Usa: Aumenta la lista delle sostanze nocive d’uso comune
18 Gennaio 2010
Le autorità sanitarie statunitensi hanno ampliato le lista delle sostanze d’uso comune che preoccupano per i loro effetti sulla salute. Ne hanno inserito altre 75, e
ora sono quasi 300 i composti chimici in esame tra quelli presenti in contenitori di prodotti alimentari, mobili d’ufficio e altro.
Non esiste però una graduatoria chiara degli effetti nocivi di alcuni composti chimici, come il bisfenolo A presente in molte plastiche, o dei ritardanti di fiamma
BDE-47. Ma precauzione vuole che dal 1999 il Centro di controllo delle malattie (CDC) aggiorni i dati. All’inizio erano 212 i prodotti al vaglio; nell’attuale quarta edizione sono
circa 300. L’indagine sulla nocività s’avvale della raccolta di campioni di urina e di sangue tra oltre 2.500 cittadini di tutto il Paese, di diversa età e
sesso.
L’obiettivo è quello di determinare quali componenti chimici entrano nell’organismo umano e a che livello. Per esempio, l’ultimo rapporto segnala che il bisfenolo
A è rilevabile nell’urina del 90% della popolazione. Esso si sofferma anche sul BPA, oggetto di dibattito in Canada e California, dove alcuni studi indicano
un rischio d’interferenza nel ciclo ormonale naturale.
Per la prima volta è stata esaminata la presenza nel sangue del mercurio, in particolare nei bambini e nelle donne in età fertile: è stato rilevato, ancorché
a livelli differenti. Buone notizie sul fronte di un altro metallo tossico, il piombo, la cui quantità nel sangue è nettamente inferiore ai decenni precedenti.
Nel mondo sono solo Usa e Germania a condurre studi di biomonitoraggio così esaustivi.
Aduc.it – Redazione Newsfood.com+WebTV
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