FREE REAL TIME DAILY NEWS

BIRRE & BIRRAI: GLOSSARIO – T

BIRRE & BIRRAI: GLOSSARIO – T

By Redazione

Tafelbier Da tafel (in neerlandese, “tavola”), sono birre belghe da tavola molto dolci e quasi analcoliche. Soppiantate dalle bevande alla moda,
sopravvivevano nei supermercati a prezzi stracciati. Poi si cominciò a discutere sull’opportunità di ripristinarle nelle scuole, al posto di tante altre bevande responsabili
dell’obesità degli alunni. Da notare che vengono prodotte, ma con nomi “fuorvianti”, non solo da birrai artigiani (vedi la Dinner Beer Faro della Bavik o la Ichtegems Oud Bruin della
Strubbe), addirittura dalla InBev (la Piedbœuf

Triple).

Tafelstout In Belgio, è una particolare birra forte da tavola.

Tappo a corona Il sistema più utilizzato per la chiusura delle bottiglie di birra, costituito da un tappo metallico con sigillo di plastica.

Tappo a macchinetta E’ una gabbia metallica sormontata da un tappo in ceramica con guarnizione in gomma. Premendo manulamente verso l’alto o verso il
basso, si apre e si chiude.

Tappo twist-off  Capsula, di metallo o di plastica, a vite che consente di richiudere la bottiglia per ripetuti atti di consumo.

Target Termine inglese (“bersaglio”) per indicare la fascia dei potenziali consumatori alla quale si rivolgono le strategie di vendita di un’azienda.

Tarwebier La witbier olandese (da tarwe “frumento”).

Tied House In Gran Bretagna, a differenza che altrove, la maggior parte dei pub erano esercizi (house) vincolati (tied), di proprietà di un
birrificio o di una società di gestione controllata direttamente dalle holding di un produttore. Vigeva insomma una forma di monopolio. Dal 1992, per legge, le aziende che possedevano
più di 2 mila tied house dovevano alienare o dare in gestione, senza il vincolo della vendita esclusiva dei loro prodotti, la metà dei pub eccedenti tal soglia.

Tipologie birrarie La qualità delle materie prime impiegate e le infinite combinazioni di esse; i diversi processi produttivi seguiti; l’influenza
delle tradizioni storiche, culturali e di consumo proprie di ogni zona birraria: sono, queste, le componenti delle innumerevoli varietà di birre. Tipologie che si differenziano tra loro
in termini di aspetto, colore, schiuma, aroma, sapore, corpo, gradazione saccarometrica e alcolica, e anche di posizionamento commerciale. Non esiste inoltre per le birre una classificazione
codificata. L’unica distinzione rilevante dal punto di vista oggettivo è quella basata sul sistema di fermentazione.

TMC Acronimo di Termine Minimo di Conservazione, introdotto dalla legislazione italiana per adeguarsi alle norme comunitarie. Un’informazione leggibile
sulle confezioni di birra (“Da consumarsi preferibilmente entro …”) che ha finito per assumere infelicemente il significato di “termine di scadenza”. Ma la birra non ha scadenza: anche se
vecchissima, non va a male, quindi non danneggia la salute. Possono alterarsi l’aspetto e il gusto, che solo un intenditore riesce a notare. Infatti, in inglese, l’informazione è “Best
before …”, che significa “al meglio prima” della data riportata.

Torbide (Birre -) Le birre non filtrate, quindi coi lieviti in sospensione.

Trappiste (Birre -) Costituiscono la tipologia più famosa e tipica delle strong ale belghe e olandesi, elaborate, seguendo antiche ricette, dai
monaci trappisti all’interno del convento. Tutte rifermentate in bottiglia, si presentano di colore chiaro, ambrato o scuro; e con gradazione alcolica compresa tra il 6 e il 12%. Si tratta di
prodotti dal gran carattere, di straordinaria intensità olfattiva e altrettanta ricchezza di gusto. Le abbazie autorizzate a usare il label monastico con la dicitura “Authentic Trappist
Product” sono: Chimay, Orval, Rochefort, Westmalle, Westvleteren, Achelse Kluis, in Belgio e in Olanda, Koningshoeven. Mentre i frati di Westmalle hanno diffuso la consuetudine di operare, in
base alla gravità originale del mosto, la distinzione tra le birre trappiste coi termini: “enkel” o “single” (“singola”), la birra semplice, in genere bevuta dai monaci; “double”,
“dubbel” o “doppel” (“doppia”), scura e di media gradazione, con notevole presenza di malto, ma non certo doppia; “triple”, “tripel” o “trippel” (“tripla”), chiara, luppolata e più
forte.

Trend Voce inglese (“tendenza”) che indica la tendenza appunto, relativamente a un periodo di tempo, dell’attività, nel nostro caso, del settore
birrario.

Tripel Vedi Abbazia e Trappiste.

Tripel/Trippel/Triple Categoria a sé stante di birre belghe e olandesi nello stile della Westmalle Tripel. Chiare o dorate, spesso rifermentate in
bottiglia con zucchero candito, sono molto forti e presentano netti sentori di lievito e di esteri.

Tripel Bock Vedi Bock.

Triple Vedi Abbazia, Trappiste e Tripel.

Triple Bock Vedi Bock.

Trippel Vedi Abbazia, Trappiste e Tripel.

Tropical Lambic aromatizzata alla banana.

Trüb Aggettivo tedesco che significa “torbido”. Vedi Naturtrüb.

True Bock E’ una vivace bock canadese di stampo tedesco, con un caratteristico colore rosso ambrato e morbido gusto di malto.

Antonio Mennella

Estratto da: (GLOSSARIO)

BIRRE & BIRRAI IN ITALIA E NEL MONDO – Editrice Taro 2009 

Autore: Antonio Mennella per NEWSFOOD.COM

(3 Volumi, oltre 1500 pagine, opera in allestimento, stampa prevista per giugno 2009)

 

Aggiornamenti e commenti verranno pubblicati su NEWSFOOD.com nella apposita rubrica in allestimento “Birre&Birrai” curata dall’autore in esclusiva  per Newsfood.com

Sono graditi commenti e segnalazioni di chi ama la e vuole contribuire a creare una vera ENCICLOPEDIA DELLE
BIRRE E DEI BIRRAI DI TUTTO IL MONDO

VISITA LO SHOP ONLINE DI NEWSFOOD