Pantelleria, Passitaly 2019 – Il vero Zibibbo è solo qui… dove si vendemmia in ginocchio
Pantelleria Passitaly 2019- (21-28 settembre)
Qui lo Zibibbo viene coltivato ad alberello (Patrimonio UNESCO), la vendemmia si fa in ginocchio nelle vigne eroiche dell’isola incastonata nel blu del Mediterraneo. A causa dei furbetti, adoratori del Dio Denaro, si vende sempre più “Zibibbo” anche se i veri vigneti panteschi sono calati del 90% perchè non più remunerativi… e i giovani se ne vanno.
Giampietro Comolli, da Pantelleria ci fa un quadro allarmante della situazione che, se non verrà risolta per tempo, rischia di mettere in crisi tutta l’economia di Pantelleria e della popolazione legati dal binomio Zibibbo/Turismo, sotto il cappello UNESCO.
Giuseppe Danielli
Direttore Newsfood.com
Passitaly 2019 evento spettacolo, ha svelato al mondo una situazione assurda, come ormai tante altre: chi lavora tutto l’anno come la formica… stenta a campare. Chi canta e suona, come la cicala, si diverte e si arricchisce alle spalle di chi suda.
Ormai la vigna di Zibibbo non conta più nulla, la Doc serve solo per far rendere di più il commercio di un vino fatto ovunque.
Giampietro Comolli: ”Pantelleria&Zibibbo Doc deve essere una identità-brand unico, assoluto, sostenibile, garantito, tutelato, valorizzato, reddituale, conservativo, vitale per chi ci lavora, esclusivo, di alto profilo…e basta!”
Pantelleria, Passitaly 2019
Il vero Zibibbo è solo qui
Comolli: “ Ho trovato una situazione che – in una corretta applicazione delle leggi, anche in modo molto stringente e di parte – appare inverosimile, contro la realtà dei fatti, della storia, della tradizione, della volontà dei viticoltori… coloro che raccolgono l’uva in ginocchio e ricevono un ricavo bassissimo, sono portatori e titolari unici delle vigne esclusive del vero Zibibbo.”
La quinta edizione di Passitaly a Pantelleria è stata una ripartenza, dopo un po’ di silenzio, alla grande sotto la regia organizzativa della associazione Passitaly in the World, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Pantelleria e l’associazione dei viticoltori “Pantelleria eroica”.

Vincenzo Campo, Sindaco di Pantelleria

Presidente del parco nazionale di Pantelleria Salvatore Gabriele
Motori dell’evento di successo di pubblico e di attenzione, il sindaco Vincenzo Campo e il presidente e il direttore del parco nazionale di Pantelleria Salvatore Gabriele e Giuseppe Parrinello con anche l’avv Diego Maggio, consulente ed esperto legale di consorzi di tutela e strettamente legato da anni al consorzio di Pantelleria e ai vini della provincia di Trapani.
L’obiettivo primario – così emerge dalle decise parole del sindaco Vincenzo Campo – è stato quello della valorizzazione della produzione del passito naturale di Pantelleria. Fulcro dell’evento il vino storico, il vino per eccellenza dell’isola pantesca, il vino unico, ma in un contesto non solo naturale e ambientale, bensì come motore-attrattore-promotore turistico per le impese della ricettività e ospitalità dell’isola.
Pantelleria, Passitaly 2019 – Lo Zibibbo e la vite ad alberello, patrimonio UNESCO… proprietà dei Panteschi coi calli alle mani

Pantelleria: vite ad alberello
L’alberello della vite, che Unesco ha indicato da tempo come emblema, icona e patrimonio dell’umanità, è simbolo dell’intera isola, pertanto non è nè clonabile, nè replicabile, nè portato via, nè esportato su altri territori. Inoltre il vino Doc pantelleria, come bianco e come passito, è strettamente connesso ai prodotti agroalimentari e gastronomici e anche questi non sono alterabili, camuffabili, sostituibili, spendibili in altri territori se non “defraudando” una cultura millenaria che – stando alle tante relazioni presentate nei vari convegni e incontri – va difesa ad oltranza contro chiunque intenda farsi avanti.

Pantelleria, vigneti che guardano il mare
E’ sicuramente grazie al volere e all’impegno del comune di Pantelleria che è stato possibile realizzare un programma così intenso, ricco, ma soprattutto con un occhio “al futuro vinicolo”, lungimirante, per dare all’isola una forza maggiore. La parte musicale ha visto salire sul palco del caratteristico angolo portuale di Scauri (con due ristoranti degni di nota da non dimenticare) Irene Grandi, Max Gazzè, Carmen Consoli attirando migliaia di persone.
Pantelleria, Passitaly 2019
vino&vite&turismo
Di vino&vite&turismo si è parlato al Castello di Pantelleria con l’obiettivo di arrivare ad avere un brand identitario che caratterizzi Pantelleria. Dal passito alla sostenibilità, dalla tutela della viticoltura alla difesa dell’ambiente, dal sostegno della attività agricola alla “vitalità-vivibilità” sull’isola, come sostiene Giampietro Comolli, partendo proprio dalla diffusione delle prime ricettività turistiche già dedicate all’efficienza sostenibile a 360 gradi.

