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Speck Alto Adige IGP: La produzione si mantiene stabile nonostante la crisi

Speck Alto Adige IGP: La produzione si mantiene stabile nonostante la crisi

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Nonostante la crisi dei consumi in Italia, si mantiene stabile la produzione dello Speck Alto Adige IGP. Nell’attuale congiuntura economica, si registrano numeri importanti che confermano la scelta di investire sulla qualità e l’identità del prodotto.

E’ significativa l’alta percentuale di Speck IGP sul totale della produzione: ben il 37 per cento del prodotto è contraddistinto con l’ormai storico marchio di qualità di indicazione geografica protetta. Positiva soprattutto la risposta dei mercati esteri, a partire dalla Germania e dagli Stati Uniti, cosi come cresce l’interesse anche da parte di paesi come il Belgio e il Giappone.

Lo Speck Alto Adige IGP raggiunge pertanto una vasta platea di consumatori, in larga parte affezionati al prodotto al punto da continuare ad acquistarlo con regolarità.

Stagionatura Speck Alto Adige IGP
Stagionatura Speck Alto Adige IGP

Se nel 2012 lo Speck complessivamente prodotto in Alto Adige, a marchio IGP e non, aveva mantenuto le posizioni e rafforzato l’export in Europa, nel 2013 la produzione ha conosciuto un significativo balzo in avanti, rispondendo nella maniera adeguata ad una domanda in costante crescita.

Lo scorso anno sono state prodotte in Alto Adige 6.409.151 baffe, pari a circa 28.850 tonnellate, con incremento del 3 per cento rispetto al 2012. In termini assoluti confermata la produzione dello Speck Alto Adige IGP, pari a 2.372.845 baffe, che rappresenta circa il 37% del totale e resta il prodotto più noto sia in Italia che all’estero.

In Italia, e in particolare nelle regioni settentrionali, viene venduto il 62 per cento della produzione di Speck Alto Adige IGP, mentre la quota di esportazioni oltre confine cresce, in particolare in Europa, facendo dello Speck Alto Adige uno dei prodotti italiani di salumeria maggiormente esportato. In Germania viene esportato il 33 per cento dello Speck IGP prodotto, il 4 per cento in più rispetto allo scorso anno. Dietro alla Germania troviamo l‘Austria (2,5%) e gli Stati Uniti, con un significativo 2 per cento, in costante crescita, seguiti da altri promettenti mercati come Belgio, Svizzera, Slovenia, Repubblica Ceca, Polonia e Giappone.

Quasi la metà dello Speck Alto Adige IGP viene venduta in tranci sottovuoto (48 per cento), mentre le baffe intere coprono il 21 per cento del mercato. In costante crescita la quota di prodotto affettato, arrivata al 31 per cento del totale. Confermato quindi in pieno il grande interesse per le vaschette di speck preaffettato e confezionato. L’affermazione di questa tipologia di confezionamento rispecchia la mutata esigenza del consumatore di oggi, alla ricerca di soluzioni all’insegna della praticità e del risparmio di tempo in cucina, senza rinunciare ad un prodotto di alta qualità.

I tranci di speck sottovuoto mantengono la quota di mercato e si confermano la tipologia di confezione più venduta nel reparto libero servizio, soprattutto per i tagli più piccoli (1/8 e 1/10).

Il successo dello Speck Alto Adige e l’interesse che riscuote sui nuovi mercati sono dovuti anzitutto all’impegno dei produttori sul fronte della qualità e della salubrità. Da oltre vent’anni, poi, il Consorzio di Tutela è in prima linea nel tutelare la produzione tradizionale e nel promuovere l’autentico Speck Alto Adige IGP, all’insegna della tracciabilità, della sicurezza alimentare e del gusto inconfondibile di un prodotto unico e straordinario.

www.speck.it 

Redazione Newsfood.com

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