SANA 2011: tutto O.K. per i prodotti biologici ma perchè li togliamo dalle mense scolastiche?

12 Settembre 2011
Bologna, 12 settembre
Ieri SANA 2011 ha chiuso con successo la sua edizione dove il biologico ha avuto la sua meritata celebrazione ma nel contempo sono emersi alcuni problemi di utilizzo degli stessi nelle strutture
pubbliche, proprio quelle che dovrebbero essere preposte a tutelare la nostra salute.
C’è qualcuno che predica bene ma razzola male!
Perchè sono stati tolti dai capitolati delle mense scolastiche i prodotti biologici e pertanto i prodotti di qualità?
Chiediamo a Ferruccio Fazio, Ministro della Salute e a Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, di intervenire: la salute dei nostri figli è in pericolo!
Ecco l’allarme lanciato da Alesandra Ravaioli, professionista e addetta ai lavori:
Inizio messaggio inoltrato:
Da: Ravaioli Alessandra
Data: 09 settembre 2011 18:27:20 GMT+02:00
Oggetto: I: COMUNICATO :BIOLOGICO E MENSE SCOLASTICHE
E’ALLARME PER LE MENSE SCOLASTICHE: LA CRISI SPAZZA VIA GLI ALIMENTI DI QUALITA’ E BIOLOGICI DAI CAPITOLATI
Ancora una volta, a pagare le conseguenze di una crisi dalle radici profonde e remote, sono i comuni cittadini che quotidianamente si trovano di fronte alle nuove difficoltà di
fornitura da parte delle pubbliche amministrazioni di servizi ritenuti fino a poco tempo fa un diritto .
Ma quando a pagare delle conseguenze della crisi sono i bambini, e la loro nutrizione , la cosa diventa più problematica e inaccettabile.
Il problema, sollevato oggi al Sana al Convegno dedicato al tema del biologico e la ristorazione collettiva, è un problema che sta acquisendo dimensioni importanti con riflessi negativi
sulla salute e l’educazione alimentare dei bambini in età scolare e prescolare. La legge nazionale 488/99, una delle più avanzate d’Europa, impone agli enti gestori di ristorazione
scolastica e ospedaliera l’uso quotidiano di prodotti biologici; qualche legge regionale rafforza l’obbligo, in particolare per le mense scolastiche, altre norme mettono a disposizione
finanziamenti alle amministrazioni più virtuose.
Attualmente gli enti pubblici locali devono dotarsi di un capitolato che tenga conto della riduzione dei trasferimenti del governo centrale ma garantisca massima qualità
e sicurezza per gli utenti.
E dai capitolati sparisce il biologico, ritenuto troppo costoso e di complessa gestione. In molti plessi scolastici i comitati dei genitori mostrano preoccupazione per il calo
di qualità dei pasti.
La scelta di inserire alimenti biologici nei pasti quotidiani dei bambini è una scelta di grande responsabilità e di grande attenzione per il benessere dei bambini ma
ancor di più va considerato il valore – educativo/didattico di tale scelta che consente di realizzare in ambito scolastico percorsi di conoscenza degli alimenti e delle modalità di
produzione estremamente importanti per l’educazione dei futuri consumatori adulti.
Si dovrà tenere presente che la scuola, svolge un ruolo di fondamentale importanza sul fronte della educazione alimentare dei bambini che oggi troppo spesso sono soggetti ad un
bombardamento mediatico intenso che favorisce il consumo di alimenti e bevande ipercalorici e che favoriscono l’obesità. Oggi l’obesità infantile è
diventata anche in Europa, oltre che negli USA una vera e propria epidemia.
La scelta di alimenti biologici, e di una dieta ricca di frutta e verdura coltivate senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi è un percorso educativo che avrà senza
dubbio risvolti positivi anche per le finanze pubbliche considerati i costi che le pubbliche amministrazioni devono sostenere per l’ampia diffusione delle malattie cardio vascolari e diabete
legati all’obesità e a cattive abitudini alimentari.
L’elemento chiave per poter mantenere e consolidare le forniture di biologico nelle mense aziendali sarà legato ad una analisi accurata e approfondita della gestione del sistema delle
forniture, cercando di individuare strategie in grado di comprimere alcuni costi soprattutto di logistica e organizzazione ma la qualità delle materie prime e la sicurezza delle
preparazioni dovrà essere la priorità assoluta.
Alessandra Ravaioli
Newsfood.com