Vino biologico: quali caratteristiche lo contraddistinguono?

24 Gennaio 2020
Vino Biologico: prodotto in modo rigorosamente naturale e all’insegna dell’ecosostenibilità
Nel mondo dell’enologia si sta parlando sempre più spesso dei vini biologici, delle “etichette” che risultano sempre molto ricercate ed apprezzate e che sono considerate sinonimo di elevata qualità, ma che cosa si intende esattamente per vino biologico? Cerchiamo di rispondere nel dettaglio.
Quali prodotti possono essere “biologici”?
A livello generale, l’aggettivo “biologico” è assegnato a ciò che viene prodotto in modo rigorosamente naturale e all’insegna dell’ecosostenibilità, di conseguenza ciò che è biologico merita di essere considerato particolarmente pregevole sul piano qualitativo.
L’aggettivo biologico è largamente diffuso nel mondo dell’alimentazione, per indicare appunto quegli alimenti che corrispondono a quanto appena detto, ma non solo: anche prodotti di tutt’altro tipo, dal sapone allo shampoo, possono pregiarsi di quest’appellativo.
Per quel che riguarda in modo più specifico il vino biologico, una descrizione approfondita di ciò che contraddistingue questo tipo di vini è fornita in un noto e-commerce del settore, ovvero www.greenwine.it.
Come si può leggere, Green Wine definisce il vino biologico come un prodotto che non solo proviene da una materia prima altamente selezionata, dunque da uve biologiche, ma che è realizzato senza fare alcun ricorso a sostanze chimiche.
La lavorazione in vigna del vino bio
Il riferimento a ciò che è biologico, in questo caso, riguarda in primis la lavorazione in vigna, e da questo punto di vista la preparazione di vini biologici deve fondarsi non solo sull’assenza di elementi chimici, ma anche sul profondo rispetto della naturale fertilità dei terreni, un aspetto, questo, davvero molto importante.
Nelle produzioni biologiche, dunque, si riserva una massima attenzione all’ecosistema, anche a costo di ridurre la quantità di produzione o di renderne più lenti i tempi, alla base di tutto vi è quindi la consapevolezza che l’impiego di sostanze chimiche può alterare il normale equilibrio della natura.
La lavorazione in cantina del vino biologico
Affinché una produzione vinicola possa essere definita biologica, inoltre, ha una grande importanza anche la fase successiva, ovvero sostanzialmente quella che viene svolta in cantina.
Da questo punto di vista vige l’obbligo di non superare determinate soglie per quel che riguarda l’uso di anidride solforosa e coadiuvanti, tuttavia vi sono alcune aziende del settore che per esaltare il valore “bio” della loro produzione rinunciano perfino alle quote di anidride solforosa consentite dalle normative, e questo è davvero un elemento di grande pregio.
Il logo comunitario assegnato ai vini biologici
A beneficio del consumatore meno pratico di questo settore è interessante sottolineare che tutti i vini rientranti nella categoria “bio” sono facilmente riconoscibili grazie ad un apposito logo che deve essere apposto sull’etichetta.
Questo logo, ovviamente, non può essere utilizzato arbitrariamente dalle aziende del settore, bensì è assegnato da appositi enti certificatori che operano in modalità rigorosamente “super partes”; tale logo ha validità in tutto il territorio comunitario.
Per quale motivo acquistare del vino biologico?
Se ci si chiede perché si dovrebbe acquistare un vino biologico, nella grande maggioranza dei casi spendendo una cifra superiore rispetto ad un vino di pari livello di tipo non “bio”, le risposte sono molteplici.
Da un lato, il vino biologico è una vera garanzia di qualità, di conseguenza questa scelta è vivamente consigliabile per il consumatore che pretende di gustare un vino eccellente, dall’altro vi è anche l’aspetto etico, che non è da meno.
Acquistare un prodotto che è stato preparato nel pieno rispetto della natura e dei suoi ecosistemi, non può che essere una scelta molto responsabile.
Redazione Newsfood.com