13 ottobre 1994, Val d’Ultimo: la nebbia e Campomolon hanno chiuso un’epoca, quella di Giancarlo Godio ed il suo Ristorante la Genzianella

6 Luglio 2011
Giancarlo Godio, artista Naif dei fornelli
In val d’Ultimo ho scoperto anche Giancarlo Godio, attraverso un libro in sua memoria realizzato da alcuni suoi amici. Non è il solito libro di ricette, è una vera e propria
opera d’arte e la grafica è degna di una brochure da Hugo Boss: essenziale ma creativa, fuori dagli schemi.
Ecco come ce lo raccontano: Daniel, ideatore e responsabile del progetto – Werner, autore dei testi – Markus, organizzatore – Alfonso, designer-grafico.
Il più bel libro del 2009 in Austria, premiato nel 2010
-“Proprio non ce l’aspettavamo” – così dice il gruppo di amici della Val D’Ultimo. Il loro libro “Blu. Giancarlo Godio. Una stella della Bonne Cuisine” è stato premiato
recentemente a Vienna come il più bel libro del 2009!
Il volume che ricorda il mitico chef ha entusiasmato sia per la grafica innovativa che per il ritmo della narrazione. Un risultato eccezionale se si considera che il libro su Godio ha dovuto
confrontarsi con ben 240 concorrenti.
Il prestigioso premio viene assegnato ogni anno dal Ministero della Cultura austriaco e dalla Federazione Librai. Il volume è stato realizzato dalla casa editrice gamsblut di Werner
Oberthaler (autore dei testi), Daniel Breitenberger iniziatore e management, Markus Breitenberger organizzazzione e manegement e Alfonso Demetz della casa editrice gamsblut e dello studio di
grafica Gruppe Gut di Alfonso Demetz e Philipp Putzer.
“Blu. Giancarlo Godio. Una stella della Bonne Cuisine” è il titolo della versione italiana, curata da Silvano Faggioni con la supervisione della LPS di Laura Piovesan
Schütz.
Questa la motivazione del premio: “Un layout innovativo, l’aver sperimentato felicemente una veste tipografica fuori dal consueto, l’avvincente e agile impianto narrativo fanno di quest’opera
qualcosa di speciale. La “tattilitá” contribuisce a sua volta alla gradevole sensazione estetica.
Nel libro si narra l’avventurosa e affascinante storia di Giancarlo Godio, lo chef che quarant’anni or sono si insediò in fondo alla Val d’Ultimo aprendo il ristoranate “Genziana”.
Considerata da tutti una specie di “mission impossible”, la “Genziana” divenne invece una meta ricercata dai gourmet di tutta Europa. Tra i frequentatori più famosi Giulio Andreotti,
l’ispettore Derrick e i piloti Ferrari.
Il libro, uno splendido omaggio a ricordo di questo mitico personaggio scomparso nel 1994 in un incidente aereo, è distribuito dall’Athesia ed è presente in tutte le librerie sia
nella versione italiana che tedesca.
Chi era Giancarlo Godio, Chef della Vald’Ultimo
Giancarlo Godio, di origini piemontesi, precisamente di Gattico nel novarese, ma nato a Parigi, era un cuoco molto conosciuto anche in Europa.
La sua storia è come quella di grandi personaggi che hanno fatto fortuna partendo da zero, con grande forza di volontà ed una gran voglia di uscire dalla miseria.
Non frequenta nessuna scuola di cucina, tutto quello che ha imparato ha dovuto “rubarlo” ai maestri cuochi ai quali ha fatto da sguattero, leggendo i giornali dell’epoca che parlavano di
grandi alberghi e grandi ristoranti, di Matre e di mance, di clienti facoltosi e di menu principeschi.
Dopo aver lavato pile interminabili di piatti e pelato montagne di patate in diversi locali, sempre attento a “carpire” i segreti del mestiere dei Maestri Cuochi delle cucine più
importanti, arriva a “L’Aquila Nera” a Ortisei, un Hotel frequentato da personaggi di prestigio.
Lì, a 24 anni diventa chef di cucina.
Lavora giorno e notte ma a quell’età gli ormoni bollono e non c’è tempo per i divertimenti.
Incontra Elisabeth, si sposa e poco dopo decidono di fare il grande passo e di mettersi in proprio.
Prendono in gestione la mensa dell’Enel in capo alla Val d’Ultimo.
Sono i primi anni Settanta e molti sono gli operai all’opera per costruire le centrali idroelettriche e i laghetti artificiali.
Giancarlo non si accontenta di cucinare pasta, bistecche e patate fritte ma, per il suo piacere, e per un innato spirito di protagonismo buono e preveggenza imprenditoriale, ogni giorno
crea piatti speciali, unici, come delle tele con i colori che la Natura gli dona tutti i giorni.
Mi ricorda il mio amico cuoco Lorenzo Totò di Lucignano, scomparso pochi mesi fa, e la sua “Dittatura gastronomica”: ogni giorno cucinava quello che trovava di meglio sul mercato.
Inventava nuove ricette e con pochi soldi riusciva a sodisfare i palati più esigenti. Il locale sempre pieno ed i clienti arrivavano da tutta Italia ed anche dall’estero.
Giancarlo Godio, in una saletta a parte riservata a chi voleva qualcosa di più, serve piatti a sorpresa ed ovviamente riesce sempre a strabiliare i fortunati avventori.
Non c’è ancora internet ma il tam tam del passa parola in poco tempo fa sì che il ristorante “La Genziana” diventi un santuario di buongustai che giungono da
ogni parte d’Italia e d’Europa.
Nel 1978 arriva inattesa ma meritatissima la stella Michelin, la prima in zona nella famosa guida scritta anche in italiano.
Se volete saperne di più:
Storia di un piccolo grande chef
29 novembre 2009 — scritto da Silvano Faggioni
https://www.altoadige.it/
Se volete acquistare il libro su Giancarlo Godio:
http://www.gamsblut.com
In foto:
Alfonso Demetz, Philipp Putzer (Gruppe Gut), ministro della cultura (Austria) Claudia Schmied, Werner Oberthaler, Markus und Daniel Breitenberger (Gruppe Blau) in occasione della
premiazione con il “Schönste Bücher Österreichs 2009”
Giuseppe Danielli
Newsfood.com