Lettera all’amico Gerry Scotti

2 Gennaio 2010
I tre SCOTTI:
Attilio Scotti (giornalista enogastronomade) scrive a Gerry Scotti (personaggio televisivo di successo) una Lettera nella quale chiede “lumi” sui Beta-Glucani presenti
nella pasta di Riso Scotti (prestigiosa azienda alimentare).
Attilio Scotti:
“Ma cosa sono i Beta-Glucani?
L’altro giorno a Milano passeggiavo nel quadrilatero delle vie tra l’Amintore Scesa e Viale Montenero.
Erano le vie, anni fa, del cuore enogastronomico di Milano e dove ti ho conosciuto (in quel quadrilatero c‘erano Giannino, Marchesi, i mitici rivenditori di tartufi di Acqualagna, di Norcia,
di Alba ed il Verziere).
Alla sera tornando a casa, cercavo di accelerare per arrivare in fretta e non perdere il tuo “Milionario”: sei sempre in grande spolvero.
Bravo, e adesso sponsor e socio di Riso Scotti.
Ho visto sui quotidiani italiani la pubblicità della pasta riso, dice che i BETA-GLUCANI contenuti in questo prodotto aiutano a ridurre il colesterolo.
Ammetto la mia ignoranza e i BETA-GLUCANI non ho mai saputo cosa fossero.
Mi rifugio in Wikipedia che dice: “i beta-glucani sono dei polisaccaridi lineari costituiti da molecole di glucosio unite insieme mediante legami glicosidici”.
Purtroppo sono limitato e ho fatto fatica a capire, anzi non ho capito.
Voglio solo dirti che nei tempi in cui scorazzavamo in Viale Montenero a Milano, e mangiavamo a quattro ganasce, i beta-glucani non erano del nostro linguaggio.
Ma ormai è così: se non mettiamo una parola astrusa nei messaggi non facciamo trend.
Augurissimi e tanta buona salute con i beta-glucani.
Tuo, con stima ed amicizia
Attilio Scotti
Attilio Scotti
Enogastronomade
attilioscotti@bluewin.ch
(La Redazione di Newsfood.com)
Sembrerebbe che il beneficio maggiore potenziale derivante dal consumo di cibi e di integratori ricchi in beta glucani riguardi la loro capacità di ridurre il rischio di patologie
cardiovascolari e di aiutare il sistema immunitario.
Ed anche, con tutte le precauzioni del caso, i beta-glucani sarebbero ritenute sostanze in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL, proteggere l’organismo dal cancro, anche
quando il processo tumorale è già in atto, oltre che facilitare la guarigione delle ferite e prevenirne le infezioni.
Il condizionale è d’obbligo in quanto non risultano studi scientifici che avvalorino i decantati effetti.
Riportiamo quanto dice Wikipedia:
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
I b-glucani sono i maggiori componenti della frazione solubile della fibra alimentare e come tali esercitano, nel nostro organismo, una serie di effetti benefici correlati alla fibra alimentare,
quali: rallentamento dello svuotamento gastrico, incremento della peristalsi intestinale. Inoltre, numerose evidenze sperimentali, negli ultimi anni, hanno evidenziato il ruolo dei b-glucani
dell’orzo e dell’avena nel contenimento del livello di colesterolo e di glucosio ematico nell’uomo e in animali da laboratorio .
I b-glucani sono dei polisaccaridi lineari costituiti da molecole di glucosio unite insieme mediante legami glicosidici b-(1-3) e b-(1-4).
Non è possibile assegnare una singola struttura ai b-glucani dell’orzo, perché essi sono compresi in una famiglia di polisaccaridi eterogenei per dimensioni, solubilità e
struttura molecolare. Comunque, la struttura molecolare di alcune frazioni estratte, con acqua a 40 e a 65 °C, dalla farina d’orzo o da preparazioni di pareti cellulari di endosperma, sono
state studiate in maniera dettagliata. Queste frazioni sono costituite da b-glucani con un grado di polimerizzazione superiore a 1.400 glicosil residui e contengono, in media, approssimativamente
il 70% di residui glicosidici legati con legami b-(1-4) e il 30% legati con legami b-(1-3).