Alzheimer ed alcolici: la moderazione riduce il rischio

Esiste un legame tra consumo di alcolici ed insorgenza di Alzheimer. Tuttavia, i bevitori moderati, nel tempo e nella quantità, diminuiscono la vulnerabilità alla malattia.

Queste le affermazioni di una ricerca dell’Università di Turku e dell’Institute for Health and Welfare (entrambi in Finlandia), diretta da Jyri Virta e pubblicata sul “Journal of
Alzheimer’s Disease” (JAD).

Virta e compagni spiegano come la relazione tra alcol e malattia sia complessa. Per delinearla, gli studiosi hanno preso in considerazione il consumo totale, quello nel breve periodo.

E’ allora emerso come bere molto, in breve tempo possa rovinare un periodo di generale morigeratezza. Diventa quindi vulnerabili sia il bevitore costante che quello che intervalla lunghi
periodi di sobrietà a momenti di gravi ricadute nel vizio.

Infatti, le bevute “compulsive” raddoppiano il deterioramento cognitivo anche quando il consumo totale di alcol è normale o controllato.

Gli studiosi spiegano come cio sia significativo perché “Le alterazioni tipiche della malattia di Alzheimer possono comparire decenni prima della manifestazione clinica, e quindi
l’identificazione dei fattori di rischio precoce è fondamentale”. Perciò, un soggetto che alterni periodi di disintossicazione a brevi interalli di overdose può essere
considerato a rischio e sottoposti alla giusta prevenzione.

FONTE: “Abstinence, heavy drinking and binge drinking all associated with increased risk of cognitive impairment”, JAD Press Release, 10/1/01

Matteo Clerici

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