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Piccoli Comuni: La scuola non interessa a nessuna delle parti in campo

By Redazione

 

La polemica e basta sulla scuola italiana è il segnale inconfondibile di un Paese avvitato su se stesso incapace di risposte concrete ai reali bisogni delle famiglie.

“La scuola come luogo di formazione e crescita dei futuri cittadini nei fatti interessa poco alla parti in campo – il duro attacco del Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio
Caivano, alla conferenza in web sul tema “Nuovi saperi e declino cognitivo del Paese”.

“Politica, istituzioni, sindacato e media – incalza Caivano – ognuno tenta di salvaguardare il proprio piccolo e misero orticello particolare. Maggioranza e opposizione
parlamentare utilizzano l’argomento per mera propaganda e dimenticano che i veri azionisti di maggioranza dell’azienda scuola sono i genitori, i cittadini che pagano le
tasse e non contano nulla in questo dibattito sterile ed inutilmente polemico”.

“I ragazzi, i veri protagonisti della scuola sono platealmente dimenticati, visto che nessuno si preoccupa di chiedere una loro opinione. La scuola italiana – ricorda il Portavoce
di Piccoli Comuni – è autentica retroguardia formativa, trasformata dalla politica e dal sindacato in un mero luogo dei diritti e delle competenze, dimenticando invece la
necessità di essere innanzitutto luogo dei doveri”.

“La società italiana, tra le più arretrate d’Europa, paga l’assenza di politiche alte e nobili a favore della sistema istruzione, condannando le future
generazioni al declino ed all’emarginazione dai saperi. Una scuola europea, dove i valori del merito e del talento sono riconosciuti ed affermati,dove il dovere viene prima del
diritto, è il nostro obiettivo e la ragione del nostro impegno. In migliaia di piccoli Comuni – chiude polemico il leader di Piccoli Comuni – la scuola è ormai un
lusso per pochi, segnando di fatto la sconfitta delle Istituzioni e l’umiliazione della Carta Costituzionale”. 

Mentre la politica parolaia straparla ed organizza manifestazioni inutili i giovani continuano a lasciare l’Italia per altri Paesi europei impoverendo sempre di più la
nostra Italia.

 

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