Vacanze estive: la sabbia è più mortale degli squali

24 Agosto 2009
Quando si decide il mare come meta per le vacanze estive bisogna mettere in conto alcuni imprevisti anche piuttosto sgradevoli: onde anomale, colpi di calore, attacchi di meduse o squali.
Ma nessuno di questi è il più pericoloso: il premio di pericolo più mortale va infatti alle buche nella sabbia.
Ad affermarlo una ricerca del dottor Bradley Maron della Harvard Medical School di Boston pubblicata dal “New England Journal of Medicine”.
Lo studioso sottolinea come, ogni anno, muoiono a causa delle buche nella sabbia centinaia di persone ma tale fenomeno viene colpevolmente ignorato dai media, che preferiscono concentrarsi
sulle vittime di annegamenti o di attacchi di squali.
Spiega il dottor Maron: ” Che ignari bagnanti, soprattutto giovani che stanno giocando a calcio, a pallavolo o a racchettoni, precipitino dentro grosse buche scavate nella sabbia e soffochino
capita orribilmente spesso. Tipicamente, la vittima viene sommersa dalla sabbia quando le pareti della buca collassano su di lui, e non riesce più a capire dov’è l’aria. Anche i
soccorsi sono difficili perché quando una buca nella sabbia si riempie è arduo individuarla esattamente”.
Nello studio, Maron ricorda un incidente di tal genere, a cui ha assistito durante una vacanza di famiglia: una bambina di 8 anni, che giocava con secchiello e paletta è stata
inghiottita dalla buca che stava scavando. La giovane è stata poi salvata dal bagnino, intervenuto prontamente.
Gli esperti fanno notare come, data la bassa età media delle vittime (12 anni), la migliore precauzione contro tali incidenti sia tener d’occhio i bambini, specialmente i più
giovani.
Ma questo potrebbe non bastare, così numerosi Stati Usa si stanno attrezzando. In alcune spiagge, ad esempio, sono già in vigore provvedimenti che vietano di scavare buche
più profonde di mezzo metro ed obbligano a riempire le buche una volta finito il gioco.
Matteo Clerici