Nuovo Gran Turchese al Cacao: per rendere più dolce ogni momento della giornata!

10 Novembre 2011
Originale, dolce, friabile e dalla forma inconfondibile, amato dai bambini ma anche dai più grandi per il suo gusto unico, Gran Turchese è il
frollino più famoso di Colussi, da oggi disponibile in una nuova versione al cacao ancora più gustosa. L’impasto morbido e leggero è unito alle nocciole e al cacao per dare vita ad un biscotto ideale da inzuppare nel latte caldo o freddo o nel caffè, ma anche ottimo da gustare in ogni momento della
giornata per concedersi una dolce pausa.
Nato nel 1955 dall’idea innovativa di Giacomo Colussi, che pensò di sostituire a colazione la classica fetta di pane e marmellata con un frollino, Gran Turchese ha una forma particolare
ed originale, ispirata ad uno stampino di epoca romana rotondo e reticolato presente a Pompei, che lo rende riconoscibile tra tutti gli altri frollini. Una vera icona che ha conquistato gli
italiani e non solo!
Il prodotto eroe di casa Colussi è divenuto famoso anche grazie ad un spot TV degli anni’80, in cui un bambino seduto al tavolo della colazione assiste sempre più scettico a una
sfilata di biscotti che promettono leggerezza, genuinità e gusto, ma nessuno di loro supera la prova “inzuppo”. Il noto jingle recitava: “Gran Turchese ce n’è uno, come lui non
c’è nessuno!”.
Gran Turchese al cacao – Prezzo al pubblico 1,80 €
Dagli anni ’70 ad oggi
Negli anni ’70 entra in azienda Angelo, figlio di Giacomo, che grazie alle sue idee innovative e ad una mentalità manageriale, da il via ad una nuova fase caratterizzata dalla
diversificazione dell’offerta e dall’ampliamento della gamma delle specialità Colussi, con la realizzazione di nuove linee di produzione dedicate ai panificati, quali le fette biscottate e
i cracker.
Pur restando focalizzato sul core business della famiglia, Angelo ha una visione più ampia rispetto al padre e al nonno e mira alla costituzione di un grande gruppo capace di competere
sui mercati internazionali e di anticipare i trend alimentari. Negli anni a venire il tema dell’alimentazione coinciderà con il concetto di benessere e i consumatori chiederanno sempre
più prodotti gustosi, genuini e bilanciati dal punto di vista nutrizionale. L’ultimo decennio del secolo nasce all’insegna delle acquisizioni di importanti marchi del settore alimentare.
Angelo lavora alla creazione del Gruppo Colussi che, oltre al marchio Colussi, riunisce sotto di sé i brand Misura, Agnesi, Riso Flora e Sapori Siena 1832.
Nel 2000 Angelo conclude l’operazione che riunisce i due rami della famiglia, acquistando la Colussi Milano e lo stabilimento di Vittorio Veneto. Nel 2005 nasce la linea Gusto Leggero per
soddisfare i consumatori e le loro esigenze di alimentazione, benessere e gusto, che comprende gustosi biscotti, merendine e fette biscottate con un limitato contenuto di grassi e zuccheri. Il
2010 è l’anno della riorganizzazione dell’architettura di marca con l’unificazione sotto il family brand Colussi degli altri marchi del portfolio. Spente le candeline dei cento anni,
l’azienda si proietta al futuro, alle innovazioni e ai mercati internazionali, per proporre le sue specialità che testimoniano il saper fare italiano che unisce tradizione,
qualità e bontà.
Gli spot TV – il successo già negli anni del Carosello
Innovativa non solo nella lavorazione dei prodotti ma anche nella comunicazione di marca, l’azienda Colussi ha avuto successo negli anni indimenticabili di Carosello con lo spot “Gli amici di
Gioele”, cartoni animati in cui immaginifici animaletti celebravano la bontà dei frollini di Perugia. Creato dall’agenzia americana Ted Bates, lo spot tanto amato dai bambini era molto
popolare in quegli anni così come i famosi packaging di prodotto, le eleganti scatole di latta colorate, che rappresentano ancora oggi un oggetto di culto ricercato dai collezionisti di
tutto il mondo.
