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Studio shock sull'uso dei cellulari «Rischio tumore sale del 20-30%»

By Redazione

Chi utilizza il cellulare da più di 10 anni vede aumentare le possibilità del 20 per cento di contrarre il glioma e del 30 per cento di ammalarsi di neuroma acustico, il primo
è un tipo di tumore maligno che colpisce soprattutto il tessuto nervoso del cervello, ed è difficilmente curabile; il secondo è una formazione benigna.

La probabilità di incorrere in tumori è indiscutibile, almeno stando ad una ricerca condotta da due scienziati svedesi, Lennart Hardell dell’University Hospital di Orebro e Kjell
Hansson Mild della Umea University, e pubblicata su ‘Occupational Environmental Medicine’.

I due ricercatori hanno analizzato 11 ricerche che dalla Svezia alla Danimarca, dalla Germania al Giappone e dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna hanno studiato l’evolversi di tumori al
cervello e hanno scoperto che il fenomeno è in stretta relazione con l’uso dei cellulari e che i tumori si manifestano soprattutto sul lato della testa dove normalmente viene appoggiato
il telefonino. In particolare si è rilevato un aumento dei glioma e dei neuromi acustici. I due ricercatori hanno voluto condurre loro stessi delle ricerche e la loro conclusione
conferma quanto scoperto dagli studi internazionali.

A tutt’oggi sono numerosi gli studi realizzati per verificare la pericolosità dei telefoni cellulari sull’uomo. La maggior parte ha concluso che il loro utilizzo non induce alterazioni
alle cellule tali da ritenersi pericolose. Solo il mese scorso, ad esempio, un progetto voluto dal governo britannico e da varie società di telecomunicazioni inglesi, chiamato “Mobile
Telecommunications and Health Research”, aveva stabilito che “non è stata trovata alcuna relazione tra l’uso dei cellulari ed effetti dannosi sulla salute delle persone”.

Ma mai era stato realizzato una ricerca sui rischi dell’uso prolungato dei telefonini, mai cioè l’analisi si era soffermata su chi stesse utilizzando in modo continuo la telefonia mobile
da almeno 10 anni. E questo perché – naturalmente – mancavano i dati. Ma ora questi dati ci sono, proprio perché i cellulari hanno avuto il loro boom a partire da una decina di
anni fa. E i risultati dell’uso dei telefonini sugli effetti al cervello non sono certo incoraggianti.

Ma cosa significa essere utilizzatori abituali dei cellulari? “Significa usare un telefonino, ma anche un cordless, per circa un’ora al giorno, che equivale a 2000 ore in 10 anni”, hanno
spiegato i due ricercatori al quotidiano Indipendent.

Il consiglio è quello più ovvio: utilizzare il meno possibile il cellulare per lunghe conversazioni e soprattutto proibirne quasi completamente l’uso ai bambini, in quanto il loro
cranio più fine fa arrivare con maggiore intensità le radiazioni al cervello e al sistema nervoso ancora particolarmente vulnerabile.

Sottolinea Kjell Hansson Mild: “Se in 10 anni l’aumento dei tumori al cervello come conseguenza dell’uso dei telefonini è evidente, se non si interviene soprattutto nei più
giovani, nell’arco di 20 o 30 anni si potrebbe avere una vera e propria epidemia”. I ricercatori, inoltre, sottolineano l’importanza di studiare e mettere a punto apparecchi che siano il meno
possibile emettitori di radiazioni proseguendo la strada già percorsa da quando vennero costruiti i primi cellulari ad oggi.

Luigi Bignami
(8 ottobre 2007)

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