Torino, Oscar Farinetti, da UniEuro ad Eataly, un imprenditore coi baffi!
Oscar Farinetti, da Unieuro a Eataly, un piemontese alla conquista del mondo.
“Il mercante di utopie” non è solo un libro ma è la vera storia di un uomo e di un’idea, apparentemente irrealizzabile, del più grande supermercato
enogastronomico che si moltiplica e cresce a ritmi esponenziali in tutto il mondo.
Oscar Farinetti
E’ partito da UniEuro, ha trasformato il supermercato del padre ed in poco tempo è diventato il primo gruppo italiano di elettrodomestici (famoso lo slogan: “l’ottimismo è il
profumo della vita”.
Lo ha venduta poche “ore” prima della crisi, traendone un lauto guadagno. Non si è messo in panciolle ma è ripartito alla grande con il “Mangia il made in
Italy a chilometri zero = Eataly”.
Il ruolino di marcia del piano marketing dell’imprenditore torinese Oscar Farinetti è in continua accelerazione.
Eataly nasce a Torino il 27 gennaio 2007, vicino al Lingotto: 11.000 metri quadri, tre piani dedicati ai prodotti enogastronomici di qualità, a prezzi appetibili.
Otto i ristoranti a tema, tra i quali GuidoperEataly che si è subito aggiudicato una stella Michelin, ed anche due bar, una gelateria.
Ma è solo l’inizio!
Era una irrealizzabile utopia che non sarebbe stata presa in considerazione da nessun imprenditore , tanto meno da un piemontese. Un piemontese, un “Bugia nen” , difficilmente fa il passo
più lungo della gamba, se non ha certezze.
Da un anno è a Tokyo, ma sarà (potrebbe già essere) anche a New York Londra…. Russia.
In Italia ha aperto a Pinerolo, Asti. Arriverà (o è già arrivato) nelle città di Bologna (nella nuova libreria Coop), Siena, Genova, Venezia, Firenze, Roma,
Napoli, Bari, Palermo, Milano (in un super spazio previsto a breve per il 2010; per ora è presente in un corner interno a Coin Casa).
Nel solo primo anno di attività Eataly ha superato i trenta milioni di euro di fatturato, due milioni e mezzo di clienti ed è apparsa sui giornali con duecento pagine di
pubblicità, tutte con una creatività diversa e personalizzata.
Ogni giorno su “La Stampa” campeggia almeno una pagina dedicata ai prodotti e/o all’evento del giorno. Una creatività fervida ed inesauribile per vincere una sfida che sembrava
impossibile: mangiar bene non è un lusso, si può, a prezzi eco-sostenibili, con grande soddisfazione dei consumatori (clienti) e dei produttori del circondario (fornitori).
Questo è il vero chilometri zero.
Non sappiamo dove voglia arrivare.
Di certo di strada ne farà tanta ed intanto il suo sacco continua a riempirsi di doni preziosi, di aziende: pasta, vino, …eccellenze in sofferenza che ritrovano una nuova
giovinezza.
Verrebbe da chiedersi: “Ma dov’è questa crisi?”
E ci chiediamo anche: va bene calmierare i prezzi, anzi è doveroso, ma attenzione perchè qualcuno, per combattere questo strapotere legittimo, potrebbe trarre spunto per
lavorare a prezzi sottocosto ed allora sarebbe un bel guaio: si innesca una spirale che ben presto può tramutarsi in un gioco al massacro.