come riso e pasta (meglio se di kamut o farro e integrali, più digeribili e facili da assorbire) sono prevalenti nel pranzo, mentre a cena si dà
spazio ai legumi e alle proteine del pesce e delle carni (bianche), alle uova e, da concedersi in piccole dosi, a salumi e formaggi. La colazione è ricca e completa, per affrontare la
prestazione atletica e l’intera giornata con tutta l’energia del risveglio. Conterrà carboidrati, grassi e proteine. Ideale è la formula di pane, burro, e marmellata bio.

A metà mattina e a metà pomeriggio è il momento di uno snak. Ottime le barrette al sesamo e miele bio di Mielizia. Il miele è un alimento ideale per lo sportivo
perché conferisce un’energia immediatamente utilizzabile, per questo si può consumare anche durante l’allenamento. Altra alternativa sono le barrette Ciokotè, con
cioccolato e tè verde, che dà una sferzata energetica di supporto per il corpo e per la mente, oltre ad avere azione anti-aging e proteggere il muscolo, e tutta la gamma dei
cioccolati biologici, che presentano benefici anche per il tono dell’umore. Il pranzo conterrà la pasta (farro, kamut, integrale) con i condimenti come passate e sughi, facili da
digerire e molto gustosi. Fondamentale è l’uso di olio extravergine di oliva, meglio se usato crudo, per insaporire le pietanze e le verdure, che devono essere presenti in gran
quantità. È fonte importante di grassi mono e polinsaturi, e di omega 3-6. La sera deve vedere una diminuzione dei carboidrati e una prevalenza delle proteine.

Le prossime saranno settimane molto impegnative per Sergio Frattaruolo, impegnato a portare il nome di Bologna nel mondo, ma con il biologico di Alce Nero c’è da scommettere che la sua
traversata avrà sempre il vento in poppa.

www.alcenero.com

Sergio Frattaruolo, il manager diventato navigatore

Al via della Charente – Maritime / Bahia Transat 6.50, non tutti i regatanti hanno avuto le stesse esperienze in mare. Così, se per molti, la giovinezza è passata tra le acque
blu, regatando in deriva e catamarani con gli amici e passeggiate con la famiglia, per Sergio Frattaruolo i primi anni della sua vita non sono stati tutti rose e fiori. Per l’italiano, nato a
Bologna in una famiglia dignitosa ma modesta, i piaceri erano rari: “Dai 15 anni ho lavorato per aiutare la mia famiglia, ho fatto un sacco di lavoretti”.

Per lui, il richiamo del mare è lontano dalle sue preoccupazioni attuali. Soprattutto perché lontano dalla sua Bologna. Ma egli comincia a gustare il mare a 18 anni, attraverso un
amico che aveva un gommone e un catamarano. Sergio ricorda: “Sono andato per la prima volta nella cabina di una barca a vela a 21 anni. Quando si è spento il motore e ho visto muoversi
12 tonnellate grazie alla forza del vento, ho pensato, che prima o poi, la vela sarebbe stata la mia vita. Mi ci sono voluti 20 anni per arrivarci, ma ora sono qui, al via di questa
‘transatlantica’”.

Sergio deve lavorare per vivere e si specializza in nuove tecnologie. Il mare è solo un hobby. A 26 anni, ha trovato un buon lavoro, ben pagato. Una professione che ha lasciato nel 2009
dando questa spiegazione decisa, senza lasciarsi dubbi alle spalle.

“Negli ultimi cinque anni ho lavorato in un ufficio senza finestre. Non poteva andare, ho deciso di cambiare la mia vita. Ho pensato che ci fosse qualcosa di diverso da un buon stipendio e una
grande carriera”. Sergio Frattaruolo dà quindi le sue dimissioni. Ha investito tutti i suoi soldi nell’acquisto di un Dingo 2, progetto di Rolland. Ed è andato a inseguire quel
sogno sulle onde che era nato leggendo i libri di Ellen MacArthur. Oggi, il navigatore ammette: “Ero un dirigente nella mia casella. Ora, a 42 anni, vivo in un furgone, sono un vagabondo, ma
sono felice così”.

Nessun forte legame con la terra: “Io rimango solo. La mia lunga relazione con il mare è incompatibile con una vita amorosa”.

Il mare! Probabilmente per averlo scoperto molto più tardi rispetto alla maggior parte dei suoi colleghi, lo ama sopra ogni cosa. Al punto di dire: “Se io potessi scegliere una barca che
naviga sul mare, penserei ad un mini. Pertanto, io, sono arrivato in questa classe pensando solamente alla Charente – Maritime / Bahia Transat 6.50”. Sergio scopre un mondo nuovo, che lo
accoglie a braccia aperte. Si prepara con scrupolo al centro di formazione della Grande Motte: “Uno dei migliori al mondo, ho scoperto alcuni istruttori favolosi, che mi hanno insegnato tutto.
Lo Yacht Club de la Grande Motte è la mia famiglia è questo che mi ha aiutato per due anni”. Da quel momento decise di lasciare il suo paese, la sua città, Bologna; il suo
progetto è chiamato “Bologna in oceano”. Sergio impara in fretta: 4° al Gran Premio Italia 2010, 2° in Coppa Hedix per solitari, 5° alla San Remo e all’Hexis Cup in doppio
nel 2009. Eppure non sogna, resta coi piedi per terra.

“Prendo questo viaggio come una grande esperienza umana. I Mini 6.50 sono incredibilmente complessi da gestire. Il mio obiettivo sarebbe come priorità quello di finire, poi di
classificarmi nella top 20”. Una cosa è certa. Sergio Frattaruolo non si sentirà solo e lo spiega così: “Mi ci sono voluti 13 giorni per la mia qualifica… il
Mediterraneo senza vento è terribile. Anche a causa della solitudine, lo so. Ma io sarò seguito sino al Brasile, dall’amore delle persone che mi hanno aiutato”.

Si ringrazia: Comune di Bologna – BolognaFiere – Alce Nero – Fondazione Alma Mater – Assicurazioni Lamas, Divisione Nautica – Rilastil, creme solari – Voyager-magazine.it / Scopribologna.it

Redazione Newsfood.com+WebTv

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