All’ultimo scorcio di secolo appartiene anche un altro celebre spot dedicato al prodotto di punta di casa Colussi, il Gran Turchese. Un bambino seduto al tavolo della colazione assiste
perplesso a una sfilata di biscotti che promettono leggerezza, genuinità e gusto, ma nessuno di loro supera la prova “inzuppo”. Il jingle recitava: “Gran Turchese ce n’è uno, come
lui non c’è nessuno!”
Italiani: prevalentemente felici e capaci di godere dei piccoli piaceri della vita
Il popolo del bel Paese non si rassegna all’infelicità. Nonostante il periodo arduo, la natura degli italiani rimane infatti quella di valorizzare gli aspetti positivi: dalla famiglia,
all’amore, dagli affetti all’amicizia, fino al cibo, uno dei piaceri ancora oggi irrinunciabili. A rivelarlo un’indagine condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana (1.112
interviste, tra i 15 e i 70 anni) da Astraricerche -Istituto specializzato in indagini sociali e di mercato -per Colussi, gruppo alimentare italiano che quest’anno ha compiuto i cento anni di
attività all’insegna della passione. La ricerca ha voluto indagare le piccole dolcezze del vivere, ossia quegli aspetti che contribuiscono a migliorare la qualità della vita delle
persone, a renderla un po’ più felice anche nei momenti difficili. Una missione che Colussi porta avanti da ben un secolo!
Colussi: un secolo di felice dolcezza, innovazione, soddisfazione
Per dieci decenni il brand Colussi, oggi sinonimo di tradizione, qualità e bontà, si è impegnato a creare, produrre, commercializzare prodotti buoni e genuini (dolci e non)
in grado di fornire, oltre ad un corretto apporto nutritivo, piccoli piaceri in ogni momento della giornata. Per celebrare il centenario, Colussi ha voluto indagare gli elementi che incidono
positivamente sulla gioia di vivere degli italiani, migliorandone la qualità dell’esistenza e consentendo loro di godere di momenti di micro-felicità. Attraverso il sondaggio
Astraricerche, Colussi offre un punto di vista differente della quotidianità -un po’ come attraverso i buchi a tutti noti e amati di Gran Turchese, il biscotto ‘icona’ della marca
-evidenziando come l’esistenza, pur spesso faticosa e difficile, possa essere affrontata con uno sguardo allegro, costruttivo e positivo. Un atteggiamento, questo, che mette d’accordo ben l’84%
degli italiani intervistati nell’ambito dell’indagine. Facendo un bilancio complessivo della propria esistenza, infatti, di loro il 43% si sente moderatamente soddisfatto e il 43% davvero
realizzato.
Famiglia, relazioni, affetti. Ma non poteva mancare il buon cibo
Anche in un momento difficile come questo caratterizzato da un’insoddisfazione generale piuttosto diffusa (il 64% dei italiani si è detto assai scontento della sua condizione
socio-economica, mentre il 59% si è dichiarato profondamente pessimista circa le prospettive a un anno), in Italia, dunque, prevale ugualmente la capacità indiscussa di godere di
piccoli e importanti aspetti dell’esistenza. Quella degli italiani è considerata una straordinaria abilità nel trovare la micro-felicità nei piccoli piaceri del vivere,
negli attimi di happiness e nelle gocce di gioia quotidiana e ben l’85% del campione si dichiara molto o abbastanza capace di cercarle, valorizzarle, moltiplicarle e utilizzarle per
incrementare la qualità della propria esistenza. Ben il 70% degli intervistati afferma infine che esse migliorano la qualità della vita e spesso la rendono meritevole d’essere
vissuta. Ma quali sono i piccoli piaceri che aiutano a vivere meglio? Nella speciale classifica degli aspetti che portano alla felicità, in testa rimane il ‘privato’, con l’amore al
primo posto (baci, carezze, abbracci per il 63,6% e anche il vero e proprio fare l’amore per il 61%), seguito dall’immersione nella natura (57%), dalla cultura (53%: libri, film, musica, ecc.)
e dal consumo di qualcosa di dolce.
