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Made in Italy: è boom per pecorino ( 30%)

By Redazione

Dopo anni di difficoltà la produzione del pecorino Made in Italy a Denominazione di origine protetta (Dop) ha fatto registrare un aumento record del 30 per cento rispetto all’anno
precedente, passando da 29mila a 38mila tonnellate, lo rende noto la Coldiretti in occasione del ponte del primo maggio che vede il tipico formaggio ottenuto dal latte di pecora protagonista,
insieme, alle fave dei pic nic al mare, al lago o nel verde che coinvolgono tre milioni di persone.

Il successo testimonia – sottolinea la Coldiretti – l’altro gradimento dimostrato dai cittadini per questo tipo di formaggio, ma anche come le abitudini di consumo stiano tornando a orientarsi
verso prodotti dal gusto forte e particolare, sicuramente lontano dai cibi e dai sapori standardizzati.

Tra i sei pecorini italiani a denominazione di origine, la parte del leone la fa il pecorino Romano, che rappresenta il novanta per cento della produzione, con un incremento del 35 per cento,
ma buoni risultati si registrano anche per quello Siciliano, che ha quasi raddoppiato le forme prodotte, e per il Canestrato Pugliese.

Una tendenza che – precisa la Coldiretti – sembra confermata anche all’estero dove nel primo mese del 2008 sono aumentate del 19 per cento le quantità di pecorino e fiore sardo Made in
Italy esportate, con punte del 27 per cento dell’Unione Europea e del 13 per cento negli Stati Uniti che assorbe la stragrande maggioranza della produzione destinata all’export.

Ma il boom del pecorino costituisce anche un segnale importante per un rilancio di un settore, quello della pastorizia, che dopo aver rischiato la scomparsa sta mantenendo in questi ultimi anni
un numero costante di animali allevati. Le pecore e gli agnelli allevati in Italia sono oggi oltre otto milioni, di cui cinque milioni da latte e tre da carne e da lana. Nel 2008 si sta
verificando un contenimento della produzione di latte per effetto della siccità autunno-invernale ed un aumento dei costi di allevamento a seguito della necessità di acquistare
mangimi che hanno subito rincari del 22,6 per cento, sulla base dei dati Ismea relativi a marzo 2008.

La pastorizia – conclude – Coldiretti – è una attività con importanti ricadute dal punto di vista economico, ambientale e sociale che, oltre ad assicurare formaggio, latte e carne
di altissima qualità, consente la salvaguardia di razze in via di estinzione (attualmente sono diciassette quelle iscritte al libro genealogico nazionale, dalla Sarda alla Gentile, dalla
Barbaresca alla Sopravissana) a vantaggio della biodiversità del territorio.

L’ALLEVAMENTO DELLE PECORE IN ITALIA

Produzione

Variazione

Formaggio Pecorino Dop

(Romano, Toscano, Sardo Siciliano, Fiore Sardo, Canestrato Pugliese)

38.000 tonnellate

30%

Pecore e agnelli

8,2 milioni di animali

18 % dal 2000-

Razze Iscritte all’albero geneaologico

Appenninica, Bergamasca, Biellese, Fabrianese, Laticauda, Merinizzata Italiana da carne, Comisana, Langhe, Leccese, Altamura, Massese, Pinzirita, Sarda, Valle del Belice, Barbaresca,
Gentile di Puglia, Sopravissana

Fonte: elaborazione Coldiretti su dati Istat, Clal

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