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OGM, l’UE ha deciso: gli Stati saranno liberi di scegliere

OGM, l’UE ha deciso: gli Stati saranno liberi di scegliere

By Redazione

L’Unione Europea ha deciso. Dopo quattro anni di negoziazione, i suoi Ministri dell’Ambiente sono riusciti a conciliare la visione degli Stati favorevoli agli OGM, come la Gran Bretagna, che di quelli contrari, Italia in testa.

Secondo Tonio Borg, commissario alla Salute ed agli OGM, l’accordo raggiunto è un autobus: alla guida, la presidenza italiana, i passeggeri gli Stati, che potranno decidere quanto e come proseguire la corsa. Fuor di metafora, l’accordo permette ai singoli  di decidere come e quanto iniziare la coltivazione di varietà geneticamente modificate, dalle sperimentazioni alla semina vera e propria.

Secondo Borg, l’accordo ha “Una base giuridica solida”, nonostante alcune associazioni ambientaliste abbiano definito il compromesso come una “Vera e propria trappola” che “Rinazionalizza la questione”, dando agli Stati un potere troppo elevato ed obbligandoli a motivare un eventuale rifiuto.

In ogni caso, in attesa della decisione del Parlamento Europeo, arrivano le prime reazioni dall’Italia.

Primo nodo da sciogliere, la complessa situazione normativa: nonostante 8 cittadini su 10 si siano espressi a sfavore degli OGM, il Consiglio di Stato non ha ancora emesso un parere definitivo sul decreto che vieta la coltura del mais Mon 810 in Italia.

Getta acqua sul fuoco Gianluca Galletti: il Ministro dell’Ambiente ha messo in chiaro come “da parte dell’Italia c’è il massimo impegno a chiudere il dossier. Chiedo ad ogni Stato Membro di aiutarci per riuscire a farlo entro la fine dell’anno”. Riguardo poi la questione OGM, tutto è deciso: “L’Italia ha detto no”.

Più ottimista il collega Maurizio Martina: il Ministro dell’Agricoltura ha elogiato l’accordo in quanto “Introduce la necessaria flessibilità consentendo agli Stati membri di decidere in merito”, con un sistema che suscita “Piena soddisfazione” delle parti in causa.

Promosso, ma con riserva: questa la valutazione dell’accordo da parte delle associazioni.

Favorevoli Coldiretti e Confederazione Italiana Agricoltori, che evidenziano come la procedura potrà essere perfezionata sotto la presidenza italiana dell’UE.

Più prudente Legambiente, che parla di “Un primo passo nella giusta direzione, anche se occorre apportarvi qualche correzione”.

Infine, Monica Frassoni, copresidente del Partito Verde, stimola l’Italia a “Mirare al traguardo. Il vero lavoro del governo italiano deve ancora cominciare e mi auguro che la discussione con il Parlamento europeo in autunno, possa essere l’occasione per il premier Renzi per difendere un’agricoltura sostenibile e la salvaguardia dell’ambiente”.

Matteo Clerici

 

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