Ben il 51% dei 15-70enni intervistati nell’ambito dell’indagine ha, infatti, dichiarato che il mangiar qualcosa di dolce dà una sensazione assoluta di piacere e appagamento (soprattutto
se a parlare sono le donne). Seguono in classifica i momenti di ‘stacco’ e di riflessione (42%), lo shopping (41%), il telefonare o il chiacchierare con amici o persone care (40%),
l’impegnarsi in attività artistiche (32%), il leggere un giornale (31%), il dedicarsi in vari modi al proprio corpo (27,9%) o il progettare il proprio futuro (27,4%).
La felicità si gode di più la sera o in prossimità dei pasti
Indicata come il momento ideale dal 43% degli intervistati “perchè libera dalle occupazioni quotidiane”, la sera è preferita alla notte (34%) e alla prima colazione (22%) per
godere delle piccole felicità. Segue poi la merenda a metà mattina o a metà pomeriggio (20%). In generale, comunque, sono la sera e la notte a risultare più ricche
di piccole dolcezze del vivere: dalla cena al dopocena, dalla serata all’addormentamento sino al sonno col contorno dei sogni (il che vale nell’insieme per il 79% dei nostri connazionali).
I più predisposti alla felicità? Le donne battono gli uomini; gli abitanti dei piccoli centri battono quelli delle metropoli; i poveri battono i ricchi e il sud batte il nord!
Ma, una volta stabilito il ‘quando’, quali sono i gruppi sociali più capaci di godere delle piccole dolcezze del vivere? I bambini, indicati da ben il 61% del campione, risultano
essere maggiormente predisposti verso la felicità, rispetto agli anziani (26%) e ai giovani (22%). Nel mondo degli adulti, sono però le donne la vera sorpresa: impegnate su
più fronti – dalla famiglia al lavoro – ben il 46% si dichiara felice o predisposta ad accogliere la felicità, contro un più basso 16% di uomini. Inoltre gli abitanti dei
piccoli comuni (27%) “stracciano” quelli delle metropoli (5%). I poveri (25%) sono più capaci di micro-felicità del ceto medio (18%) e dei ricchi (12%). Ancora, i residenti al sud
(21%), oltre il quadruplo di coloro che abitano al nord (meno del 5%). Infine, gli innovatori (15%) sono quasi il doppio più bravi a sperimentare le piccole felicità dei
tradizionalisti (8%).
La felicità? Si impara (soprattutto) in famiglia!
L’abilità nel perseguire e “sfruttare” le gocce di felicità è qualcosa che s’impara, almeno stando a quanto rivelato dal 75% degli intervistati. Il 44%, infatti, ha avuto,
quali maestri di micro-gioia e quindi di vita, i genitori. Una percentuale più bassa ma pur sempre significativa (37%) riguarda gli amici che si incontrano e si scelgono nell’arco di una
vita. Seguono i nonni o altri familiari (24% e 23%), la lettura di alcuni libri (23%), le persone incontrate per caso (18%) e, a seguire, ma su livelli più bassi, un numero elevato di
sacerdoti e psicologi, insegnanti e preparatori atletici, medici e colleghi. Percentuali più basse (5%) sono attribuibili a radio e tv. Infine un altro 5% a Internet, il 3% dall’esempio
di personaggi famosi.
Le 5 Italie della felicità: i mai contenti, gli indifferenti, i q.b., i cuor contenti e gli wow!
