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Sana 2011: “Bologna in Oceano” parteciperà alla regata atlantica in solitaria Transat 6.50

Sana 2011: “Bologna in Oceano” parteciperà alla regata atlantica in solitaria Transat 6.50

By Redazione

‘Bologna in Oceano’ è il nome della la sfida italiana a una delle più importanti regate oceaniche: la Transat 6.50. Da più di 30 anni i migliori skipper al mondo
partecipano alla traversata dell’Oceano Atlantico in solitario su imbarcazioni a vela. La Transat 6.50, parte da La Rochelle (nord della Francia) il 25 settembre 2011 e l’arrivo è previsto
30/40 giorni dopo a Salvador de Bahia in Brasile.

Il livello dei partecipanti, come gli standard di sicurezza sono altissimi. In navigazione sono vietati telefoni, computer e aiuti esterni. La competizione premia le doti di regatante, ma anche
quelle di marinaio e di uomo. Maturità, esperienza e determinazione sono gli ingredienti fondamentali.

Le barche sono lunghe sei metri e mezzo e rappresentano la massima espressione tecnologica della vela oceanica, veri propri laboratori utilizzati per testare nuove soluzioni e materiali. Oltre
alle performance l’elemento che contraddistingue i Mini 6.50 è l’ecologia: l’energia è prodotta con pannelli solari ed è vietata qualunque forma di inquinamento. Lo skipper
di ‘Bologna in Oceano’ è Sergio Frattaruolo, 42 anni, bolognese. Ex professionista delle nuove tecnologie, investe tutto quello che possiede nel progetto ‘Bologna in
Oceano’. Da 2 anni si allena a La Grande Motte, in Francia, presso uno dei migliori centri di addestramento per navigatori solitari oceanici.

Il sostegno delle istituzioni

Matteo Lepore, Assessore agli Affari Istituzionali, Servizi Demografici, Relazioni Internazionali, Comunicazione, Marketing Urbano, Innovazione e Lavoro del Comune di Bologna, ha salutato con
entusiasmo l’iniziativa che gode del patrocinio del Comune di Bologna: «Negli ultimi anni le persone dimostrano sempre più interesse per sport “puliti” e dai forti contenuti umani
come la vela, il rugby o la maratona. Gli esempi positivi vengono da persone che sanno impegnarsi fino a soffrire per le proprie passioni. In Francia, è comune che le istituzioni locali,
insieme ad aziende del territorio, sostengano barche al fine di promuovere città, regioni e le relative realtà produttive. ‘Bologna in Oceano’ – ha concluso l’assessore
Lepore – rappresenta un’occasione unica di sostenere e promuovere gli interessi locali, la diffusione di valori umani e di riunire la città intorno a un evento sportivo unico. Per questo
motivo il Comune di Bologna partecipa con entusiasmo all’impresa di Frattaruolo».

«Nel suo ruolo di collegamento tra l’Università di Bologna e la società – ha sottolineato Amedeo Pangrazi, Direttore strategie della Fondazione Alma Mater – FAM-Fondazione
Alma Mater ha aderito con grande convinzione all’impresa di Frattaruolo: in armonia con i principi statutari alla base della sua istituzione, FAM ha nel tempo costruito la propria
attività attorno a iniziative che sviluppino conoscenza e innovazione nei settori dell’ambiente, dell’ecologia e della sostenibilità ambientale, per contribuire al benessere
dell’intera collettività».

L’iniziativa presentata a ‘Sana 2011’

Bologna Fiere ha deciso di sostenere con entusiasmo questa grande avventura che porterà il nome della città di Bologna dall’altra parte dell’Oceano e che prende l’avvio proprio da
Sana unica fiera in Italia specializzata sul biologico, che si pone l’obiettivo di allargare gli orizzonti della capacità italiana di imporsi nel mondo con i propri prodotti e il
coraggio dei nostri imprenditori. «Per questo motivo – ha dichiarato durante la presentazione il Presidente di Bologna Fiere Duccio Campagnoli – non posso che dare l’in bocca al lupo al
protagonista di questa coraggiosa avventura che porta il nome di Bologna in giro per il mondo; lo seguiremo per tutto il corso della sua impresa e lo aspettiamo qui a Bologna Fiere al suo
ritorno».

