Agricoltura contro la crisi: la via dei giovani laureati

2 Maggio 2012
Coltivare la terra per sfuggire alla crisi. Questa la scelta di un numero sempre crescente di laureati italiani.
A dirlo, il tandem composto da Istat e Cia, Confederazione Italiana Agricoltori.
Gli esperti spiegano come la molla fondamentale sia la mostruosa disoccupazione giovanile, che investe il 36% dei potenziali giovani lavoratori italiani. Allora, quelli freschi di laurea
(soprattutto economia e marketing) decidono di scommettere sulla terra per crearsi un futuro. Risultato, il 35% degli under 40 del settore sono laureati, e loro coprono l’8% dei conduttori
agricoli italiani.
Esaminando poi le imprese dei giovani, emergono due fattori comuni: la varietà e le difficoltà d’insediamento.
L’offerta è così diversificata: i farmacisti offrono prodotti e sedute di fitoterapia, gli agronomi si appoggiano all’high-tech, gli esperti di marketing si danno alle vendite
telematiche. Tutto questo e molto altro per superare le sabbie mobili dell’avviamento: i costi elevati, la scarsa mobilità dei fondi, l’artrosi burocratica e fiscale.
In sintesi, tanti rischi ma anche tanto potenziale economico, fino al 40% rispetto alle imprese tradizionali, grazie alla maggiore spregiudicatezza degli imprenditori giovani.
Tra i loro assi nella manica, spiega la Coldiretti, in primis le fattorie didattiche, in Italia condotte dal 4,7 degli under 40 contro l’1,2% degli over 40.
E poi, la vendita diretta in azienda, opzione scelta dal 22% degli under 40 contro il 15% degli over 40. Infine, il puntare su energie alternative ed ecosostenibili. Tale scelta di campo viene
fatta dal 7,2% degli under 40 contro il 4% degli over 40.
FONTE: Coldiretti
Matteo Clerici