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Valdegamberi incontra confcooperative Verona su provvedimenti a favore settore

By Redazione

Verona, 8 Gennaio 2008 – L’ Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi si è incontrato oggi a Verona nella sede della Confcooperative con i vertici
dell’organizzazione ai quali ha illustrato le importanti novità per le cooperative sociali del Veneto decise in una delle ultime sedute della Giunta regionale su sua proposta.

Nella successiva conferenza stampa Valdegamberi ha affermato che la cooperazione sociale veneta con le sue 630 aziende e i circa venticinquemila addetti rappresenta uno dei settori più
sensibili e importanti sia dell’economia veneta sia delle politiche sociali, in particolare per le sue attività di servizi alla persona e di inclusione sociale tramite l’inserimento
lavorativo di persone con disabilità ma anche di persone svantaggiate e/o deboli.

I recenti provvedimenti della Giunta veneta – ha spiegato Valdegamberi – sono attuativi della legge regionale n. 23 del 2006 che è un passo avanti ai tempi e fortemente innovativa anche
perché si incardina in un contesto generale che vede l’accreditamento delle strutture sociosanitarie da un lato e dall’altro la presenza del terzo settore nei piani di zona non solo in
veste di esecutore di azioni ma anche di programmazione di interventi sul territorio. La legge sulla cooperazione sociale realizza il principio di sussidiarietà stabilito dalla
Costituzione (affidando perciò la soddisfazione dei bisogni della persona al soggetto ad essa più prossimo) per queste particolari imprese che coniugano imprenditorialità e
solidarietà sociale e costituiscono un riferimento imprescindibile per le moderne politiche sociali pubbliche e un braccio operativo necessario del Welfare. Uno degli aspetti più
importanti delle delibere di attuazione della legge – ha sottolineato Valdegamberi – è il conferimento della titolarità dei servizi (dall’accordo di programma alle concessioni) e
quindi il riconoscimento della funzione pubblica della cooperazione.

I provvedimenti regionali – ha detto ancora l’Assessore – rendono possibili inoltre nuove forme d’intervento a sostegno del settore, in particolare per favorire quelle cooperative che
inseriscono al lavoro persone svantaggiate e deboli, realizzando fondamentali azioni di inclusione e di coesione sociale, e tra l’altro sgravando tante amministrazioni pubbliche – che contiamo
applicheranno fino in fondo e presto queste nuove regole – da tanti problemi di personale. La Federsolidarietà-Confcooperative ha annunciato che sarà realizzato un piano di
comunicazione della legge regionale 26 e dei provvedimenti attuativi, con l’obiettivo di far conoscere i nuovi meccanismi legislativi alle pubbliche amministrazioni che sono gli enti affidatari
dei servizi e al mondo della cooperazione sociale.

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