Birra artigianale, la carica delle grandi società

2 Aprile 2013
Nonostante la crisi, il mercato della birra USA è positivo. Le vendite di birra al dettaglio hanno toccato quota record di 10 miliardi nel 2012 ed i birrifici sono in aumento: +18%,
secondo l’organizzazione di categoria. Tuttavia, il 75% delle birre arriva da due multinazionali: la belga Anheuser-Busch InBev, produttrice della Budweiser, e la MillerCoors, che produce per
esempio Coors Light e Miller Lite.
Allora, tutto si gioca attorno al restante 25%, il mondo delle birre artigianali, capaci di far salire il volume di vendita del 15,3% rispetto a 365 giorni fa.
Come spiega il The Wall Street Journal, tra i contendenti più
attivi, vi è la Yucaipa Cos: guidata dal miliardario Ron Burkle, ha recentemente ottenuto la maggioranza di una startup, con un progetto di 100 milioni di dollari, pensato per costruire
cinque birrifici.
E poi, la Brew Hub Llc di St. Louis, Missouri: in ogni suo locale, ci sarà spazio per 6 produttori artigianali, che potranno godere di servizi come distribuzione e pubblicità.
Infine, la Fireman Capital Partners, che di recente ha acquisito la maggioranza del pacchetto azionario della Utah Brewers Cooperative, che produce Squatters e Wasatch.
Di fronte a tali movimenti, i piccoli produttori mostrano diffidenza. Nati come indipendenti, vogliono rimanere tali, restando lontani dalle grandi società, chiedendo prestiti alle
banche od unendosi in cooperative. E le rassicurazioni, come quelle della Yucaipa (” Noi vogliamo aiutarli a crescere, e a fare in modo che mantengano il controllo del proprio destino”) suonano
poco convincenti.
Matteo Clerici