Alimentazione ‘bio’ per lo skipper bolognese

Alce Nero e Mielizia è sponsor di ‘Bologna in Oceano’ la regata oceanica in solitario, Transat 6.50. Lo skipper bolognese Sergio Frattaruolo sta seguendo un regime alimentare
speciale, basato su prodotti biologici combinati nel modo ottimale per rispondere alle esigenze di uno sforzo agonistico eccezionale, e anche durante i 40 giorni di traversata sarà
accompagnato dal biologico di Alce Nero (caffè, tè, cioccolata, succhi di frutta, cous cous, olio extravergine di oliva, miele e frollini, snack a base di cereali). La sua dieta
è stata studiata da Annalaura Magnani, consulente nutrizionale di Alce Nero e Mielizia, che ne ha brevettato la formulazione. Alcune caratteristiche si possono utilizzare anche per
definire i criteri di un’alimentazione sana e gustosa, pensata per chi svolge un’attività sportiva a livello non agonistico. «Sport e alimentazione – spiega la consulente –
concorrono, insieme, a creare uno stato di salute e di benessere psico-fisico, permettendo a ciascuno di noi di vivere la giornata con energia e vitalità. Il biologico è un
fattore determinante poiché gli alimenti privi di conservanti, correttamente prodotti e confezionati, diventano una fonte di nutrienti puri, immediatamente messi a disposizione
dell’organismo, con le loro proprietà nutrizionali integre.»

Altre iniziative: i messaggi in bottiglia

Per ‘Bologna in Oceano’ la diffusione della vela oceanica e dei valori umani che la contraddistinguono – determinazione, solidarietà, rispetto per la natura – sono importanti quanto
i risultati in regata, per questo motivo il team organizza manifestazioni e presentazioni a tema. L’ultima iniziativa è la vendita di veri messaggi in bottiglia: una pergamena, unica e
numerata, sarà consegnata a chi vuole affidare i propri pensieri all’oceano. Una parte sarà inserita nella bottiglia e prenderà il largo, l’altra resterà nelle mai
dell’autore del messaggio, per conservare un ricordo di questa “traversata” di idee, suggestioni e parole. Perché i sogni meritano attenzione.

La bottiglia, il contenitore, è un oggetto completamente biodegradabile perché l’ambiente merita rispetto. I sostenitori possono acquistare una pergamena su cui scriveranno il
loro pensieri. Il messaggio verrà inserito in un contenitore biodegradabile e affidato al mare durante la traversata oceanica. Le bottiglie, portate dalle onde, andranno verso il
continente americano e oltre. L’iniziativa sta riscuotendo un ottimo successo mediatico, sia la televisione che i principali giornali ne hanno dato notizia. Chi aderirà riceverà
una pergamena divisibile in due parti: una rimarrà come ricordo e l’altra sarà il messaggio inserito nella bottiglia. Bologna in Oceano invita gli interessati a scrivere un
pensiero, separare le due parti, chiudere il messaggio e inviarlo a Sergio Frattaruolo, lui lo inserirà nella bottiglia e lo affiderà al mare.

Nell’era della posta elettronica e degli sms, il Vero Messaggio in Bottiglia rappresenta un’occasione irripetibile di rendere unici i pensieri più intimi affidandoli al mare, nel
desiderio che uno sconosciuto, su una spiaggia a migliaia di chilometri, legga le nostre parole e ci contatti. Tutte le pergamene sono numerate e uniche, un giorno le 2 parti del messaggio
potrebbero ricongiungersi nelle mani della persona che ha inviato il messaggio e dello sconosciuto che lo ha trovato.

Gli Sponsor

Un particolare ringraziamento va a chi ha creduto in questa impresa sportiva contribuendo alla sua realizzazione. In particolare ringraziamo il Comune di Bologna per il suo Patrocinio e la sua
collaborazione, nonché Alce Nero, prodotti biologici, BolognaFiere e gli altri sponsor tecnici indispensabili a rendere fattibile e a comunicare questa regata transatlantica quali:

– Fondazione Alma Mater – Assicurazioni Lamas, Divisione Nautica – Rilastil, creme solari – Voyager-magazine.it – Scopribologna.it, portali web

Sergio Frattaruolo, il manager diventato navigatore

Al via della Charente – Maritime / Bahia Transat 6.50, non tutti i regatanti hanno avuto le stesse esperienze in mare. Così, se per molti, la giovinezza è passata tra le acque
blu, regatando in deriva e catamarani con gli amici e passeggiate con la famiglia, per Sergio Frattaruolo i primi anni della sua vita non sono stati tutti rose e fiori. Per l’italiano, nato a
Bologna in una famiglia dignitosa ma modesta, i piaceri erano rari: “Dai 15 anni ho lavorato per aiutare la mia famiglia, ho fatto un sacco di lavoretti”.

