Nave museo «Vittorio Veneto»
31 Ottobre 2007
Potrebbe arrivare già domani l’ora della verità per il progetto di musealizzazione dell’incrociatore Vittorio Veneto. Sono infatti attesi sviluppi risolutivi dall’incontro
promosso a Roma dall’Assessorato al Turismo della Regione d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento per la Competitività e lo sviluppo del turismo).
La riunione, che segue quella svoltasi il 4 ottobre a Taranto, si terrà alle ore 11 negli uffici della delegazione romana della Regione Puglia (via Barberini, 36). Al tavolo dei lavori,
con l’assessore al Turismo, Massimo Ostillio, anche Guido Improta, capo di Gabinetto del ministro Rutelli; e, forse, il Capo di Stato maggiore della Marina militare, ammiraglio Paolo La Rosa;
oltre ai rappresentanti di Sovrintendenza, Agenzia del Demanio, Comune, Apt, Camera di Commercio, Autorità portuale di Taranto, Fincantieri e Sviluppo Italia, tutti coinvolti a vario
titolo nel programma, per il quale hanno già manifestato la volontà a realizzare nel territorio jonico il sistema museale, assicurando piena disponibilità e collaborazione,
Non è esclusa nemmeno la presenza dello stesso Rutelli. Il vice premier, infatti, in diverse occasioni ha esaltato l’iniziativa, tanto da averla inserita nel programma per le
celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Anche mercoledì scorso, in commissione Attività produttive della Camera, rispondendo ai quesiti dei
parlamentari, ha fatto esplicito richiamo alla nave Vittorio Veneto, definendo unico nel Mediterraneo il progetto di riconversione dell’incrociatore in attrattore turistico.
Obiettivo della riunione: siglare un’intesa, stringendo i tempi e stabilendo con assoluta certezza i compiti di ognuno, in modo da chiudere il cerchio e ufficializzare l’avvio dell’intervento.
Ciò, come spiega l’assessore Ostillio, ci “consentirà di essere da subito destinatari di parte dei primi 150 milioni di euro dei finanziamenti programmati dal Governo per le
celebrazioni dei 150 anni dello Stato unitario. Si tratterebbe di 10-15 milioni, che potrebbero essere sbloccati in concomitanza con l’approvazione del progetto e già entro l’anno,
secondo quanto previsto da un recente decreto legge”.