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Zuegg “Dai campi alla tavola”: Crescita sostenibile, processi produttivi innovativi e nuovi mercati con il biologico

Zuegg “Dai campi alla tavola”: Crescita sostenibile, processi produttivi innovativi e nuovi mercati con il biologico

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ZUEGG azienda originaria di Lana D’Adige, marchio storico dell’industria alimentare italiana, nata nella seconda metà dell’Ottocento come attività familiare prima e, a partire dal 1890, come impresa artigiana, guidata da Karl Zuegg, oggi rappresenta nel segmento dei succhi e delle confetture uno dei principali esperti di frutta a livello europeo.

Zuegg
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Forte di uno sviluppo sempre più sostenibile, in virtù del rispetto per la natura e dei suoi cicli, ma anche grazie  ad un’ampia gamma di prodotti sani, naturali e buoni prosegue con l’obiettivo di perseverare  nella costruzione di un brand forte anche a livello internazionale. Continua e amplifica l’impegno nel comparto dell’agronomia, area in cui era già protagonista grazie alla selezione e alla coltivazione dei migliori cultivar in Italia e in Europa, ma anche alla creazione, a cominciare dall’Irpinia, dei principali campi sperimentali, soprattutto nella zona di Avellino.

Proprio a Sant’Angelo all’Esca (Avellino), l’Azienda ha scelto di recuperare 2,5 ettari di terreno incolto in cui piantare orzo, cereale che favorisce naturalmente il rigenerarsi dei nutrienti presenti nel terreno, da destinare successivamente alla coltivazione delle albicocche. Grazie a una continua ricerca dell’eccellenza “dai campi alla tavola” per il 2014 ZUEGG persevera nell’obiettivo di un costante miglioramento della produzione partendo dalla miglior materia prima, la frutta, maturata al sole, raccolta e lavorata in giornata per conservarne integra freschezza, profumo e gusto. Caratteristiche che si ritroveranno, poi, nei succhi e nelle confetture del marchio.

«ZUEGG è da sempre sinonimo di tradizione, qualità e genuinità – spiega Oswald Zuegg, Presidente e Amministratore Delegato di ZUEGG Spa –. Tradizione nel lavorare e trasformare la frutta, dall’albero alla tavola. Qualità nella selezione delle materie prime e nei processi produttivi. Genuinità nei prodotti finiti, che racchiudono tutta la naturalità e la bontà della frutta. Per questo la nostra mission è quella di offrire al consumatore i valori ed i benefici naturali della frutta, attraverso prodotti che li rendono fruibili ed attraenti. E anche il nostro claim aziendale, passione per la frutta, amore per la vita, racchiude la vocazione di ZUEGG a comprendere ed anticipare l’evoluzione dei gusti e delle preferenze alimentari, con attenzione particolare al consumatore e all’ambiente».

Zuegg
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Impegnata in tre importanti aree di business: la lavorazione delle materie prime, la preparazione di semilavorati per l’industria e la produzione di prodotti finiti di marca, tra cui le confetture a marchio ZUEGG e i succhi di frutta a marchio Zuegg Skipper, l’Azienda ha raggiunto nel tempo la dimensione di gruppo internazionale, con sede principale a Verona e una struttura organizzativa ramificata in tutta Europa (ZUEGG Italy, ZUEGG Germany, ZUEGG France, ZUEGG Russia, ZUEGG Austria e ZUEGG Svizzera).

Da oltre 10 anni, in Irpinia, ZUEGG ha intrapreso una politica di approvvigionamento diretto della materia prima, la frutta, scegliendo e fidelizzando aziende agricole con frutteti fruttiferi e varietà prestigiose. Si tratta di campi ubicati in media collina, gli stessi dei grandi vitigni autoctoni di quelle zone, ovvero aglianico, taurasi e falangina, particolarmente adatti a ospitare cultivar quali le albicocche di varietà Portici e Pellechiella, molto utilizzate nella produzione delle confetture. Un processo che rappresenta una filiera più corta e trasparente per il consumatore finale. Inoltre, Zuegg mette gratuitamente a disposizione degli imprenditori agricoli con cui collabora il servizio agronomico Zuegg, dando loro assistenza tecnica durante tutto l’anno, per ottenere la frutta con la qualità migliore, la varietà ricercata e il grado di maturazione perfetto.

