Aumento record dei boschi in Italia. Cappuccetto non smarrirti nel bosco…

9 Agosto 2014
“Cappuccetto non smarrirti nel bosco” quante volte le mamme e i papà di mezzo mondo hanno letto queste righe ai loro bambini, che con occhioni grandi hanno immediatamente capito come il bosco sia, dalla notte dei tempi, “croce e delizia” per gli uomini: luogo in cui si perde la strada di casa, ma nel quale anche ci si può rifugiare se si è in pericolo o curiosi di esplorare territori misteriosi.
Ma se è vero che c’è sempre un fondo di verità nelle favole, pare proprio come “i tempi dei boschi”, almeno in Italia, siano tornati. Secondo infatti quanto affermato dalla Coldiretti, a seguito del recente Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio redatto dal Corpo forestale dello Stato, negli ultimi 20 anni il bosco italiano è aumento del 20 per cento. Sono dati per certi aspetti sorprendenti, se si sommano al fatto che la superficie forestale complessiva, che tiene anche conto cioè delle altre terre boscate (arbusteti, boscaglie e formazioni rade) arriva al valore record di 10,9 milioni di ettari, pari al 35 per cento del territorio nazionale.

La pubblicazione di ciò ha messo in allarme la Coldiretti dato che, questa avanzata dei boschi certifichi un modello di sviluppo sbagliato che ha fatto perdere 2,15 milioni di ettari di terra coltivata nello scorso ventennio. Terra coltivata vuol dire terra “controllata” e “messa in sicurezza”. Mentre invece il bosco significa una terra lasciata in stato di abbandono, senza custodia e con tutti i rischi che ne conseguono.
A maggior ragione se si pensa che, in Italia, sono ben 6633 i comuni in cui sono presenti aree a rischio idro-geologico (l’82% del totale), per un totale di 5 milioni di cittadini interessati, i rischi sono gravissimi. Politiche per impedire catastrofi (come la recente di Retronfolo) sono quelle di utilizzare in modo efficiente le centrali a biomasse legnose, così che un luogo improduttivo diventi una “risorsa” ma anche fare attività di prevenzione e tutela attiva del bosco contro gli incendi, le frane e le alluvioni.
La Coldiretti infine lancia un’idea: il 2013 è stato l’”anno” del pellets, con esportazioni italiane che hanno raggiunto i 3,8 miliardi di chili di legno, incoronando il nostro Paese primo esportatore mondiale. Puntare su queste nuove tecnologie vuol dire far sì che il bosco non sia, come nel Medioevo e nei secoli bui, solo il luogo dei lupi, delle streghe e degli incubi, ma un posto dove raccogliere i funghi, respirare aria buona e fare impresa sostenibile.
Mattia Nesto
Newsfood.com