Dall’indagine Astraricerche per Colussi è emersa un’Italia divisa in 5 macrocategorie: si tratta di diverse “tipologie di italiani” con una capacità differente di godere delle
micro-felicità. Minimo comune denominatore sono le ‘piccole dolcezze’ che, in forma e quantità differente, aiutano comunque tutti a vivere meglio.
…i mai contenti
Sono numericamente il tipo più piccolo (15% degli intervistati). Si dichiarano i meno soddisfatti della propria vita. I motivi? Insufficienza di reddito e paura del futuro (specie tra i
15/34enni). Ansiosi, pessimisti e nervosi, affermano di non essere capaci di godere davvero delle micro felicità anche se ogni tanto cercano di concedersi un po’ di dolcezza, sia pure
sotto forma di cibo (meglio se dolce), che li aiuta e dà loro conforto.
…gli indifferenti
Carenti di autostima, simpatia di sé e orgoglio, rappresentano il 31,8% del campione e si dichiarano inessenziali ma non infelici. Ignari dell’importanza di trovare il buono nelle
piccole cose, guardano ai micro piaceri del vivere come a potenziali attentati alla loro integrità morale. Non indugiano, restano chiusi nel loro guscio, pur non escludendo che la vita
possa essere migliore se ricca di piccole dolcezze. Quasi due terzi del campione, infatti, non escludono che la vita possa essere migliore se ricca di piccole dolcezze.
…i q.b.
Si tratta del 18,7% del campione e si definiscono né molto felici né molto infelici, né estremamente favorevoli né estremamente contrari alle piccole dolcezze del
vivere. Idealisti e pronti a mettersi in gioco per le cause che stanno loro a cuore, hanno il senso della misura. Non abusano degli agi del vivere, sanno però apprezzarli, non come
obiettivo esistenziale ma come attimi fugaci. Se da un lato rifiutano ogni edonismo, preferendo la moderazione, dall’altro si descrivono capaci di godere dei piccoli piaceri per migliorare la
qualità della propria vita.
…i cuor contenti
Al secondo posto della classifica della soddisfazione esistenziale, i cuor contenti sono circa il 18,6% del campione. Godono di un tenore di vita medio alto e sono principalmente donne, anzi,
‘nuove donne’, figlie del mutamento culturale che ha accresciuto la loro posizione sociale, autonomia, consapevolezza e dignità. Il sorriso è una condizione esistenziale,
sanno volersi bene e sanno volerne agli altri.
Leggere, mangiare, viaggiare, chiacchierare sono piccoli-grandi piaceri che rendono ancora più gradevole la vita. Se poi si tratta di mangiare qualcosa di dolce, di certo non si tirano
certo indietro.
…i wow
Ammontano a circa il 15,4% del campione, e sono senza dubbio i più realizzati e soddisfatti della propria vita, che, per loro, è una cosa meravigliosa e, senza alcuno sforzo,
godono di ogni momento, traendo piacere tanto dalle piccole cose quanto da se stessi. Hanno una personalità forte e ricca, grande autostima e si definiscono appassionati dei cibi dolci e
salati. Apprezzano e godono le piccole dolcezze del vivere, fondamentali per la propria soddisfazione esistenziale.
Colussi Group riunisce alcuni dei marchi più importanti della storia e della cultura alimentare italiana (Colussi, Misura, Agnesi, Flora e Sapori
di Siena 1832). I marchi di Colussi Group compongono una selezione di eccellenze che rispondono al desiderio di ritrovare nei cibi i sapori della tradizione italiana. Ogni marchio del Gruppo
esprime i valori racchiusi nel DNA Colussi: la grande tradizione alimentare italiana; la qualità come stella polare, l’innovazione come ricerca, sviluppo e dinamismo, l’integrità
nell’agire, il rispetto verso i consumatori, i clienti e i collaboratori.
Redazione Newsfood.com+WebTv