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Apre EuroCarne, vetrina sempre più internazionale

Apre EuroCarne, vetrina sempre più internazionale

By Redazione

Al convegno di apertura gli «Stati generali della carne». Il presidente di Una (Unione nazionale avicoltori), Aldo Muraro: «Il pollo la carne del futuro». Il presidente
di Veronafiere, Ettore Riello: «Vetrina per l’affermazione del settore». Etichettatura per garantire produttori e consumatore.

Luci puntate sul comparto della carne. Questa mattina, con gli «Stati generali della carne, modelli internazionali a confronto», si è aperta la 24ª edizione di
Eurocarne, il Salone internazionale delle tecnologie per la lavorazione, conservazione, refrigerazione e distribuzione delle carni, che il ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, alla
vigilia ha definito «una vetrina di primo piano e una cassa di risonanza di altissima efficacia della bontà dei prodotti italiani».

A fare gli onori di casa il presidente di Veronafiere Ettore Riello, che ha ricordato il valore del comparto per l’Italia – con i suoi 60 miliardi di euro, di cui 24 alla sola voce export – e
per lo stesso ente fieristico veneto, «che è area espositiva, luogo di dibattito e di rapporti e scambi commerciali fra imprese, uomini e idee». «E nel caso di
Eurocarne», ha aggiunto, «è anche il modo per garantire anche alle piccole e medie imprese di ampliare i propri orizzonti di business».

Carne sotto la lente, dunque, grazie ad una manifestazione internazionale leader in ambito europeo, con 338 espositori, di cui il 32 per cento esteri, e oltre 80 delegazioni da Europa
centro-orientale, Sud America, Asia, Russia, Cina e Medio Oriente.

Il settore della carne, come ha rilevato Alessandro Mastrantonio, giornalista del Sole 24 Ore, «sconta qualche difficoltà: la qualità c’è, il mercato fatica a pagare,
influenze ed epidemie condizionano i flussi commerciali». Eppure, nonostante questa zavorra, «il 2008 è stato positivo per il settore delle macchine e delle tecnologie per la
lavorazione della carne», ha sostenuto Emilia Arosio, presidente di Assofoodtec e di Eurocarne 2009. «Sul 2009 siamo più cauti», ha proseguito, «ma nel complesso
lo consideriamo positivo».

Certo la carne deve fare i conti con alcuni fattori chiave: la sicurezza alimentare e la salubrità del prodotto. Macellai e grande distribuzione dovranno fare la loro parte, comunque,
per vincere una certa visione demonizzata della carne, «inaccettabile e peraltro non corrispondente alla verità», ha spiegato Maurizio Arosio di Federmacellai-Confcommercio,
così come non corrisponde a verità la mancanza di controlli. «La carne», ha dichiarato Claudio Truzzi di Metro, «è uno dei prodotti più controllati
in assoluto».

E fra pollo, bovino e suino, «la carne del futuro sarà sempre più avicola», ha assicurato Aldo Muraro, presidente di Una, l’Unione nazionale avicoltori. Si
vedrà, certo, ma Renzo Fossato (presidente di Uniceb) e Ugo Sassi (presidente Gran Suino Padano) non hanno dubbi: l’importante è che sia controllata e certificata. E
l’etichettatura potrebbe essere una soluzione vincente. Per i produttori e per il consumatore.

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