Beverage, Italgrob sprona gli imprenditori a reagire con forza alla crisi
16 Febbraio 2009
Rimini – Italgrob, Federazione Italiana dei Distributori di Bevande, da oltre 15 anni unica associazione nazionale di riferimento per il settore della distribuzione di liquidi
alimentari nel canale Horeca, ha rinnovato anche per il 2009 la sua presenza a Pianeta Birra – il più importante evento espositivo internazionale per il settore delle
bevande, in programma a Rimini e che si concluderà il 17 febbraio.
La Federazione si è resa ancora una volta protagonista di uno degli appuntamenti più attesi di tutta la Fiera: il grande Convegno annuale degli operatori del beverage, che
ogni anno vede confrontarsi sul palco di Rimini i più importanti esponenti della filiera su temi di attualità legati al mondo delle bevande, di fronte ad una platea di
oltre 200 operatori del settore tra i più qualificati.
La crisi mondiale con cui l’intera economia italiana è chiamata a confrontarsi nel 2009 e le difficoltà che ormai da tempo colpiscono il settore del fuori casa,
hanno reso particolarmente significativo il tema scelto per il convegno di quest’anno svoltosi domenica 15 febbraio: “Il vetro a rendere è una realtà ecologica
ed economica in favore dell’Horeca. Non giovano invece al Settore gli aumenti estemporanei dell’industria e la riduzione del tasso di alcoolicità allo 0,2%”.
Il dibattito ha visto avvicendarsi su palco, insieme al Presidente Italgrob, Giuseppe Cuzziol – che ha visto rinnovato il suo mandato per un altro triennio nel corso dell’ultima
riunione dell’Assemblea della Federazione – gli onorevoli Antonio Mazzocchi – Questore della Camera dei Deputati – e Fabio Gava – membro della X° Commissione
per le Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera – in rappresentanza del mondo politico e della maggioranza di governo, Franco Peroni – Managing Director
di Campari Spa Italia – in rappresentanza del mondo industriale, insieme a Gianluca Volpi – Vice Direttore di Federvini – Edi Sommariva – Direttore Generale FIPE
Confcommercio – e Luigi Rambelli – Presidente Legambiente per l’Emilia Romagna e Presidente nazionale di Legambiente Turismo. Moderatore d’eccezione il
giornalista del Tg1 Attilio Romita.
Tema centrale dell’incontro il rilancio del vetro a rendere nell’Horeca, con la presentazione dei primi dati raccolti dalla Federazione grazie all’attivazione di un
progetto pilota su alcune piazze italiane. La sperimentazione del Progetto Vetro Indietro – cui prendono parte Fipe-Confcommercio, Legambiente, 3 aziende leader nel settore della
produzione di bevande, alcoliche e non (Sanpellegrino, Peroni e Pago) e Savno, Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale – ha mosso i suoi primi passi a fine 2008 e potrebbe
rivelarsi un’opportunità fondamentale per il rilancio del settore del fuori casa, come elemento di riqualificazione e differenziazione rispetto ad altri canali e forte
coesione della filiera.
L’On. Antonio Mazzocchi, l’On. Fabio Gava, Luigi Rambelli e Edi Sommariva, sono stati concordi nel sottolineare, insieme al presidente Cuzziol e a Stefano Rossi – consulente
dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’ateneo che sta raccogliendo ed elaborando tutti i dati relativi alla prima sperimentazione del progetto VAR –
come il ritorno vuoto a rendere possa rappresentare un valido aiuto per limitare il degrado ambientale che oggi colpisce molte città italiane, e facilitare la raccolta e lo
smaltimento dei rifiuti.
Già le prime analisi compiute dall’ateneo veneziano mettono in evidenza l’”ecologicità” del progetto e il notevole risparmio economico in termini
di costi di produzione e trasporto che il processo del VAR garantisce all’intera filiera produttiva del beverage, rispetto al processo a perdere.
Luigi Rambelli di Legambiente ha inoltre posto l’accento sul valore della “sostenibilità come sinonimo di competitività. L’ecosostenibilità
è infatti un fattore sempre più importante per gli esercenti, indispensabile per differenziare la propria offerta da quella dei concorrenti e della GDO, coinvolgendo al
tempo stesso i consumatori più attenti all’ambiente”.
