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«Sui treni regionali chiedo l'impegno dei parlamentari toscani»

By Redazione

«Siamo di fronte a un problema serio che rischia di farci arretrare di anni», con queste parole inizia la lettera che l’assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti ha inviato a
tutti i parlamentari toscani e al ministro Vannino Chiti, a fronte del rischio che la finanziaria del 2008 non preveda più quei 311 milioni di euro di adeguamento inflattivo sulle
risorse da trasferire alle Regioni per i servizi ferroviari locali.

«Questa cifra, peraltro – prosegue il testo -, era stata inserita nella finanziaria del 2007 ed erogata dopo sei anni di vuoto totale. Dal 2000 infatti – da quando sono state trasferite
le competenze della materia alle Regioni – le nostre casse non avevano ricevuto mai risorse statali. E l’anno scorso la novità ci aveva non solo inviato un segnale di svolta, ma
materialmente ci aveva dato una boccata di ossigeno e fatto intravedere scenari ben più positivi di quelli ai quali ci troviamo di fronte adesso».

«Pensavamo – scrive Conti – di aver raggiunto, finalmente, certezza sulle risorse e sul loro adeguamento alla crescita dei costi. Perché siamo tornati inspiegabilmente indietro?
Purtroppo questo significa non solo un arretramento sui finanziamenti, ma anche il rischio serio di dover mettere mano a un forte taglio al servizio. E dopo i numerosi sforzi che abbiamo fatto,
e stiamo facendo, per portarlo a livelli accettabili e migliorarlo, è come minimo una beffa. Con tutto quello che diciamo, poi, sulle grandi potenzialità del servizio su ferro dal
punto di vista della mobilità sostenibile, della intermodalità e quindi della modernizzazione del nostro Paese!».

«La Toscana ha impegnato risorse tanto per gli investimenti sul materiale rotabile (65 milioni di euro in quattro anni) quanto per nuovi servizi (con il 2008 la Toscana integrerà
il fondo nazionale con quasi 32 milioni di euro per anno per il progetto di cadenzamento mnemonico). Potrebbe invece trovarsi con meno servizi di quelli che nel 2001 gli sono stati
trasferiti».

«Vi scrivo dunque – chiude l’assessore – per chiedervi un intervento deciso e pronto presso il governo, che scongiuri quanto si teme, e mantenga quanto ha già garantito in questo
anno anche per la Toscana, una regione che finora al servizio ferroviario ha dato tanto, più di quanto le veniva chiesto».

Chiara Bini

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