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Social card, Acli: tempi troppo stretti, migliaia di persone rischiano di perdere i 120 euro di bonus

By Redazione

 

Roma – Mancano solo pochi giorni di tempo e centinaia di migliaia di persone potrebbero perdere la possibilità di vedersi ricaricare sulla propria Carta Acquisti i 120 euro
previsti dal Governo come finanziamento retroattivo. L’allarme è lanciato dalle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, che per venire incontro alle richieste di
assistenza dei cittadini terranno aperti gli sportelli dei Caf Acli anche tra Natale e Capodanno, nei giorni 29, 30 e 31 dicembre.

Secondo quanto previsto dal provvedimento del Governo, gli arretrati del 2008 – cioè i 40 euro dei mesi di ottobre, novembre e dicembre – saranno versati solo sulle Carte
di chi presenta la domanda alle Poste entro il 31 dicembre. Finora le Card consegnate sono state più di 300mila, con un ritmo di elaborazione di circa 30mila al giorno. Ma la
platea di beneficiari prevista era di oltre 1 milione di cittadini.

«Il rischio – afferma Paola Vacchina, presidente nazionale del Caf Acli – è che centinaia di migliaia di cittadini, soprattutto i più
“bisognosi” che stanno affollando i nostri sportelli, perdano un contributo di 120 euro che gli spetterebbe invece di diritto. Il rimborso retroattivo dei tre mesi –
spiega – era stato pensato immaginando l’attivazione della Carta Acquisti dal 1 ottobre. La macchina invece non è partita prima del 1 dicembre. Dobbiamo evitare che a
pagare il ritardo siano le persone destinatarie del sussidio. Per questo – dice Paola Vacchina – pensiamo sia ragionevole spostare il limite di tempo per ottenere la
ricarica di 120 euro dal 31 dicembre al 28 febbraio».

Il principale requisito per ottenere la Carta Acquisti, oltre all’età – più di 65 anni e meno di 3 anni – è quello del reddito Isee (Indicatore della
situazione economica equivalente), che non deve superare i 6000 euro. Su un totale di 5.077.406 dichiarazioni Isee presentate in Italia nel 2007, più di 2 milioni (2.124.236)
– secondo una proiezione dell’ufficio studi del Caf Acli – erano quelle che presentavano un reddito inferiore ai 6000 euro. Di queste: 251.426 presentate nelle regioni
dell’Italia centrale, 385.148 nell’Italia settentrionale, 1.487.662 nell’Italia meridionale comprese le Isole. La Regione con il numero più alto di
dichiarazioni Isee sotto i 6000 euro è la Sicilia (555.111), seguita dalla Campania (472.376) e dalla Puglia (224.111). Quindi il Lazio (149.267), la Calabria (124.343) e la
Lombardia (109.865).

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