Concetto ribadito anche dal Direttore Generale di Fipe Edi Sommariva, secondo cui sono due le motivazioni fondamentali per le quali gli esercenti italiani dovrebbero aderire al Progetto
Vetro Indietro: “la prima è sicuramente la sensibilità ambientale, la seconda riguarda invece il fattore sicurezza, che i recenti fatti di cronaca hanno portato
nuovamente alla ribalta. L’utilizzo di contenitori a rendere per le bevande eviterebbe infatti di offrire “potenziali armi” ai mal intenzionati, come è accaduto
sabato sera a Roma, dove a seguito di una rissa alcuni ragazzi hanno utilizzato delle bottiglie rotte raccolte in un bidone all’esterno di un locale come vere e proprie
armi”.
Non a caso infatti anche la Regione Lombardia e il Comune di Milano, dove già sono attive ordinanze contro l’abbandono di bottiglie in vetro servite nei pubblici esercizi
del centro storico, hanno manifestato in questi giorni l’interesse ad aderire alla sperimentazione del Progetto Vetro Indietro.
Secondo argomento chiave del convegno è stato poi un altro tema di grande attualità: il caro-prezzi, con gli aumenti dei listini del 5/8% praticati da molte industrie del
beverage già prima della fine del 2008. Una strategia certo legittima e spesso replicata da parte delle realtà industriali, ma che non può che diventare oggetto di
confronto a livello più ampio in un periodo di forte crisi economica come quello che stiamo attraversando.
Franco Peroni di Campari Italia, in rappresentanza del mondo industriale, ha sottolineato come “l’aumento dei prezzi non è che una logica conseguenza per far fronte
alle sempre più elevate spese sostenute dall’impresa, relative ad esempio alle utenze ed agli investimenti pubblicitari, fondamentali per un settore così competitivo
come quello del beverage. Bisogna comunque ricordare – ha ribadito inoltre Peroni – come gli aumenti dei listini siano tuttavia contenuti rispetto agli incrementi dei prezzi di
altre merceologie, che incidono in maniera più significativa sull’economia domestica delle famiglie italiane”.
E infine, di grande attualità anche il tema dell’ulteriore riduzione del tasso di alcoolicità nel sangue allo 0,2%. Una scelta fortemente voluta dal Governo italiano
nel tentativo di ridurre ulteriormente i rischi della guida in stato di ebbrezza, ma che chiama necessariamente in causa anche tutti gli attori del settore del beverage nel tentativo di
avviare un dibattito propositivo con le parti politiche, affinché si possa avviare a livello nazionale un vero e proprio progetto non solo repressivo, ma anche realmente
formativo sul “bere consapevole”.
“Il problema dei consumi di alcool è fortemente sentito anche dagli esercenti – sottolinea Edi Sommariva di Fipe, secondo cui troppo spesso i – giovani di oggi dissociano
il consumo dell’alcool dal consumo di cibo, e da ciò deriva il problema”.
Il Presidente Italgrob, Giuseppe Cuzziol e Franco Peroni di Campari, pongono invece l’accento sulla scarsità dei controlli e sulla mancanza, in Italia, di una concreta
offerta di mezzi di trasporto alternativi, come i taxi collettivi fuori dalle discoteche: una misura già molto utilizzata, ed apprezzata all’estero, in grado di invogliare
i giovani a non utilizzare la propria auto.
Secondo il Vice Direttore di Federvini Gian Luca Volpi, “il problema viene demonizzato dalla comunicazione mediatica alle volte troppo accentuata e focalizzata esclusivamente sui
fatti di cronaca nera.”
L’On. Fabio Gava precisa comunque che la proposta di legge per la riduzione del tasso alcolemico è ancora in fase di discussione: “Il decreto non vuole essere una
misura proibizionistica, ma una legge ad indirizzo comportamentale, che spinga l’individuo alla responsabilizzazione dei proprio comportamenti nei confronti degli altri. Inoltre
il consumo di droghe, sempre più spesso associate all’alcool, amplifica il problema. Quello che veramente manca è una corretta informazione e una strategia di
prevenzione efficace. Il decreto inoltre potrebbe rivolgersi a delle determinate fasce di età o di occupazione, e quindi non coinvolgere tutta la popolazione.”
“Il convegno di quest’anno – ha commentato Giuseppe Cuzziol, presidente di Italgrob – ha dunque aperto un serio dibattito su temi di grande attualità,
mettendo a confronto le opinioni e le posizioni di tutte le parti coinvolte e analizzando insieme i vantaggi e le lacune del sistema italiano in questo periodo di forte crisi, riuscendo
anche a proporre alcune possibili soluzioni per il futuro del mercato delle bevande”.