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Natale: Coldiretti, i primati agricoltura italiana sotto l’albero di Assisi

Natale: Coldiretti, i primati agricoltura italiana sotto l’albero di Assisi

By Redazione

Un cesto rappresentativo dei primati qualitativi, ambientali e di sicurezza, donati dall’agricoltura italiana durante l’anno a tutti i cittadini, è stato posto sotto l’albero acceso ad
Assisi dal ministro delle politiche agricole Luca Zaia e dal custode del Sacro Convento Giuseppe Piemontese. L’iniziativa è del presidente della Coldiretti Sergio Marini che ha voluto
simbolicamente ricordare il lavoro dell’ agricoltura italiana che in Europa ha chiude il 2009 con lo storico sorpasso della produzione di spumante italiano sullo champagne, ha rafforzato la
leadership nei prodotti tipici, può contare sul maggior numero di imprese biologiche e detiene il primato della sanità e della sicurezza alimentare, con un record del 99 per cento
di campioni con residui chimici al di sotto dei limiti di legge

Il modello agricolo italiano è vincente nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità delle produzioni, ma anche – ha precisato
Marini – nel valore aggiunto per ettaro di terreno, ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dalle campagne tricolori, che è oltre il triplo di quella Usa,
doppia di quella inglese, e superiore del 70 per cento di quelle di Francia e Spagna. Le produzioni italiane hanno poi il primato della sanità e della sicurezza alimentare, con un record
del 99 per cento di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, con residui chimici al di sotto dei limiti di legge. L’agricoltura italiana vanta inoltre la leadership nei prodotti
tipici con 190 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dall’Unione Europea, senza contare le 4.471 specialità tradizionali censite dalle regioni.

Nel nostro Paese si trova un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell’Unione ma anche un paesaggio unico che – riferisce la Coldiretti – è meta di un
crescente flusso turistico nei 772 parchi e aree protette presenti in Italia che coprono ben il 10 per cento del territorio nazionale. Una tendenza confermata dalla crescita dell’agriturismo
che puo’ contare in Italia su ben 18.000 aziende agricole. Ma il Made in Italy a tavola è anche – continua Coldiretti – l’emblema nel mondo della dieta mediterranea, modello nutrizionale
ormai universalmente riconosciuto fondamentale ai fini del mantenimento di una buona salute e che si fonda su una alimentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi di cui
l’Italia è particolarmente ricca. Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari secondo i principi della dieta
mediterranea hanno consentito agli italiani – sottolinea la Coldiretti – di conquistare un record della longevità  che in Italia è pari a 78,8 anni per gli uomini e a 84,1
anni per le donne.

Con l’auspicabile  ripresa abbiamo una occasione unica per ridare alle cose un nuovo ordine e far riacquisire il primato alla verità e alla concretezza che – ha sostenuto Marini –
sono le parole d’ordine dell’agricoltura. La crisi è l’occasione per dimostrare di avere coraggio e per cambiare le regole del gioco con determinazione a cominciare dalle due grandi
ingiustizie di cui è vittima il settore agricolo. Da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio come italiano cibo proveniente da
chissà quale parte del mondo, un inganno enorme ai danni del consumatore e un modo scientifico per uccidere la nostra sana e onesta agricoltura di qualità. Dall’altra parte, il
furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli a causa di  uno strapotere contrattuale da parte dei nuovi forti della filiera agroalimentare. Parte da queste
considerazioni – ha concluso Marini – il nostro progetto per il 2010 nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori, per combattere le speculazioni,
garantire reddito alle imprese e arrivare ad offrire il prodotto agricolo “cento per cento italiano” firmato dagli agricoltori attraverso la piu’ estesa rete commerciale nazionale che coinvolge
i mercati di campagna amica e i punti di vendita delle cooperative, consorzi agrari, agriturismi e aziende agricole.

  I PRIMATI DELL’AGRICOLTURA DONATI AGLI ITALIANI PER IL NATALE 2009

L’agroalimentare Made in Italy rappresenta circa il 15 per cento del Prodotto Interno lordo (PIL), secondo solo al comparto manifatturiero. Il fatturato nazionale (agricoltura, industria,
distribuzione e servizi) – rende noto la Coldiretti – vale oltre 180 miliardi di Euro. Oltre 45 miliardi di Euro è il valore della produzione del solo settore agricolo. In agricoltura
sono presenti quasi un milione di imprese (il 16% del totale delle imprese italiane) mentre circa 70.000 sono quelle dell’industria alimentare. La superficie agricola coltivata è di
circa 15 milioni di ettari, che rappresenta quasi la metà dell’intera superficie nazionale. Una attività che ha consentito di raggiungere primati quantitativi con l’agricoltura
italiana che è in Europa il primo produttore di riso, tabacco, frutta fresca e ortaggi freschi; il secondo produttore di vino e mosti, fiori, uova e pollame; il terzo produttore di carne
bovine, barbabietola da zucchero, di frumento. L’agricoltura italiana ha fatto la scelta di una campagna libera da organismi geneticamente modificati, che ha conquistato: 

• la leadership europea nel biologico. In Italia – riferisce la Coldiretti – si trovano un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell’Unione superando il
milione di ettari (1.067.102 ettari) con 49.859 imprese agricole.

• 120 Dop e 71 Igp (67 prodotti ortofrutticoli, 38 oli extravergini di oliva, 36 formaggi, 32 prodotti a base di carne, 5 prodotti da panetteria, 4 spezie o essenze, 3 aceti, 3 prodotti di
carne e frattaglie fresche, 2 prodotti della pesca e 1 miele);

• un ruolo di primissimo piano in campo enologico. Sono 478 – precisa la Coldiretti – i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione
geografica tipica (316 vini Doc, 42 Docg e 120 Igt pari ad oltre il 60% della produzione vinicola nazionale);

• il record del 99 per cento di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, con residui chimici al di sotto dei limiti di legge, riconosce il primato della sanità e sicurezza
alimentare del made in Italy alimentare.

• una ricchezza unica nei prodotti agroalimentari tradizionali. Nell’ultimo, recentissimo elenco (ottava revisione) sono 4.471 le specialità tradizionali censite dalle Regioni in
quanto ottenute secondo metodiche praticate sul territorio in modo omogeneo e regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni.

• un patrimonio di 18.480 aziende agrituristiche delle quali 13.854 offrono alloggio, 7.898 ristorazione, 2.664 degustazioni e ben 9.643 altre attività tra le quali prevalgono
quelle escursionistiche (986), quelle sportive (831), corsi di degustazione, centri benessere, osservazioni naturalistiche, equitazione trekking e mountain bike;

• un paesaggio unico che è metà di un crescente flusso turistico nei 772 parchi e aree protette presenti in Italia che coprono ben il 10 per cento del territorio nazionale.

• una grande credibilità e responsabilità nei confronti dei consumatori. La provenienza nazionale degli alimenti gioca un ruolo importante nella percezione di sicurezza
alimentare con quasi 9 italiani su 10 che si fidano di più se ciò che arriva sulle loro tavole è stato prodotto entro i confini nazionali con un atteggiamento in aumento nel
corso degli ultimi 3 anni, secondo quanto emerge dall’ indagine COLDIRETTI-SWG “Le opinioni di italiani e europei sull’alimentazione”.

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