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Nitrati: archiviata la procedura di infrazione

By Redazione

La procedura d’infrazione a carico dell’Italia, in materia di insufficiente designazione delle zone vulnerabili da nitrati, è stata archiviata con decisione della Commissione
Europea (pratica n. 2006/2163 – decisione del 5 giugno 2008). Questo permette al Piemonte, insieme alle altre principali regioni della pianura padana, di risolvere positivamente una procedura
di infrazione comunitaria aperta sin dal 2006 e apre ora la possibilità di negoziare con le istituzioni comunitarie una deroga ai limiti di azoto consentiti dalla Direttiva
Nitrati.

La direttiva (91/676/CEE) stabilisce infatti che il limite di azoto di origine zootecnica che le aziende devono rispettare nelle zone classificate come «vulnerabili»
sia pari a 170 kg/ettaro ma prevede altresì che tale limite possa essere superato in casi particolari dettagliatamente giustificati ed approvati da uno specifico Comitato operante
in sede comunitaria. E’ intenzione della Regione Piemonte arrivare alla definizione di una proposta di deroga, fondata sulle caratteristiche pedo-climatiche del bacino della nostra pianura,
caratterizzate da crescita prolungata delle colture, produzioni agricole elevate che assorbono forti quantità di azoto e fosforo. Sulla base di questi elementi, vi è la
possibilità di richiedere una deroga che elevi il limite di azoto da 170 Kg/ettaro a 250 Kg/ettaro per determinate aree e determinate tipologie di allevamento..

La Regione Piemonte era riuscita a ottenere che la designazione di ulteriori zone come vulnerabili da nitrati, imposta dalla procedura d’infrazione, fosse estesa soltanto al 53% della propria
superficie di pianura, a fronte della richiesta avanzata dall’Unione Europea di includere l’intero territorio regionale. Analogamente, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno designato
porzioni del proprio territorio tra il 56% e il 60% della pianura regionale.

La Regione Piemonte ha adottato nell’ottobre 2007 il regolamento per l’utilizzo agronomico degli effluenti zootecnici e nel dicembre 2007 ha designato le nuove zone. Sin dal 2002, è
inoltre attivo un Comitato tecnico, di cui sono parte le Province e le Organizzazioni Professionali Agricole, allo scopo di accompagnare l’adeguamento delle aziende alle nuove norme, che
sarà graduale e si concluderà entro il 2010.

«E’ con grande soddisfazione – afferma l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco – che abbiamo appreso la notizia dell’archiviazione della procedura di infrazione. Sappiamo quanto
sia stata difficile questa negoziazione e questo accordo per giungere a un tale risultato, che richiederà sforzi e l’impegno delle aziende agricole, chiamate a un adeguamento della
propria attività e delle proprie strutture. E’ un impegno forte dell’agricoltura, e in particolare della zootecnia, per una migliore compatibilità ambientale. Proprio
per questo, lavoreremo per compiere un ulteriore passo avanti, ovvero la richiesta di deroga ai limiti di azoto – che stiamo concertando con le altre Regioni della pianura padana – che renda
più equilibrata l’applicazione della normativa».

«Oltre a rimettere a posto le cose per uscire dalla procedura d’infrazione – aggiunge l’assessore all’Ambiente e alle Risorse idriche Nicola de Ruggiero – avevamo un obiettivo
preciso: conciliare l’esigenza di adottare provvedimenti di tutela della risorsa acqua senza penalizzare eccessivamente il comparto agricolo, ridando a quest’ultimo quel ruolo, avuto per
secoli, di gestione oculata del territorio che ne rappresenta garanzia di salvaguardia. Per questa ragione abbiamo adottato strumenti opportuni, come previsto dal Piano di tutela delle acque,
che privilegiano la prevenzione per non arrivare a situazioni di pericolosità. La prevenzione della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini permette di evitare danni
pesanti al territorio e a chi ci vive».

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