Pantelleria vigneti di Zibibbo
Presenti ai vari incontri, soprattutto all’incontro intitolato 2 Pantelleria, l’isola del tesoro”, Vincenzo Cusumano, Guido Stecchi, Vinicio Venturi, Alfonso Pecoraro Scanio, Monia Zanette e Giovanni Giardina, delegato nazionale Onav, Luigi Petrillo, Giuseppe Barbera, Carmelo D’Anzi, Giampietro Comolli.
Il 28 settembre è stata letta e presentata la “Carta di Pantelleria”, redatta dall’ avv. Diego Maggio e dal sindaco Vincenzo Campo e firmata da tutti i presenti nessun escluso. Molto interessante l’intervento di Comolli, anzi più interventi in diversi consessi, presente sull’isola, con cui ha anche confidato che prima di partecipare ha girato in auto l’isola intervistando alcune decine di viticoltori piegati veramente a raccogliere gli ultimi grappoli rimasti e da cui ha avuto la certezza, non la sensazione, di un grave malessere generale, anche se non ben noto a tutti nella prassi legale, giuridica istituzionale. << Tutti fedeli all’identità pantesca – ha detto Comolli di fronte al pubblico di esperti e autorevoli personaggi intervenuti – senza se e senza ma, anche se la questione “acquisti delle uve” diventa strumento unico per esercitare pressioni e dettare indirizzi non solo economici e di valutazione commerciale, ma anche di esistenza stessa della “viticoltura eroica” sull’isola. Il rischio vero è che “ tirare l’elastico troppo” alla fine anche i giovani rimasti a coltivare i 350-400 ettari di Zibibbo rimasti ( erano 4000 pochi anni fa) diventi un miraggio, solo un desiderio. In questo modo chi fa forzature rischia di mettere in discussione anche il riconoscimento Unesco che vuol dire turismo e attrazione. Pagare poco le uve e portare via una identità, o perlomeno annacquarla o renderla meno identitaria, vuol dire creare abbandono, povertà, svendite… abbassare il profilo della qualità, dover svendere casa. Quindi lo Zibibbo è fonte di reddito e di attrazione: è una identità-luogo che deve essere non scissa perchè è una garanzia per chi “eroicamente” rimane a vivere e a lavorare secondo la millenaria cultura pantesca che è anche una parte dell’Italia stessa>> .
Ma Passitaly non è solo vino, il Comune e Otr con il Sound Festival presenta tre giorni di musica live con grandi artisti, in scena al Porto di Scauri, di fronte a un mare unico, in cui lo spettacolo musicale sposa anche quella tradizione culturale legata al divertimento, all’attrazione turistica che è insita nella ospitalità pantesca.
Pantelleria vuole salvaguardare le proprie peculiarità, come fanno tutti o tutti i territori docg e doc dovrebbero fare, in una cornice e in un palcoscenico dove la terra e il mare sono una cosa sola, dove essere contadini o pescatori è diverso , ma con un dna comune. “Un modello strategico-sistemico collettivo-imprenditoriale-politico” sostiene Giampietro Comolli (uno dei grandi nomi del giornalismo , dell’enologia e dell’economia viti-vinicola nazionale e mondiale, esperto di consorzi e fondatore della Federdoc) che deve andare oltre il livello di squadra o di rete o di consorzio. Pantelleria ha un ruolo assoluto nella produzione mondiale di un passito unico. Come Marsala lo ha per il suo vino liquoroso con i suoi vitigni e la sua terra. Sono peculiarità che hanno diverse distintività!” I vigneti, il vitigno, i terrazzamenti, l’alberello, la coltivazione, la raccolta manuale, la scelta dell’acino, il lavoro continuo, la lunga attesa che accompagnano tutta la filiera e “tutta la vita” nella cantina, fanno del vino-terra lo stesso bene inscindibile, beni immateriali tutelati. In questo contesto deve essere compresa, senza se-senza ma, anche la antica storia di quella “vitis vinifera” domestica che, qui, ha trovato l’habitat creato con saggezza e con costanza diventando l’icona, l’emblema, il simbolo di tutta la storia locale…. anche queste sono state le forti parole di speranza e di augurio di Comolli. Storia che lega l’Europa all’Africa, che lega Pantelleria alla prima storia vinicola-enologica del Mediterraneo orientale e centrale.
Giuseppe Danielli
Direttore Newsfood.com
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