Puglia: Il presidente della Cia Puglia, Barile: “Vergognoso l’aumento del prezzo della pasta senza alcuna giustificazione”

8 Marzo 2009
Puglia – “La decisione dell’Antitrust ha confermato quanto da tempo avevamo denunciato. I pastai italiani e pugliesi ancora una volta si sono comportati in modo vergognoso, aumentando il
prezzo della pasta senza alcuna giustificazione e penalizzando gli agricoltori oltre ai consumatori.
I danni maggiori li hanno subiti i cerealicoltori pugliesi che nel 2008 sono stati i maggiori produttori di grano duro in Italia con una superficie di 400 mila ettari e una produzione di ben 12
milioni di quintali.
Il prezzo del grano duro, dopo il recupero dei primi mesi del 2008, aveva subito un taglio netto, in alcuni casi del 50 per cento, mentre la pasta al consumo ha continuato a far registrare
vistosi rincari, più 25,4 per cento a gennaio scorso rispetto allo stesso mese dell’anno passato”. Lo ha affermato il presidente della Cia Puglia Antonio Barile.
“I pastifici e i mulini – ha aggiunto Barile – hanno depredato i cerealicoltori pugliesi di un valore che supera i 200 milioni di euro. Questa vicenda ripropone con urgenza l’esigenza di
fare massima chiarezza sul mercato e rendere trasparenti i prezzi dall’origine al dettaglio. La nostra proposta del ‘doppio prezzo’ (quello praticato sul campo e quello sugli scaffali)
è estremamente attuale e sarebbe opportuno che il Governo e il Parlamento provvedano ad adottare una misura del genere per renderla obbligatoria in etichetta.
Per quanto riguarda la pasta, parlano da sole le cifre. Le quotazioni del grano sono oggi uguali e in alcuni casi inferiori a quelle di venti anni fa, praticamente intorno a 0,20 euro il chilo,
mentre al consumo i prezzi in media sono, per un chilo di pasta, tra 1,50 e 2,00 euro. Uno scarto eccessivo che giustamente ha fatto intervenire l’Antitrust”.