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Agricoltura: la mela “bio” strega gli italiani. Consumi in crescita

Agricoltura: la mela “bio” strega gli italiani. Consumi in crescita

By Redazione

La Cia, presente al Sana di Bologna con la sua associazione per l’agricoltura biologica Anabio, mette in evidenza la crescente attenzione verso i prodotti del settore. Un trend positivo che va
consolidandosi con gli anni. La mela “bio” continua a stregare gli italiani.
Tra i frutti “al naturale” è il più venduto con un’incidenza sul totale di oltre 14 per cento. Non solo. Nel 2008 i consumi sono cresciuti del 10 per cento rispetto al 2007, mentre
nel primo semestre del 2009 si è avuto incremento di circa il 3 per cento. Un prodotto che, quindi, non conosce crisi e al quale le famiglie si rivolgono sempre di più.
A sostenerlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori in occasione del Sana di Bologna in cui è presente, con un proprio stand, insieme alla sua associazione per l’agricoltura
biologica Anabio. Ma è tutto il settore dell’ortofrutta -avverte la Cia- che evidenzia un netta crescita dei consumi. Nel 2008 l’aumento dei prodotti orticoli, rispetto all’anno
precedente, è stato dell’1,8 per cento, mentre quello della frutta “bio” ha avuto una crescita superiore al 5 per cento.
Un trend che è proseguito anche nel corso del primo semestre del 2009 (per gli ortaggi si registra un più 2,6 per cento, per la frutta un più 7 per cento).
Ortofrutta, quindi, grande protagonista della performance del biologico. Un andamento positivo che ha visto proprio per la mela una crescente richiesta. Sta di fatto che questo prodotto è
in cima alla classifica tra la frutta “bio”. A seguire troviamo -sostiene la Cia- le arance, le pere, le pesche e l’uva, con quote di mercato che variano dall’8 al 5 per cento. Nei primi sei mesi
del 2009 -come risulta anche dai dati Ismea/ACNielsen- il maggior incremento delle vendite (è stato un vero “boom” con un più 64,6 per cento rispetto all’analogo periodo del 2009)
si è avuto per le ciliegie che in questa particolare classificano superano le clementine (più 21,1 per cento), i kiwi (più 16,7 per cento) e le fragole (più 7,8 per
cento). Per quanto riguarda invece gli ortaggi, sono ancora i pomodori a mantenere la posizione di testa nella percentuale sui consumi totali con un 13,2. In questo comparto gli aumenti
più consistenti nelle vendite li hanno registrati, però, i carciofi (più 12,8 per cento nel primo semestre del 2009), seguiti dagli spinaci (10,4 per cento) e dalla carote
(più 8,8 per cento). D’altra parte, anche nel 2007 -afferma la Cia- si è avuta nell’intero settore ortofrutticolo un’impennata nei consumi. Gli ortaggi segnarono un incremento del
9,4 per cento, con picchi elevati nelle vendite per le zucchine (più 23,3 per cento), per le patate (più 24,5 per cento), per le lattughe (più 12,5 per cento), per i
fagiolini (più 19,7 per cento).
Il quadro per la frutta non cambia, con un più 3,4 per cento. In particolare, i consumi di arance sono cresciuti, sempre nel 2007, del 15,9 per cento, quelli di pere del 10,1 per cento,
quelli di mele del 7,4 per cento.

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