«Essere diventati una struttura agronoma dedita alla ricerca minuziosa dei migliori ‘cultivar’ di ogni frutto – continua Oswald Zuegg – è per noi motivo di particolare orgoglio. Un risultato importante che è stato possibile raggiungere grazie alla fattiva collaborazione con molte aziende agricole attente alla qualità, 30 delle quali si trovano proprio qui in Irpinia e nelle vicinanze del nostro impianto di Luogosano in cui avvengono le prime fasi di lavorazione e trasformazione della frutta fresca. E questo per garantire ai nostri succhi e alle nostre confetture tutto il gusto e la qualità della frutta appena raccolta, soddisfacendo le esigenze dei consumatori, portandoli sempre più a conoscenza dei benefici del mangiare sano, facile, comodo e buono».

Signor Zuegg com’è l’approccio della sua azienda all’agricoltura biologica?

Prima di tutto ritengo fondamentale spiegare come si delinea oggi la nostra realtà agricola. Nella filiera esistono quattro modi diversi di fare agricoltura, il primo è il biologico vero, che è una realtà ancora abbastanza difficile da trattare, soggetta ad alti rischi di raccolti insufficienti, segue “il baby food” dove trattiamo la frutta con grande attenzione in modo che alla fine del processo il residuo chimico sia azzerato, seguono il sistema integrato, in cui entro 24 ore dalla raccolta e lo stoccaggio la frutta viene trasformata ed elaborata nei diversi processi lavorativi e privata delle componenti non verticale dei processi lavorativi, quindi ‘dall’albero alla tavola’ letteralmente parlando, e la produzione tradizionale.

Come Zuegg con  le nostre culture ci posizioniamo fra il sistema del baby food e quello integrato. Il sistema biologico funziona bene con i frutti che hanno le caratteristiche e si prestano per la biologia, come ad esempio le mele rosse. Io provengo da una famiglia produttrice di mele e mentre  per quelle rosse funziona bene, per la mela Golden invece per il biologico è un brutto affare. Anche nella gamma di prodotti biologici che abbiamo lanciato trattiamo sempre  quella frutta che si può coltivare facilmente col sistema biologico. La gran parte dell’ albicocca che noi utilizziamo, ad esempio, è biologica, anche se non lo dichiariamo. Come per la mora si tratta di una pianta molto resistente, con la pesca e la ciliegia invece è molto più difficile. Ecco quello che cerchiamo di fare è prendere le occasioni e le opportunità che la natura ci pone e poi preservarle per il consumatore.

Quindi solo frutta che proviene rigorosamente da un territorio selezionato?

Per riuscire a fare una frutta biologica bisogna avere il territorio e il clima adatto. Per produrre ad esempio una mela biologica è più facile coltivarla in altitudine, dove l’aria è più secca e fresca, che non nei territori della Bassa Veronese o sul Lago di Garda dove l’umidità è eccessiva. La nostra cultura è orientata alla scelta di un territorio di origine per coltivare i nostri alberi da frutta. Le nostre esperienze nell’agricoltura biologica hanno dimostrato che le piante che funzionano meglio sono le varietà autoctone e non quelle che arrivano da qualsiasi parte del mondo.

Nel Sud dell’Italia, dove abbiamo quattrocento ettari di produzione, il nove per cento è autoctono. Le varietà di frutta tipiche del sud Europa nel napoletano e nel casertano crescono bene, mentre quelle tipiche dei paesi più a nord, lì non funzionano. Abbiamo provato ad esempio a coltivare la varietà di albicocca aromatica del Danubio, ma i risultati sono stati deludenti, le piante soffrivano e deperivano solo per il troppo caldo. E’ interessante capire che la natura va amata e rispettata, senza obbligarla a inutili forzature, solo così possiamo ottenere prodotti più sani e dalle caratteristiche organolettiche migliori.

Per concludere quale è la prossime sfida di Zuegg nel biologico?

Io credo che la sfida sia quella di portare ogni mattina sulle tavole della colazione un’ alimentazione sana e corretta per tutti quelli che scelgono i nostri prodotti. Il nostro obiettivo è quello di trovare sempre  più strategie per utilizzare il meno possibile sostanze chimiche di quelle che ancora oggi utilizziamo. Nonostante l’agricoltura biologica sia ancora una realtà complessa, ritengo che alcune tecniche interessanti come quella che viene dal Giappone e che prevede l’utilizzo degli ormoni sessuali degli insetti, siano degli strumenti da studiare e perfezionare per fare un biologico sempre migliore. La sfida è davvero interessante e mi auguro che nel futuro possiamo avere anche in Zuegg sempre meno frutta dalla produzione classica, ma sempre più dal sistema integrato e dal baby food.  Per quanto riguarda il biologico l’obiettivo in cui crediamo è quello di portare al consumatore la frutta come la natura ci regala e non come la chimica ci vorrebbe far produrre.

Mascia Maluta
Newsfood.com

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