Per lui, il richiamo del mare è lontano dalle sue preoccupazioni attuali. Soprattutto perché lontano dalla sua Bologna. Ma egli comincia a gustare il mare a 18 anni, attraverso un
amico che aveva un gommone e un catamarano. Sergio ricorda: “Sono andato per la prima volta nella cabina di una barca a vela a 21 anni. Quando si è spento il motore e ho visto muoversi
12 tonnellate grazie alla forza del vento, ho pensato, che prima o poi, la vela sarebbe stata la mia vita. Mi ci sono voluti 20 anni per arrivarci, ma ora sono qui, al via di questa
‘transatlantica’”.

Sergio deve lavorare per vivere e si specializza in nuove tecnologie. Il mare è solo un hobby. A 26 anni, ha trovato un buon lavoro, ben pagato. Una professione che ha lasciato nel 2009
dando questa spiegazione decisa, senza lasciarsi dubbi alle spalle.

“Negli ultimi cinque anni ho lavorato in un ufficio senza finestre. Non poteva andare, ho deciso di cambiare la mia vita. Ho pensato che ci fosse qualcosa di diverso da un buon stipendio e una
grande carriera”. Sergio Frattaruolo dà quindi le sue dimissioni. Ha investito tutti i suoi soldi nell’acquisto di un Dingo 2, progetto di Rolland. Ed è andato a inseguire quel
sogno sulle onde che era nato leggendo i libri di Ellen MacArthur. Oggi, il navigatore ammette: “Ero un dirigente nella mia casella. Ora, a 42 anni, vivo in un furgone, sono un vagabondo, ma
sono felice così”.

Nessun forte legame con la terra: “Io rimango solo. La mia lunga relazione con il mare è incompatibile con una vita amorosa”.

Il mare! Probabilmente per averlo scoperto molto più tardi rispetto alla maggior parte dei suoi colleghi, lo ama sopra ogni cosa. Al punto di dire: “Se io potessi scegliere una barca che
naviga sul mare, penserei ad un mini. Pertanto, io, sono arrivato in questa classe pensando solamente alla Charente – Maritime / Bahia Transat 6.50”. Sergio scopre un mondo nuovo, che lo
accoglie a braccia aperte. Si prepara con scrupolo al centro di formazione della Grande Motte: “Uno dei migliori al mondo, ho scoperto alcuni istruttori favolosi, che mi hanno insegnato tutto.
Lo Yacht Club de la Grande Motte è la mia famiglia è questo che mi ha aiutato per due anni”. Da quel momento decise di lasciare il suo paese, la sua città, Bologna; il suo
progetto è chiamato “Bologna in oceano”. Sergio impara in fretta: 4° al Gran Premio Italia 2010, 2° in Coppa Hedix per solitari, 5° alla San Remo e all’Hexis Cup in doppio
nel 2009. Eppure non sogna, resta coi piedi per terra.

“Prendo questo viaggio come una grande esperienza umana. I Mini 6.50 sono incredibilmente complessi da gestire. Il mio obiettivo sarebbe come priorità quello di finire, poi di
classificarmi nella top 20”. Una cosa è certa. Sergio Frattaruolo non si sentirà solo e lo spiega così: “Mi ci sono voluti 13 giorni per la mia qualifica… il
Mediterraneo senza vento è terribile. Anche a causa della solitudine, lo so. Ma io sarò seguito sino al Brasile, dall’amore delle persone che mi hanno aiutato”.

Si ringrazia: Comune di Bologna – BolognaFiere – Alce Nero – Fondazione Alma Mater – Assicurazioni Lamas, Divisione Nautica – Rilastil, creme solari – Voyager-magazine.it / Scopribologna.it

http://www.scopribologna.it

Redazione Newsfood.com+WebTv

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